Dopo la straordinaria manifestazione di Piazza Mercanti a Milano del 20 maggio, per la seconda volta il Comune di Milano ha negato l’installazione Anything to Say? A Monument to Courage dello scultore italiano Davide Dormino, dedicata alle figure di Julian Assange, Chelsea Manning ed Edward Snowden, senza fornire alcuna motivazione a riguardo, nonostante l’opera sia reduce da un lungo tour nel mondo e sia stata esposta recentemente in Italia senza problemi nelle città di Napoli, Roma e Bologna. Questo, ricordiamo, dopo avere negato contrariamente ad altre realtà del Paese la cittadinanza onoraria al giornalista incarcerato per avere denunciato corruzione e crimini di guerra commessi da Washington. Evidentemente per Palazzo Marino i diritti umani possono essere calpestati quando a essere in gioco ci sono gli interessi degli Stati Uniti. Un comportamento censorio che ben si sposa con la citazione a giudizio da parte della governance milanese di Gianni Barbacetto, giornalista de Il Fatto Quotidiano, “colpevole” di avere postato sui social dubbi sulle attività urbanistiche del Comune, già oggetto d’inchiesta da parte della Procura di Milano.

Domenica 16 giugno, dalle ore 14,30, si terrà una manifestazione in Piazza Catello promossa dal Comitato per la Liberazione di Julian Assange con la presenza di Stella Assange, moglie del fondatore di WikiLeaks, per chiedere l’immediata scarcerazione del giornalista australiano ancora detenuto nel carcere londinese di Belmarsh, meglio conosciuto come la Guantanamo britannica.
Qui il link del comunicato con tutte le indicazioni in merito.

 

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