Foto: locandina film "Italiano medio"
Foto: locandina film "Italiano medio"
Foto: locandina film

Immaginatevi un connazionale, Giulio Verme, intelligente, preparato e che ha a cuore il mondo in cui vive, forse un po’ noioso e dall’intransigenza oltre ogni dire, che grazie a una pillola lo porta a utilizzare solo il 2% del proprio quoziente intellettivo, facendolo regredire dal dottor Jackyll di cui sopra a un pecoreccio e assatanato Mister Hyde. Una parabola che Marcello Macchia, lo stesso deus ex machina e factotum dell’intero progetto cinematografico (come raccontato durante la conferenza stampa del 26 gennaio scorso, presso la Terrazza Martini, a Milano, ndr) fa iniziare dall’intelligenza di Verme scalzata dalla scemenza del suo doppio, fino a che entrambe cedono il posto alla furbizia, propria dell’italiano medio del titolo, per un finale tra amarezza e comicità.

Rispetto ad altri character cinematografici sopra le righe, ultimi dei quali Cettola Qualunque e Checco Zalone (rispettivamente di Antonio Albanese e Luca Medici), il principale pregio di questa storia rispetto alle altre è che il protagonista è demenziale, in entrambe le polarità, almeno quanto tutti gli altri personaggi, in una realtà il cui rapporto con la nostra è, dalle parole dello stesso Macchia: “… dall’85%, a scendere”, ergo anch’essa demenziale (per quanto anche la nostra, alle volte…).

Un importante passaggio per la crew di Maccio Capatonda, nata con brevi e finti spot in Rete, approdata successivamente alla televisione, e resa celebre dalla fiction “Mario”. Una maturazione che ha permesso loro di realizzare in tutto e per tutto un vero film, non un patchwork di scenette incollate insieme, dall’articolato sviluppo narrativo, fino alle svariate citazioni, alcune delle quali indubbiamente di un certo livello. Al di là della debordante ironia satirica, un occhio attento nota immediatamente come la pellicola sia stata costruita con meticolosa attenzione, senza lasciare praticamente nulla al caso, nonostante si abbia sempre la netta sensazione, confermata in conferenza stampa, che nessuno all’interno del cast, benché sempre all’altezza delle situazioni, ci tenga a prendersi troppo sul serio.

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In ultimo, intrecciate alle tematiche del racconto, in primis quelle ecologista ed etica, interessante anche l’utilizzo delle location, in una Milano certo riconoscibile ma volutamente distorta, come il resto, dal parco di Largo Marinai d’Italia all’area Gioia-Garibaldi. Non a caso lo stesso Macchia era il protagonista del video di Elio & le Storie Tese intitolato “Parco Sempione”, in cui si parlava della vergognosa distruzione del bosco di Gioia (“… sedicimila firme/niente cibo per Rocco Tanica/ma quel bosco l’hanno rasato/mentre la gente era via per il ponte/Se ne sono sbattuti il cazzo/ora tirano su un palazzo/han distrutto il bosco di Gioia/questi grandissimi figli di…”).

Italiano medio di Maccio Capatonda (Marcello Macchia), Comico, 90’, Italia, 2015
Con Marcello Macchia, Herbert Ballerina (Luigi Luciano), Lavinia Longhi, Barbara Tabita, Ivo Avido (Enrico Venti), Rupert Sciamenna (Franco Mari)