… si avverte come l’implosione interna di una sfera che ti assorbe fino a farti penetrare nel vuoto assoluto, per proiettarti verso il mito attraverso la definizione ignea di poesia. Mai ricerca più intensiva!, ed è una sensazione che ti colpisce senza preavviso, con una violenza tale che può trovar luogo solo nella rappresentazione teatrale di una “crudeltà” in antinomia con qualsiasi esercizio dialettico. Come Athanor – immortale fuoco lulliano, l’ adanayoz -, ti scioglie nell’uovo alchemico la cognizione che hai del corpo, e ti avvicina all’Universo nella trasmutazione spagirica degli stati di coscienza. L’allestimento al PAC è stato un laboratorio, come lo stesso ideatore Lebel riconosce, in continuità dell’immenso lavoro alchemico di Antonin Artaud e oltre… Verso la realizzazione di un teatro in trasgressione estrema della fisicità corporale nella sua sublimazione metafisica.