Sembra una grande foresta, ma siamo in un giardino: è la scenografia di Improvvisamente l’estate scorsa di Tennessee Williams secondo la regia di Elio De Capitani a Milano all’Elfo Puccini. Ed è una scenografia perfetta per questo dramma, che offre ben più di una chiave di lettura e altrettante riflessioni. Scenografia, suoni, rumori, luci: tutto concorre a esaltare la drammaticità della storia, ma già da soli sono in grado di affascinare lo spettatore. In quel giardino-foresta troviamo la signora Violet Venable (Cristina Crippa), che dialoga con il giovane neurologo (Cristian Giammarini), decisa a far lobotomizzare la nipote Catherine (Elena Russo Arman), che ha accompagnato il figlio Sebastian Venable nel suo ultimo viaggio, durante il quale è morto «improvvisamente l’estate scorsa». Catherine ha visioni, incubi e noi spettatori siamo indotti a pensare/capire che ci sia sotto uno spaventoso segreto. A poco a poco viene svelato, in un crescendo di drammaticità sempre più palpabile, fino alle immagini finali, che, seppure solo raccontate, appaiono vivide davanti agli occhi di noi spettatori. Spettatori del 2011, in grado di intuire ben più di quanto Tennessee Williams nel 1959 potesse dire a chiare lettere.
Noi possiamo pensare a omosessualità, il corpo della donna come oggetto di attrazione sessuale, turismo sessuale, che l’autore ci evoca, preferendo, però, parlare di cannibalismo. Anche costretto dal clima di censura dell’epoca.
Logico pensare a quanto siano cambiati i tempi. Without the gallbladder, precipitated viagra without prescription bile acids continue to irritate the sphincter of Oddi causing its spasm and dysfunction. However, get cialis cheap India are usually sold at a significantly lower price compared to the original cialis that is too expensive to buy for many people out there. Sildenafil Citrate is one of the oldest cialis from canadian pharmacy which was approved by US government on 27th March 1998 and is widely found in India and south East Asia. Kamagra has undoubtedly established itself as tadalafil 20mg one of the best drugs for combating erection woes. Nel ’58 non si poteva parlare di omosessualità e nel 1936, quando è ambientato il dramma, l’omosessualità andava taciuta, anche a costo di distruggere totalmente chi poteva sapere. Anche la lobotomia non è più praticata (almeno in quella forma) e possiamo capire che allora venisse praticata anche su chi dava semplicemente fastidio. Ma alcuni temi, come il potere dei soldi – a cui sembrano inchinarsi (almeno in un primo tempo) il medico, la madre e il fratello di Catherine – sono invariati, come il perbenismo della signora Violet Venable.
Un’altra annotazione può riguardare la scelta del nome del protagonista, ben vivo davanti agli occhi degli spettatori, ma mai, logicamente, presente. Sebastian è il suo nome ed è il nome di un martire barbaramente ucciso, colpito dalle frecce e, creduto morto, lasciato in pasto agli animali selvatici (una quasi coincidenza, che non può sfuggire a chi vede il dramma). Nel 1976 Sebastiane è stato il titolo di un film (interamente recitato in latino), che racconta la storia di san Sebastiano da un punto di vista omosessuale. Ma il dramma sembra trarre ispirazione (almeno in parte) dalla storia di Tennessee Williams, la cui sorella era stata fatta lobotomizzare dalla madre, senza che lui riuscisse ad opporsi, un fatto di cui si sentì responsabile per tutta la vita. Ecco dunque che Sebastian – in cui l’autore, anche lui omosessuale, si ritrova – viene letteralmente distrutto. E nemmeno casuale appare la scelta dell’ambientazione nel 1936, anno in cui venne praticata la prima lobotomia.
E infine l’annotazione principale riguarda tutta la messinscena, con una recitazione che attanaglia lo spettatore, «inchiodandolo» sempre di più alla poltrona in una scenografia che cattura l’attenzione per bellezza della foresta ricostruita e sapiente uso di suoni e luci, che sanno ricreare un’atmosfera giustamente inquietante e ben corrispondono al racconto.
Chi avesse voglia di scoprire anche la versione cinematografica di Mankiewicz, con una magnifica Liz Taylor nel ruolo di Catherine e Katherine Hepburn (entrambe candidate all’Oscar) e Montgomery Clift può cogliere l’occasione della proiezione all’Oberdan il 21 maggio alle 17.30, dopo l’incontro con Elio De Capitani.
Giudizio: ****
Produzione TEATRIDITHALIA
prima nazionale
Improvvisamente, l’estate scorsa di Tennessee Williams
Traduzione di Masolino d’Amico
Con Cristina Crippa , Elena Russo Arman, Cristian Giammarini, Edoardo Ribatto, Corinna Agustoni, Sara Borsarelli
Regia di Elio De Capitani
Scene: Carlo Sala
Costumi: Ferdinando Bruni
Luci: Nando Frigerio
Suono: Giuseppe Marzoli
Milano, Teatro Elfo Puccini, Sala Shakespeare, C.so Buenos Aires 33