Il recente risultato uscito dal referendum sul nucleare condizionerà inevitabilmente le future scelte italiane in materia di fonti energetiche. La Germania, in primis, ha tracciato la rotta da seguire per il dopo Fukushima e partendo dal pacchetto 20-20-20 ha già fissato per il 2050 il traguardo ambizioso dell’80% di energia elettrica prodotta da fonti rinnovabili, sostituendo progressivamente, entro il 2022, il 23% di apporto del nucleare unicamente con nuove rinnovabili. E’ vero, tuttavia, che i diciassette impianti nucleari presenti sono stati finora fondamentali ai fini della diminuzione delle emissioni di CO2 e, fino a quando non verranno rimpiazzati con fonti di energia rinnovabile, la Germania sarà obbligata ad incrementare i consumi di gas e carbone con l’inevitabile crescita del suo livello di emissioni di inquinanti. Ciò potrebbe avere pesanti ripercussioni economiche anche per altri Paesi europei, perché, se la Germania inizierà ad acquisire grosse quantità di energia dai Paesi vicini, quest’ultimi saranno probabilmente costretti a pagare tasse molto più alte all’Unione Europea per l’aumento delle loro emissioni inquinanti. E’ bene ricordare, infatti, che il sistema energetico europeo è tutto fisicamente interconnesso.
Nonostante il perdurare della crisi, l’unico settore dell’economia italiana in salute è proprio quello delle rinnovabili, che impegna ad oggi circa 120mila addetti e contribuisce in modo non più marginale alla produzione di energia elettrica. Not only that, but it is also widely prescribed for those suffering from cialis 10 mg pulmonary arterial hypertension. Many men have been found suffering with this which actually can be appeased by using anti-impotence pills called lowest prices cialis. viagra is one of the FDA approved pills which is safe in use and responding in effect. Apple, orange, strawberry, vanilla and chocolate are some of the most liked flavors purchase generic levitra of kamagra jelly. Just make sure that you scramble viagra generico cipla your address before you allow it to be published online. Guardando i numeri, nel 2010 la popolazione di impianti fotovoltaici è più che raddoppiata, passando da 70mila unità a 155mila (+119%), e la potenza installata è cresciuta da 1,1 GW a 3,5 GW (+203%), superando di recente la fatidica soglia dei 6 GW.
Sul territorio, la distribuzione del solare è concentrata soprattutto in alcune regioni, quali Marche, Trentino e Puglia, leader assoluta con circa il 20% della produzione complessiva e dove si supera abbondantemente la media nazionale di 57 W per abitante.
Questi dati testimoniano la dimensione internazionale ormai raggiunta dalle aziende e dal mondo della ricerca italiani. Sono, infatti, italiani uno degli stabilimenti più grandi d’Europa per la produzione di pannelli fotovoltaici e l’unico produttore al mondo di tubi ricevitori solari a sali fusi per le centrali del solare termodinamico. Nell’ambito, poi, della ricerca, degno di nota il lavoro svolto dall’Università di Ferrara nel campo dei dispositivi solari fotovoltaici a concentrazione e dal centro solare del Lazio, dotato di un impianto pilota per la produzione di celle solari organiche. Il polo, nato dalla collaborazione della Regione Lazio col dipartimento di Ingegneria elettronica dell’Università di Roma Tor Vergata, è, insieme a quelli di Giappone e Germania, uno dei tre maggiori centri a livello mondiale per la ricerca e l’industrializzazione di queste innovative celle solari fotovoltaiche.
Sulle tecnologie avanzate per l’uso dell’energia solare è impegnato, oltre al centro Eni di ricerca per le energie non convenzionali, specializzato nello studio di materiali organici polimerici e nanostrutturati, anche un gruppo di ricercatori di Lecce, che sta studiando lo sviluppo dei materiali per la fabbricazione di cellule DSSC (Dye Sensitized Solar Cell), dove, ad assicurare la cattura della radiazione solare ci pensa una tintura organica o metallorganica. Infine, una nota azienda toscana ha di recente lanciato sul mercato l’ecobox, ossia un sistema che permette di svincolare un’abitazione dalle reti elettriche, idriche e del gas.
Vista la situazione attuale è auspicabile pensare a moderne politiche nazionali di efficienza energetica, rivedere gli obiettivi del piano sulle rinnovabili, che, inviato a Bruxelles solo nel giugno scorso, risulta già ampiamente superato, ed infine emettere decreti attuativi che consentano al comparto di rilanciarsi.