
Ci sono vedovi allegri? Pare di sì. Così ci racconta lo spettacolo di Carlo Buccirosso al Teatro Manzoni di Milano, dove ne cura la regia, ne è autore e protagonista
Tutti bravi gli interpreti di questa commedia, che sta tra il surreale e il comico, in un incalzare di battute, di dialoghi, di sottintesi che non lasciano spazio al respiro…e che raccolgono, tra il pubblico, risate a non finire.
Tutto si svolge nella stanza di un appartamento, con entrate e uscite dei vari personaggi, che si incontrano, si incrociano; spesso si nascondono (o cercano di nascondersi), si avvicendano, insomma, intorno al “vedovo allegro”, che proprio allegro, alla fine, non è.
La casa è di Cosimo Cavanacciuolo, ex antiquario senza più negozio, senza più moglie; e a corto di denaro per pagare il mutuo della casa stessa. Vive al terzo piano del palazzo, situato al centro di Napoli.
Salvatore, il portinaio, e i suoi due figli Ninuccio e Angelina, irrompono spesso nella sua abitazione per diversi motivi: il custode, per recapitare la posta, il primo dei figli per trafugare qualche pezzo di antiquariato da rivendere, la seconda per le pulizie, che è solita fare da un appartamento all’altro.
Inoltre una camera è data in affitto alla giovane Virginia, che si diletta di canto e recitazione, declamando testi nella sala colma di cimeli del passato, ovverosia gli oggetti traslocati dal negozio all’abitazione.
L’ombra oscura della banca che minaccia lo sfratto al povero vedovo non è nulla al confronto al tormentoso dilemma che lo turba.
I coniugi Tomacelli, suoi vicini di casa, infatti, hanno da qualche tempo fatto una proposta a Cosimo, che gli permetterebbe di estinguere i debiti e risolvere tutto; ma lui proprio “non ci sta”. Ed è così, per questo, che ha l’idea di rifilare la proposta all’ignaro portinaio, salito in casa sua per consegnare un pacco. Accetterà l’offerta? Lo aiuterà?
Da questo momento, come sulla pista di un ballo, il campanello di casa suonerà, la porta verrà aperta e i vari personaggi di un dramma tragicomico si avvicenderanno, incrociando i loro destini… e le loro parole.
Come è ovvio che sia, giunge il lieto finale, che accontenta tutti. Ora il povero vedovo diventa davvero un “vedovo allegro”.
Quasi tre ore di spettacolo sono una durata un po’ lunga, tuttavia l’ironia, la verve, la sicura e (allegra) interpretazione di tutti gli attori; e l’ingegnoso impianto narrativo di Buccirosso assicurano agli spettatori divertimento e invitano a qualche sana riflessione.
Giudizio: **1/2
ENTE TEATRO CRONACA e A.G. Spettacoli
Il vedovo allegro
Scritto e diretto da Carlo Buccirosso
Con Carlo Buccirosso, Gino Monteleone, Massimo Andrei, Elvira Zingone; Davide Marotta; Donatella De Felice, Stefania De Francesco; Matteo Tugnoli
Scene: Gilda Cerullo e Rfenato Lori
Costumi: Zara De Vincentiis
Musiche; Cosimo Lombardi
Disegno luci: Luigi Della Monica
Aiuto regia: Fabrizio Miano
Milano, Teatro Manzoni, via Alessandro Manzoni 42
dall’11 al 23 marzo 2025