In scena al Teatro Out Off di Milano fino a domenica 2 giugno, Mario Sala conduce il pubblico lungo i sentieri tracciati dal suggestivo racconto di Fëdor Dostoevskij
Il buffone è una presenza topica del teatro moderno e contemporaneo, da Yorick, esprit della follia di Amleto, a Dario Fo, passando per la commedia dell’arte e Goldoni. L’uomo ridicolo del racconto di Fëdor Dostoevskij è la celebrazione metropolitana di un archetipo farsesco che vive quella quotidianità a noi familiare, a partire dalle strade piovose di una fosca urbanità dove l’incontro e l’abbandono sono poco più di una percezione. In definitiva, è l’uomo qualunque che sa di non essere creduto in quanto proiezione giocosa di una visione verso un infinito all’apparenza impossibile, l’aspirazione salvifica di un’umanità alla deriva che preferisce continuare a mescolarsi con il suo inferno.
Il personaggio interpretato da Mario Sala è unarlecchino che dall’oltretomba raggiunge il giardino della preesistenza dove l’uomo vive la sua felicità nella purezza, il sogno utopico di una perfezione che viene contaminata dallo stesso visitatore, inconsapevole portatore virale di gelosie, divisioni idiomatiche, conflitti, violenze, prevaricazioni. La raggiunta sofferenza è l’effetto di una malattia collettiva, agognata nella vita comune quale insopprimibile virtù. Il risveglio nel presente comporta però in lui un’acquisita maturità nella consapevolezza, quello di essere il pur dubitato veicolo poetico verso quello stato di felicità che ha conosciuto durante la sua esperienza onirica, in simbolica vicinanza con la figura di una bambina che si era in precedenza allontanata nell’atmosfera cupa di una serata piovosa d’autunno e che riassume la purezza di un amore che può salvare il mondo.
Lorenzo Loris offre Il sogno di un uomo ridicolo a un pubblico in vicinanza fisica con l’attore, presente sul palco, utilizzando la sala vuota del Teatro Out Off come ulteriore spazio scenico in suggestiva evocazione di un non luogo emblematico, grotta alchemica che può permettere all’umanità di ricongiungersi alla propria natura ancestrale e sconfiggere il dolore. L’interpretazione di Sala corre su due binari, quella drammatica e gotica, sintomatica dell’orrore in cui l’uomo si tuffa, e quella di converso più lirica, quasi salmodiata, intrisa di empatia comica, in una cornice dai connotati grotteschi che corona il viaggio fantastico tra gli alambicchi dell’inconscio. Passaggio che si rivela foriero della peregrinante missione tra le lacerazioni dell’uomo, promessa di rinascita attraverso la genuinità di un cuore fanciullino, ritrovato grazie al profondo e melanconico sorriso di un uomo ridicolo.
Giudizio: ****
Produzione TEATRO OUT OFF
Il sogno di un uomo ridicolo di Fëdor Dostoevskij
Traduzione e drammaturgia di Fausto Malcovati e Mario Sala
Con Mario Sala
Regia di Lorenzo Loris
Scena: Daniela Gardinazzi,
Costumi: Nicoletta Ceccolini
Luci e fonica: Luigi Chiaromonte
Consulenza musicale: Ariel Bertoldo
Collaborazione ai movimenti: Barbara Geiger
Assistente alla regia: Davide Pinardi
Interventi pittorici in locandina di Giovanni Franzi
Milano, Teatro Out Off, via Mac Mahon 16
Dal 7 maggio al 2 giugno 2019
www.teatrooutoff.it