Foto: Anything to Say? © Davide Dormino
Foto: Anything to Say? A Monument to Courage © Davide Dormino
Foto: Anything to Say? A Monument to Courage © Davide Dormino

Il Comune di Milano nega lo spazio pubblico per l’allestimento mobile Anything to Say? Di Daniele Dormino

Ancora una volta il Comune di Milano si è distinto per assenza civile e politica. Dopo aver negato, con votazione del Consiglio in data 11 marzo, la cittadinanza onoraria a Julian Assange (si veda) , ieri ha respinto senza motivazioni, dopo due mesi di protocollazione a pagamento dei documenti necessari, la concessione del suolo pubblico per l’esibizione dell’opera itinerante Anything to Say? A Monument to Courage dello scultore Davide Dormino, prevista per lunedì 20 maggio presso il Parco Sempione, come già precedentemente annunciato sulla testata (link).

D’altronde, come può Palazzo Marino dimostrarsi fedele maggiordomo dell’Anglosfera? Semplice, non turbando il cerimoniale dei crimini di guerra angloamericani e impedire di fatto un evento dedicato a tre icone contemporanee della libertà di espressione legata alla condanna degli abusi di potere durante i conflitti in medioriente (Assange, Manning e Snowden). Un vernissage che avrebbe almeno in parte salvato la faccia della capitale lombarda rispetto ai comportamenti passati, boicottato dalle istituzioni pubbliche preposte senza fornire alcuna valida ragione sulla decisione presa.

Nell’esprimere solidarietà ai promotori dell’allestimento a nome di tutta la Redazione, con l’augurio che le altre tappe italiane previste vadano a buon fine, segnalo che sempre a Milano giovedì 16 maggio presso la Casa Rossa in via Privata Monte Lungo al civico 2, nelle vicinanze della stazione M1 di Turro, si terrà un incontro per l’organizzazione delle iniziative sul 20 maggio, data comunque importante in quanto giornata prevista per la sentenza definitiva sull’estradizione di Julian Assange. Le iniziative, che vista la situazione rivestono particolare importanza non solo per allertare la società civile in merito, ma anche come risposta all’omertà istituzionale, saranno riportate sul canale Facebook del Comitato per la Liberazione di Julian Assange e, come sempre, con un post dedicato su Punto e Linea Magazine.

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