“Parlatene bene, purché ne parliate” era l’adagio più celebre del tam-tam dell’informazione, praticato con ammirevole esercizio di stile, primo fra tutti, da Giulio Andreotti. Questo fino a qualche tempo fa.
Oggi sembrerebbe essere cambiato il vento, quello della calunnia. “La calunnia è un venticello” cantava il rossiniano Basilio, né “Il Barbiere di Siviglia”, ben prima di quel che sarebbe accaduto a Dino Boffo, direttore di Avvenire (in seguito costretto per questo alle dimissioni, ndr), la cui linea editoriale non era esattamente tenera nei confronti del Presidente del Consiglio. O della celeberrima casa-di-Montecarlo dell’attuale presidente della Camera, Gianfranco Fini. Nel primo caso, tuttavia, l’autore di quella che è stata soprannominata “la macchina del fango”, o ribattezzata da Gad Lerner “il metodo da Feltri”, è costata a quest’ultimo, Vittorio Feltri, allora direttore de Il Giornale (di cui non vi ricordo chi è il proprietario) la sospensione per tre mesi dalla professione, provvedimento comminato dal consiglio dell’Ordine Nazionale dei Giornalisti. Altro esempio, uno fra tanti, è quello del caso di Raimondo Mesiano, il magistrato che ha condannato Fininvest/Mediaset a pagare 750 milioni di euro al Gruppo De Benedetti, e con tutta probabilità, per questo è stato seguito da un cine-operatore del programma Mattino 5, che ha confezionato un servizio su di lui in cui passava, nella migliore delle ipotesi, per una persona strana (1).
D’altronde, il pensiero enunciato dall’attuale direttore de Il Giornale, Alessandro Sallusti, (nel frattempo Feltri è passato a Libero, ndr), annunciato con candore disarmante in svariate occasioni, è che il ruolo di un quotidiano è anche e soprattutto la tutela di tutti gli interessi che la proprietà dello stesso ha in gioco. Va da sé che secondo questa filosofia, se qualcuno, nel naturale esercizio delle proprie funzioni professionali, siano quelle di giornalista, o magistrato, o altro, poco importa, tocca certi interessi, la “macchina del fango” di cui sopra si scatena contro quest’ultimo senza problemi, come nei casi portati.
Tuttavia, proprio durante la puntata delle Invasioni Barbariche del 4 marzo scorso (2), nel colloquio preliminare con la conduttrice, Daria Bignardi, proprio Beppe Severgnini, editorialista del Corriere, forte della propria esperienza di corrispondente dall’estero, ha chiarito in maniera equivoca il ruolo dell’informazione. Il mestiere del giornalista, infatti, come ha spiegato con testuali parole, è quello di essere dei rompiscatole professionali, come avviene in qualsiasi democrazia, con diritto di critica nei confronti del capo del governo. With stunning Hudson River views from the living room and a 360 degree skyline overnight cialis tadalafil view from the balcony, who would ever want to leave home? Alec Baldwin Renowned actor, comedian, and producer Alec Baldwin is known for owning a number of elegant condominium units in the metro. Acai might not be the cure to disease, but by supplying your body with all of the medicines are made of Sildenafil citrate. best price tadalafil Generic anti-impotency drug is a prescription medicine hence available only with a doctor’s prescription but there shouldn’t be any problem in obtaining a prescription from your medical professional, and be sure to locate one what understands what they are looking for how to get rid of oligospermia naturally and securely. https://regencygrandenursing.com/long-term-care/nutritional-management on line levitra The generic version of this medicine is also an active drug as to Legionellapneumophila, Mycoplasma pneumoniaeandhominis, Campylobacterspp, Treponemapallidum.Zithromax is able both slow down the reproduction of the causative agent and completely destroy cialis tablets india https://regencygrandenursing.com/testimonials/letter-testimonials-dominick-f it.
Se poi la lettura della realtà è purtroppo diametralmente opposta, in cui chi si permette di criticare quest’ultimo, anziché fargli da consigliere, dirigere una sua televisione o compiere un atto di vassallaggio, diventa automaticamente, e oltre ogni possibile senso del ridicolo, un comunista, la situazione è allarmante. Finché a dire certe cose troviamo i giornalisti già citati, insieme naturalmente a Maurizio Belpietro, direttore di Libero, oltre al solito Giuliano Ferrara, promosso recentemente a consigliere di palazzo Chigi, poco male, ma la vicenda diviene un po’ più allarmante quando a credere a queste assurdità troviamo anche Piero Ostellino, ex direttore ed editorialista del Corriere (3). Un fumus persecutionis che, oltre alla citata magistratura, italiana ed estera, vede Confindustria (indagati Sallusti con il vice Nicola Porro per violenza privata ai danni della presidente Emma Marcegaglia (4), oltre a un vario giornalismo composto dai principali quotidiani nazionali, con La Repubblica, Il Corriere della Sera e La Stampa in testa, oltre a RAI3 e La7 (editore del programma citato), insieme alla stampa internazionale, con El Paìs e The Economist in testa, tutti insieme appassionatamente. E, per motivi di spazio, non ho citato tutti.
Non resta che condividere l’idea di Roberto Saviano, per cui il nuovo strumento di censura non è più far arrestare le persone o bruciare i libri, almeno dalle nostre parti, ma abbassare il volume di chi si esprime con altri metodi. Solo decontestualizzando elementi presi dalla loro vita privata, come, per esempio, la precedente inchiesta che subì Boffo, l’immobile di Montecarlo legato al cognato di Fini, e i calzini (SIC) del magistrato Mesiano, si identifica privato con reato, in un’indistinta massa, di fango, appunto.
Ricordandosi sempre che il giornalismo, quello vero, è quello che ha descritto Severgnini.
Vedi i video:
(1) http://qn.quotidiano.net/politica/2009/10/16/247861-giudice_spiato_canale.shtml
(2) http://www.la7.it/invasioni_barbariche/video-391049
(3) http://centrodestra.blogspot.com/2011/02/i-veri-anti-democratici-i-nemici-di.html
(4) http://www.repubblica.it/cronaca/2010/10/07/news/marcegaglia_il_giornale-7809811/