Ideato e diretto da Emilio Russo, per la produzione di Tieffeteatro, è tornata per i botti di Capodanno Trattoria Menotti, spettacolo-non spettacolo all’interno di una trattoria-non trattoria, per cenare e gustare partecipando all’evento
In seguito al grande successo ottenuto nella scorsa stagione, ha riaperto fino a Capodanno le sue porte al pubblico l’ipotetica Trattoria Menotti, dove attori e spettatori simulano o giocano al grande gioco del Teatro; ovverosia si fingono fortunati e divertiti avventori di una trattoria ambientata nella Milano che fu: la Milano degli anni 60.
Si entra nella sala del teatro Menotti (questo reale, sì), dove tutto è cambiato (per il sogno di una sera).
Palcoscenico, quinte, sipari e poltrone spariti, come animali preistorici estinti; al loro posto, invitanti tavolini con tovaglie a quadri bianchi e rossi; ma come in una trattoria che si rispetti, per le festività di Natale, solo rosse.
I tavoli sono apparecchiati e solerti camerieri si affacendano per ricevere le ordinazioni.
Si può scegliere tra il menù fisso del “barlafus” di vecchia memoria, con ossobuco e polenta e menù vegetariano: entrambi a ricordare il cibo delle antiche osterie, gustando piatti della tradizione lombarda.
Ma non è tutto qui: sopra una larga pedana quattro musicisti che costituiscono il gruppo musicale “Musica da Ripostiglio”, dal nome coerente alla situazione. Qui si avvicendano vari personaggi, che sembrano ritagliati pari pari dalle nebbie della mitica Milano di un tempo ormai trascorso, ma mai dimenticato: la Milano più vera, quella delle osterie come luoghi di aggregazione, vivai di cultura e di arte; piccoli locali dove si riempivano i bicchieri e il vino era vino rosso, come gli umori, le passioni.
Tutto sembrava possibile, il cambiamento possibile, la speranza possibile.
Insieme a un piatto di risotto, si cantava, si chiacchierava, si rideva, si discuteva: di cose pubbliche e private.
Questi erano spazi di fermento e di cambiamento; ma innanzitutto di tempo condiviso.
Comici, cantastorie e cantautori, musicisti e artisti -di pennello o di parola-: lì avevano il loro privato palcoscenico, dove affluivano anche operai, intellettuali, donne di piacere; e ribelli di quartiere.
Durante la cena, gli ospiti della rinata Trattoria sono spettatori di una girandola variegata di attori -commensali, pronti a ri/dare vita ai personaggi di un tempo. Dai tavoli dove sono seduti, mescolati tra gli altri, si richiamano, si divertono a prendersi in giro, salgono sulla pedana a cantare, a raccontare…in un gioco ininterrotto, un po’ melanconico, molto divertente e pittoresco.
Ridanno lustro all’amato (e forse ormai poco in uso) dialetto milanese: e sono sberleffi, macchiette tragicomiche, narrazioni tra l’onirico e il veristico, canzoni, per lo più strampalate, quasi che lo scorrere del vino, da una parte annacquasse i ricordi, dall’altra riaccendesse passioni.
Ed ecco i personaggi: il meditabondo Luciano Mambretti, filosofo; Dante, il patetico/poetico barbone; Norma, colorata prostituta; Bijoux, la soubrette mancata; Manon, la cantante, e infine Enrico Ballardini, nel ruolo di presentatore.
Si parla e si spera nell’apparizione di Wanda, personaggio reale e pittoresco dei Navigli, uomo vestito da donna.
Ascoltiamo nostalgiche canzoni: una fra tutte, nel momento finale, la versione corale del canto popolare “Rosetta”; ma anche canzoni di Gaber, di Jannacci…, ad esempio, “Ti te se no”: ce la propone Norma, interpretata dall’attrice Gianna Coletti, che, non a caso, ha lavorato con la compagnia di Mazzarella e con Bramieri.
In apertura di serata, il presentatore annuncia la prossima chiusura della Trattoria Menotti per sfratto, alla fine giunge la notizia che tutto è sventato…ma noi sappiamo che questo è solo un sogno … la chiusura -che peccato- ci sarà.
Produzione TIEFFETEATRO
Trattoria Menotti. Metti un teatro a cena
Ideato e diretto da Emilio Russo
Con Marco Balbi, Enrico Ballardini, Paolo Bessegato, Gianna Coletti, Claudia Donadoni, Helena Hellwig, e i “Musica da Rispostiglio”
Costumi Pamela Aicardi
Luci Mario Loprevite
Milano, Teatro Menotti, via Ciro Menotti 11
Dal 12 dicembre al 31 dicembre 2019
www.teatromenotti.org