Foto: locandina film “Il ragazzo invisibile”
Foto: locandina film “Il ragazzo invisibile”
Foto: locandina film

Se nei fumetti i supereroi funzionano abbastanza bene, anche Oltreoceano prima che uscissero X-Men, Avengers e Guardiani della Galassia si è visto veramente di tutto, e raramente all’altezza delle aspettative. L’elenco potrebbe essere lungo, molto lungo, ma è saggio e pietoso stendere un robusto velo di silenzio. E, nonostante il rodaggio di questi ultimi risultati, il pericolo del flop è sempre dietro l’angolo. Per questo motivo il film di cui stiamo parlando, un prodotto italiano, ha rappresentato decisamente una scommessa.

Procedendo con ordine, la storia de Il ragazzo invisibile narra di Michele, ragazzino triestino un po’ introverso appassionato di fumetti, figlio di un’ispettrice di polizia, che frequenta svogliatamente le scuole medie, innamorato di una ragazzina bionda che quasi non si accorge di lui, e oggetto di pesanti atti di bullismo a scuola. Un’esistenza abbastanza problematica, come spesso a quell’età, finche, grazie alla partecipazione a una festa di Halloween, rigorosamente in costume, che una girandola di eventi porta a scoprire di possedere il potere dell’invisibilità.

Da questo momento il racconto di formazione viene accompagnato, e notevolmente accelerato, dall’uso del nuovo talento da parte del protagonista. E se da grandi poteri derivano grandi responsabilità, perché all’inizio l’apprendistato è sempre difficile, oltre a un utilizzo piuttosto personalistico, dalle vendette contro i bulli di cui sopra allo strampalato corteggiamento alla ragazzina, si palesano nuovi e complessi problemi legati alla sua vera origine, e a quella del suo potere, inclusi ovviamente antagonisti che vorrebbero utilizzarlo come super-soldato per scopi bellici.

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Grazie all’eclettismo di Salvatores, che al di là dell’Oscar lo porta ben oltre ai canonici registri del cinema nostrano contemporaneo, credo che si possa considerare questo film la perfetta sintesi del racconto all’europea ma con tutti gli elementi tipici del racconto fantascientifico di supereroi, dal rapporto poteri-responsabilità all’alter ego persona-supereroe, alla tematica del supersoldato (che va, mutatis mutandis, da Capitan America ad Hulk fino ad Iron-Man), a molto altro.

Oltre a regia e sceneggiatura, assolutamente oltre le aspettative già mediamente alte dello spettatore (almeno nel mio caso), e un cast perfetto per una equilibrata narrazione in equilibrio tra azione e ironia, è interessante anche alla multimedialità del progetto, più in generale, che oltre alla pellicola vede anche la realizzazione di un fumetto in più episodi, di un romanzo e di una colonna sonora originale

Il ragazzo invisibile (The Invisible Boy) di Gabriele Salvatores, Fantastico, 100’, Italia/Francia 2014
Con Ludovico Girardello, Valeria Golino, Ksenia Rappoport, Christo Jivkov, Fabrizio Bentivoglio