20 | 30 giugno 2013
Teatro, Musica, Danza, Poesia nei borghi e sui sentieri del Monte di Brianza | 9a edizione
nell’ambito di Bis! Brianza in scena
Il Giardino delle Esperidi Festival propone un fine settimana ricco di proposte. Proseguono la magica alchimia di In-boscati. Il cammino dello sguardo#4. Ikariotico, la performance itinerante di ScarlattineTeatro nei boschi di Figina (fino al 24 giugno). Sabato 22 a Campsirago di Colle Brianza (Palazzo Gambassi) segue lo spettacolo di Antonio Calone Famedaria (ore 21.00); alle 22.30 la coreografa-danzatrice finlandese Sanna Kekäläinen è protagonista con la sua The Beast – a book in a orange tent e alle 23.30 Marcello Gori e Matteo Poli ci fanno entrare con Mi sono perso a Milano in un mondo magico fatto di musica, beat e parole. Chiude la serata alle 00.30 la Festa D’Estate con liveset.
Il 23 giugno a Campsirago di Colle Brianza (Palazzo Gambassi) la prima assoluta (ore 21.00) di Non Voltarti indietro di Chiara Boscaro, regia di Marco Di Stefano, a seguire alle 22.30 la prima nazionale di What is the waight of your desire? della pluripremiata compagnia Ceca VerTeDance insieme ai musicisti di ZRNI; Alle 23.30 Nuove Cosmogonie Teatro in Pillole di guerra… calde e a seguire la Festa di San Giovanni fino all’alba.
Figina di Galbiate
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Sabato 22, domenica 23 e lunedì 24 giugno, ore 18.00 site specific
In-boscati. Il cammino dello sguardo #4. Ikariotico
produzione ScarlattineTeatro – Campsirago Residenza con il sostegno di Fondazione Cariplo, NEXT – Regione Lombardia
da un’idea di Michele Losi
con Noemi Bresciani, Francesca Cecala, Vito De Lorenzi, Giulietta Debernardi, Maura Di Vietri, Anna Fascendini, Miriam Gotti, Lara Guidetti, Ruth Janssen, Marco Mazza, Barbara Pizzo, Joseph Scicluna
composizione musicale e canto Miriam Gotti
puppet di David Zuazola – drammaturgia Michele Losi, Barbara Pizzo – installazioni nella natura Anna Turina
spettacolo itinerante per i boschi di Figina/posti limitati, prenotazione obbligatoria durata: 50 min
Quella di In-boscati è un’alchimia speciale: le sue parole magiche ascolto, intimità, relazione.
Una performance itinerante, che si immerge e si nutre di natura e paesaggio. Una ricerca che ogni volta (ri)nasce grazie all’incontro con artisti, luoghi, territori, spettatori diversi e che di volta in volta per questo assume nuova forma. Dopo le precedenti tappe alle ultime due edizioni de Il Giardino delle Esperidi Festival, dedicate al mito delle Esperidi e al Fuoco, e a seguito di quella finlandese realizzata per Hanko Festival 2012 sulla figura della Sirena, ScarlattineTeatro presenta una nuova tappa di questa ricerca artistica.
Perciò Dedalo costruì per sé e per suo figlio due paia d’ali tessute di piume leggere; le attaccò con cera alle spalle e alle braccia di Icaro e se le fissò anch’egli al dorso, poi attese che i servi dormissero e rivoltosi al figliolo disse: «Seguimi Icaro»…
Il volo di Dedalo ed Icaro verso una ricercata libertà dal labirinto parte da lontano. Percorrere la loro vicenda significa ripercorrere le tracce di Teseo e di Arianna, seguendone il filo, giungere fino al centro, fino al Minotauro, e soltanto dopo poter uscire. Il labirinto, simbolo del caos primordiale, è simile a un serpente arrotolato, a viscere, cervello, a quello stesso gomitolo rosso che Arianna, nei fatti regina di quell’intrico apparente, offre a Teseo – e con lui agli spettatori – la possibilità di percorrere il cammino dovuto, incontrare e affrontare il monstrum senza correre il pericolo di smarrirsi e, infine, ritrovarsi. Per una più piena consapevolezza di sé occorre entrarci, in quel labirinto che è anche il nostro, toccarne il cuore e uscirne. Un viaggio fisico, mentale ed emotivo, fortemente intimo e sensoriale, che si nutre di quei boschi che saranno setting naturale.
Campsirago di Colle Brianza, Palazzo Gambassi
Sabato 22 giugno, ore 21.00
Famedaria
produzione Teatro Stabile di Napoli, ScarlattineTeatro – Campsirago Residenza
drammaturgia e regia Antonio Calone
con Martina Antonelli, Caterina Carpio, Viola Forestiero, Aglaia Mora
scenografia Pasquale Calone – costumi Francesca Traverso – collaborazione alla drammaturgia Stefania Nardone
progetto di produzione selezionato e sostenuto da / selected and promoted by ScarlattineTeatro – Campsirago Residenza progetto Cantiere Campsirago durata: 1h
Line e Yana sono due sorelle tra i trenta e i quarant’anni. Da anni non hanno nessun contatto. Yana fa l’operaia in una fabbrica di orologi, Line è una professoressa e abita con Tila, sua figlia diciottenne. Yana sta male. Trova nella scrittura il mezzo per dare sfogo al suo mondo interiore, in cui, già da adolescente, trasfigurava la realtà al punto da non riuscire più a distinguere verità e menzogna. Proprio con una lettera Yana ripiomba nella vita di Line – e Tila – trascinandole in un viaggio nella memoria della loro infanzia.
Famedaria è una storia come tante altre, fatta di relazioni umane comuni, piccole, fragili.
Una storia in cui il ricordo s’intreccia con il presente e lo deforma come in una visione. Una storia frammentata, in cui i cocci di una famiglia rotta tentano di ricomporsi in un mosaico pieno di crepe. Immagini della memoria riaffiorano e scorrono l’una nell’altra con l’andamento non lineare delle associazioni emotive. Archetipi ritornano come temi musicali o pittorici, diventano ossessioni, riconoscibili attraverso le generazioni. Emergono quelle tracce, profonde o appena percettibili, che segnano il nostro vissuto, la nostra identità.
Campsirago di Colle Brianza, Palazzo Gambassi
Sabato 22 giugno, ore 22.30
The Beast – A Book in an orange Tent
produzione Kekäläinen&Company/Kiasma Theatre con il supporto di Stoccolma
copione, scena, coreografia, testo, danza Sanna Kekäläinen – luci Heikki Paasonen – durata: 1h, 10 min
L’elemento centrale in scena è una tenda a volta arancione degli anni ’70. Dalla tenda, la scena si apre al pubblico come un luogo e un significato della memoria.
I temi del lavoro sono universali. Dentro e fuori, le identità incerte e marginali e i conflitti politici mondiali si intrecciano nel paesaggio della mente. Kekäläinen, la bestia, la protagonista e il soggetto dell’evento, osserva il mondo dal punto di vista dell’esagerazione e della catastrofe.
Ma la tenda è anche una stanza, una strofa, l’unità tradizionale in arte e poesia.
Il concetto di “stanza” è stato ripetutamente preso in prestito dall’Occidente a partire dalla poesia classica Araba, dove veniva chiamata bait, letteralmente “tenda”, ed era usato per indicare il verso in cui si esprimeva l’oggetto del desiderio.
The Beast (2011) fa parte della serie dei grandi assoli della coreografa-danzatrice finlandese Sanna Kekäläinen. Il prossimo episodio, Queer Elegies, debutterà in settembre al Teatro Kiasma di Helsinki.
Sanna Kekäläinen è stata descritta come provocatrice, istigatrice di problemi, poetessa e sostenitrice dell’esistenza femminile. Nelle sue creazioni si abbandona all’istinto e all’umorismo politico e il processo del pensiero crea una singolare estetica del movimento di profonda intelligenza poetica.
Campsirago di Colle Brianza, Palazzo Gambassi
Sabato 22 giugno, ore 23.30
Mi sono perso a Milano
produzione Sanpapié – di e con Marcello Gori, Matteo Poli – durata: 50 min
Nel 2012, il musicista della compagnia Sanpapié scrive, senza averle preventivate, cinque canzoni che parlano direttamente o meno di quanto sia difficile restare in contatto con se stessi e le proprie aspirazioni vivendo una vita precaria e fatalmente scentrata come quella del teatrante. Ma la precarietà non affligge solo i teatranti, e Milano, la città in cui questa storia si svolge, è un luogo perfetto per perdersi: così grande, inafferrabile e altezzosa. Da qui l’idea di costruire intorno a quelle canzoni uno spettacolo a metà strada tra il teatro-canzone ed una seduta di autoanalisi che ha lo scopo di aiutare il protagonista a ritrovare o (chissà?) trovare per la prima volta un plausibile se stesso.
In bilico tra slanci di ironia, vette di disperato entusiasmo e abissi di autocommiserazione, Marvellouz, musicista per caso poco avvezzo alle luci della ribalta, e Matteo, insegnante con la passione per la scena, ci conducono nel loro mondo magico fatto di musica, beat e parole, tra canzone d’autore ed elettronica, intimismo e performance. Un viaggio nel mare di speranze, contraddizioni e disinganni in cui tutti nuotiamo. Mentre procediamo, a volte arrancando, altre volte lanciati a mille all’ora, verso la nostra conquista più importante: capire il senso della nostra vita.
Con questo lavoro la compagnia Sanpapié apre per la prima volta a un genere diverso dal teatrodanza.
Campsirago di Colle Brianza, Palazzo Gambassi
Domenica 23 giugno, ore 21.00
Non voltarti indietro
produzione La confraternita del Chianti
di Chiara Boscaro – regia Marco Di Stefano
con Valeria Sara Costantin, Diego Runko
testo finalista Premio Hystrio 2011 Scritture di Scena_35 – progetto di produzione selezionato e sostenuto da ScarlattineTeatro – Campsirago Residenza | progetto Cantiere Campsirago
prima assoluta
durata: 50 min
Orfeo ed Euridice. Una donna passeggia tra l’erba e viene morsa da un serpente. Scende agli inferi, la casa di Ade. Di lì non si esce. Orfeo, il suo uomo, non ci sta. La segue agli inferi, ma da vivo, e prega il dio finché non gli concede di riportarsi a casa Euridice. A una condizione, però: qualsiasi cosa succeda, lui non dovrà mai voltarsi indietro. Se lui si volta, lei è perduta. Ma che succede se lei, lì sotto, si trova bene? E che succede se questo è l’oggi?
Lei sparisce, si chiude in casa. Lui torna a cercarla dopo due mesi. La porta è chiusa. Lui minaccia, prega, blandisce. Ci va da vivo, da ignaro, non sa che dovrà mettere in gioco molto, e pure perdere qualcosa, per riavere indietro la sua Euridice. Non sa che dovrà aspettare, non sa che dovrà affrontare una verità orrenda, prima di poter convincere Euridice a tornare da lui, alla luce.
Con questo spettacolo cerchiamo di parlare della violenza sulle donne, ma non solo.
Parliamo della nostra generazione. Della nostra difficoltà linguistica di fronte al dolore. Viviamo nel terrore del dolore e della morte e ce ne vergogniamo: se non ne parliamo, non esiste. Ma poi, quando c’è davvero, non abbiamo più parole per parlarne. E affrontarlo.
Campsirago di Colle Brianza, Palazzo Gambassi
Domenica 23 giugno (lunedì 24 giugno), ore 22.30
What is the weight of your Desire?
produzione VerTeDance
con il sostegno di Ministry of Culture of the Czech Republic, City of Prague, Nadace Život umělce Foundation, Metrostav a. s., Studio ALTA
ideazione, coreografia, interpreti Veronika Kotlíková, Tereza Ondrová, Helena Arenbergerová, Lucia Kašiarová
collaborazione coreografica / movement cooperation Peter Jaško
collaborazione drammaturgica Lukáš Jiřička
musiche ZRNÍ – Jan Unger, Jan Juklík, Jan Fišer, Jan Caithaml, Ondřej Slavík
disegno luci Pavel Kotlík – spazio e costumi: Máša Černíková
prima nazionale durata: 50 min
Quando mostriamo i nostri corpi, esponiamo anche chi siamo? La nudità è un mezzo necessario per l’espressione personale? Quattro danzatrici femmine pongono queste domande in una fusione di danza e musica, e in una fragile contraddizione tra sfera privata e pubblica, per sfidare l’osservatore in questo pezzo di danza su bellezza, ipocrisia e soddisfazione.
Insignito del premio Czech Dance Piece of the Year (migliore composizione di Danza della Repubblica Ceca dell’anno) nel 2012, lo spettacolo è frutto del sodalizio artistico tra la compagnia di danza di sole donne VerTeDance e il gruppo musicale di soli uomini ZRNI.
«Vuole un po’ di tutto: provocare, divertire, sognare e combattere.» (Dance Newsrell)
«Momento eccezionale quando due danzatrici iniziano a combattere: una viene costantemente messa al suolo dall’altra, il pavimento trema e il suo vestito, tenuto dalla più aggressiva, lentamente è strappato via. La scena cruda e realistica rivela un vero talento artistico delle danzatrici.» (Veronika Steffanová, Studentpoint)
Campsirago di Colle Brianza, Palazzo Gambassi
Domenica 23 giugno, ore 23.30
Pillole di guerra…calda
produzione Nuove Cosmogonie Teatro/ACTI
di e con vot Joseph Scicluna – coregia Katia Capato
durata: 45 min
Più si conosce il proprio passato meglio si affronta il proprio presente. La storia raccontata e vista, penetra senza fronzoli e retorica. Le vicende narrate, percorrono le vicissitudini di uomini vissuti in momenti drammatici del XIX secolo. Due guerre mondiali che oltre a causare morte furono letteralmente terremoti politici, con confini spezzati, confini inglobati, interi popoli quasi sterminati, atti di sopraffazione di nazioni che vogliono dominare su altre. Insomma le guerre lasciano dietro di se turbamenti, dolori e destini imprevedibili.
«Il mio è il tentativo di raccontare di come la guerra possa colpire nel profondo l’anima di un soldato semplice della Prima Guerra Mondiale, Gerardo Pietro, e poi in seguito nella Seconda, del capitano dell’esercito regolare Zanini Aldo, mio Zio, e dei partigiani Max, Lancia e Paulo – nomi di battaglia – il tutto visto da un occhio per metà straniero, il mio, maltese per parte di padre e nato in tempo di guerra fredda, che forse, per questa sua caratteristica, si prende delle libertà di pensiero forse un po’ azzardate e forse provocanti. Tutte storie rigorosamente Italiane.
I reduci della Seconda Guerra Mondiale stanno scomparendo, spetta a noi reduci della Guerra Fredda raccontare le loro storie. » (Joseph Scicluna)
PREZZI: da 10 a 3 euro | Abbonamenti da 99 euro (tutti gli spettacoli) a 25 euro (5 spettacoli)
INFORMAZIONI E PRENOTAZIONI: ScarlattineTeatro – Campsirago Residenza
tel. +39 039 9276070 | e-mail info@scarlattineteatro.it | sito www.scarlattineteatro.it