Foto di scena © Lorenzo Passoni

Un Alfieri inedito, divertente e grottesco, insospettabile specchio della società di oggi.

E’ “Il Divorzio” nella regia di Beppe Navello

per una compagnia di giovani attori selezionati in tutta Italia

dal 14 al 24 febbraio 2013 in prima nazionale al Teatro Astra di Torino

“I giovani, ai quali stiamo consegnando un paese per il quale ogni giorno sentiamo vergogna, si sono appassionati nel raccontare questa commedia amara e divertente di vita all’Italiana”

Beppe Navello

Se nell’immaginario collettivo Alfieri è ricordato per le sue tragedie in versi, drammatiche e possenti, tra le più grandi della nostra letteratura, ecco una preziosa occasione per scoprire il suo lato più divertente, grottesco e inaspettatamente attuale. Con la commedia “Il Divorzio”, scritta negli ultimi anni della sua vita, è infatti come se Alfieri sentisse definitivamente sconfitti i grandi eroi delle sue tragedie e si mettesse a parlare degli uomini corrotti e volgari dei suoi tempi, da lui definiti “dai piedi fangosi”.

Un rimando quanto mai attuale al “fango” che sta sui piedi anche di molti uomini dei nostri tempi, un rimando che Beppe Navello raccoglie come una scommessa da lanciare al pubblico e al teatro italiano per voce di un gruppo di giovani attori, selezionati in tutta Italia, in scena in prima nazionale al Teatro Astra di Torino dal 14 al 24 febbraio 2013.

Una scelta contro-corrente rispetto alle facili ricette imposte dal mercato dello spettacolo e un’opportunità per mostrare il lavoro di alcuni giovani talenti del nostro paese. Una scelta che Navello descrive così: “Mi è sempre sembrata straordinaria la figura d’Alfieri: e mi è tornata in mente in questo periodo particolarmente difficile della nostra accidentata vita civile. Così ho trovato particolarmente bello proporre l’ultima commedia del conte astigiano a una pattuglia di giovani attori provenienti da tutta Italia, per affrontare un progetto di formazione e di avviamento alla professione teatrale condiviso con Fondazione CRT: non è un caso che la mia generazione abbia dimenticato il repertorio alfieriano, tutto deve essere facile, commestibile e digeribile nel mercato triturante dello spettacolo nostrano. Ma i giovani, ai quali stiamo consegnando un paese per il quale ogni giorno sentiamo vergogna, si sono appassionati nel raccontare questa commedia amara e divertente di vita all’Italiana: e con loro mi sono sentito meno frustrato nelle scelte del mio mestiere di regista che da troppo tempo si misurava con le poche opportunità offerte dalla prudenza dei nostri cartelloni”.

Come caricature del ‘700 che ammiccano all’oggi per certi dettagli dei costumi, i personaggi alfieriani del “Divorzio” riletti da Navello si affacciano da una grande cornice sul proscenio, quasi “uscissero” dall’opera che li ha fissati nel tempo e, rompendo la bidimensionalità dello spazio e giocando con il trompe l’oeil, si insinuassero nella vita del pubblico, metafore sempre più riconoscibili di innumerevoli protagonisti delle cronache quotidiane. Gli attori recitano in versi, il testo è quello originale, eppure le parole suonano incredibilmente vicine e familiari. Son grotteschi ed esasperati, ma non al punto da creare straniamento. Anzi, tutto è costruito con un meccanismo preciso che ridendo invita lo spettatore a specchiarsi in quel che vede, come inequivocabilmente ammoniscono o versi finali:

“…O fetor

dei costumi Italicheschi,

che giustamente fanci esser l’obbrobrio

d’Europa tutta…

Spettatori fischiate a tutt’andare

l’autor, gli Attori, e l’Italia e voi stessi;

questo è l’applauso debito ai vostri usi.”

14-24 febbraio 2013

martedì, mercoledì, sabato ore 21 – giovedì, venerdì ore 19 – domenica ore 16

SALA PROVE – TEATRO ASTRA – TORINO

IL DIVORZIO

di Vittorio Alfieri

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Stefano Moretti

Sig.ra ANNETTA CHERDALOSI, sua moglie

Marcella Favilla

LUCREZINA CHERDALOSI, loro figlia

Daria-Pascal Attolini

Sig. GIORGIO WARTON, Inglese

Riccardo De Leo

Conte CIUFFINI, genovese letteratuccio

Alessandro Meringolo

Cavalier PIANTAGUAI, militare, che serve in Ispagna

Riccardo Ripani

Sig. SETTIMIO BENINTENDI

Diego Casalis

Sig. PROSPERINO BENINTENDI, suo figlio

Camillo Rossi Barattini

Don TRAMEZZINO, prete di casa Cherdalosi

Fabrizio Martorelli

Sig. Dottor SPARATI, avvocato di casa Cherdalosi

Fabio Bisogni

Sig. Dottor BECCHINI, medico di casa Cherdalosi

Roberto Carrubba

Sig. FABRIZIO STOMACONI, cavaliere di mezza età

Alberto Onofrietti

regia Beppe Navello

scene Francesco Fassone

costumi Barbara Tomada

musiche Germano Mazzocchetti

luci Antonio Merola

aiuto regia Lia Tomatis, Gianluca Guastella

assistente alla regia Carla Alina Coserli

sarta Augusta Tibaldeschi

tecnici di allestimento Mauro Panizza, Pey

illustrazione Michelangelo Pace

produzione Fondazione Teatro Piemonte Europa

spettacolo realizzato con il sostegno di Associazione Donare per Crescere Insieme – CRT Onlus

BIGLIETTI

INTERO 18,00 €

RIDOTTO 15,00 – 13,00 €

INFO, BIGLIETTI E ABBONAMENTI

TEATRO ASTRA (Via Rosolino Pilo 6, Torino)

dal martedì al sabato dalle ore 16.00 alle ore 19.00

tel. 011 5634352 – info@fondazionetpe.it

www.fondazionetpe.it

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