Teatro Out Off in collaborazione con la Compagnia Club Silencio presenta uno spettacolo ideato e diretto da Pūjādevī sul senso del vivere, passando da Shakespeare a Heiner Müller
Luca Pasquinelli si presenta seduto di fronte al pubblico con una corda da impiccato al collo. Eleonora Cecconi è invece in piedi, di spalle, con una mela rossa nella mano sinistra, in una fissità sensuale che sembra voler richiamare una femminilità atavica.
Il primo esorsisce con il monologo To be or not to be, mentre la seconda rimane ancora immobile. Quasi un lamento salmodiato, a suggello di un’esegesi che pone Amleto quale forma di un’esistenza senza confini temporali. I due soggetti infine s’incontrano, la donna è ora Gertrude, ora Ofelia, o in realtà la proiezione di un mito letterario senza nome.
Segue una danza parlata e di forte collisione fisica, corifea di un tuffo nella storia di tutti i tempi in cui umori, motivi, slogan della quotidianità, dalla musica popolare alle urla da stadio, attraversano come entità trasparenti i personaggi. Qui non si assiste all’attualizzazione di Shakespeare, ma, al contrario, è la dimensione spaziotemporale che incrocia i personaggi destrutturandoli del loro humus originario e, conseguentemente, ne libera le anime dalla gabbia drammaturgica in cui sono sempre state riposte.
Si esula quindi dal teatro di pura rappresentazione, s’interagisce col punto di osservazione di un pubblico che con il suo presente rilegge non solo i protagonisti del principale dramma dialettico di Shakespeare, ma addirittura l’autore di Die Hamletmaschine, la figura del drammaturgo Heiner Müller con i suoi limiti, la sua umanità, la sua geniale ispirazione.
Avviene un tuffo nell’essere Amleto, ormai ectoplasma, iper tecnologizzato, tra aeroporti, macchine da guerra sofisticate e strumenti medici per la risonanza assiale di un corpo che non conosce più sosta, fino a un epilogo in cui l’amore rimane la vera alternativa alla morte.
L’annullamento artaudiano dell’attore corrisponde quindi alla demistificazione dei personaggi, nel faro di un futuro dove l’uomo è il drammaturgo della propria esistenza.
Giudizio: ****
TEATRO OUT OFF in collaborazione con
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Hamlet und Ophelia Befreit
Progetto e regia di Pūjādevī
Con Eleonora Cecconi, Luca Pasquinelli
Foto di scena: Cristiano Mugetti
Costumi: Marina Rosa Papagni
Riprese video: Filippo Lorenzi, Francesco Marullo
Organizzazione: Federica Picciolo
Milano, Teatro Out Off, via Man Mahon 16
Dal 15 al 20 marzo 2016
www.teatrooutoff.it