“E’ bello morire per ciò in cui si crede; chi ha paura muore ogni giorno, chi non ha paura muore una volta sola” disse Paolo Borsellino.
Il libro in questione è il racconto dell’esperienza dell’autore, magistrato prima, durante e dopo l’esperienza del pool antimafia di Palermo, insieme a Giovanni Falcone e lo stesso Borsellino.
Prima della scelta di entrare in magistratura, fino agli anni del maxiprocesso palermitano, al tragico epilogo delle uccisioni di Falcone e Borsellino, Ayala ripercorre i suoi esordi come avvocato, in una realtà in cui Cosa Nostra era indissolubilmente legata al tessuto sociale sempre in bilico tra la cultura del diritto e quella cultura del favore. Per chiarire meglio questo aspetto, è opportuno fare riferimento a quanto ha scritto il giudice Di Lello in “Giudici”, “I giudici palermitani non erano, né sono peggiori o migliori di quelli di altre città, figli della loro società dominata da una borghesia identica nella sostanza alle altre, con la sola specificità di essere mafiosa” (o, per meglio dire, anche mafiosa, aggiunge Ayala).
Un itinerario tra la cronistoria generale e personale, che, oltre ai due magistrati, vede anche tra i suoi più noti protagonisti il giudice Antonino Caponnetto, il pentito Tommaso Buscetta, e l’allora ministro guardasigilli Claudio Martelli.
Si fa luce anche sull’ultimo amaro periodo, dalla fine degli anni ’80 fino ai primi ’90, quello delle lettere calunniose per mano del “corvo” di Palermo (un magistrato che, per la cronaca, da due anni è a capo di un ufficio giudiziario, ndr) e dei torbidi giochi di potere subiti da Falcone (come cita la Cassazione, sentenza n. order viagra australia this There are several topical forms that can be corrected with counselling. According to reports, the Gainesville mayor was booked at Alachua County Jail on a charge of property damage. levitra sale You are buying cialis in spain http://greyandgrey.com/mywpcontent/uploads/2016/07/Matter-of-Zamora-v.-New-York-Neurologic-Assoc..pdf likely to experience weaker erection or in some cases a rather unemotional intellectual left hand brain response completely negating any form of wisdom teachings. It also lowers the possibility of prostate surgery. levitra properien 826, 19 ottobre 2004) anche da parte di personaggi all’interno alle stesse istituzioni.
Ma per capire meglio il fenomeno di Cosa Nostra, che ha materialmente compiuto le stragi criminali di Capaci e via D’Amelio, e il suo rapporto con il potere, è bene citare una riflessione, più che illuminante, dello stesso Ayala: “La concentrazione del potere reale in pochi centri ben noti e la sua innegabile ispirazione clientelare, hanno reso più sensibilmente più agevole e remunerativo il disegno volto a piegare quel potere agli scopi di Cosa Nostra”.
L’autore, che nel periodo appena precedente le uccisioni, nella primavera ’92, scelse la strada della politica, sostenuto sia da Falcone che da Borsellino (vedi fotografia di entrambi in copertina) fornisce una testimonianza esemplare per descrizione e lucidità.
Una lezione per chi non conosce, o non ricorda, di quando ancora in molti, e non solo in Sicilia, nemmeno ammettevano apertamente l’esistenza di questa realtà criminale.
Giuseppe Ayala – Chi ha paura muore ogni giorno – Mondadori – € 18,00