Foto di scena: GIACOMO (Matteotti) © TB e Artisti Associati Gorizia - Milano, Teatro Franco Parenti, 30 maggio 2024
Foto di scena: GIACOMO (Matteotti) © TB e Artisti Associati Gorizia - Milano, Teatro Franco Parenti, 30 maggio 2024
Foto di scena: GIACOMO (Matteotti) © TB e Artisti Associati Gorizia

Un intervento d’arte drammatica in ambito politico

progetto Elena Cotugno e Gianpiero Borgia
testi di Giacomo Matteotti con interruzioni d’Aula
drammaturgia di Elena Cotugno e Gianpiero Borgia dai verbali delle assemblee parlamentari  del 31 Gennaio 1921 e del 30 Maggio 1924
con Elena Cotugno
ideazione, coaching, regia e luci Gianpiero Borgia
artigiano dello spazio scenico Filippo Sarcinelli
costumi Giuseppe Avallone
coproduzione TB e Artisti Associati Gorizia
spettacolo prodotto con il sostegno della Presidenza del Consiglio dei Ministri
Struttura di missione anniversari nazionali ed eventi sportivi nazionali e internazionali nell’ambito dei progetti per iniziative connesse alla celebrazione della figura di Giacomo Matteotti
in collaborazione con Milano è memoria – Comune di Milano,
con il supporto di Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia, Fondazione Vincenzo Casillo
con il patrocinio di Fondazione di Studi Storici Filippo Turati Onlus, Fondazione Giacomo Matteotti, Comune di Fratta Polesine

Durata: 1 ora e 10 minuti

In scena giovedì 30 Maggio nella Sala Grande del Teatro Franco Parenti uno spettacolo di Elena Cotugno e Gianpiero Borgia.

Giacomo (Matteotti) è una tragedia, politica e antispettacolare, che ripropone, nella loro nuda e terrificante verità, le parole del segretario del PSU (dal 1922 al 1924) assassinato da una banda di fascisti per ordine di Benito Mussolini.

A cent’anni dalla marcia su Roma, Teatro dei Borgia e ArtistiAssociati portano in teatro il discorso politico di Matteotti, dando corpo alle parole che sono fondamenta della nostra Repubblica.

Giacomo è il primo dei Ritratti drammatici, un ciclo di produzioni che segnerà il campo di ricerca artistica del prossimo triennio del Teatro dei Borgia e che si comporrà di creazioni dedicate a chi ha sentito il bisogno di “Dare corpo laico alle proprie idee”, come diceva Pannella.

La drammaturgia di Elena Cotugno e Gianpiero Borgia si alimenta dei verbali delle sedute dell’Assemblea parlamentare che definiscono il rapporto di Giacomo Matteotti con il fascismo, nello specifico mette a confronto due interventi di Matteotti in Parlamento: quello del 31 Gennaio 1921 in cui denuncia le connivenze tra le forze politiche borghesi e le squadracce fasciste, e quello del 30 Maggio 1924, l’ultima seduta a cui partecipò prima di essere assassinato, in cui contesta i risultati delle elezioni dell’aprile di quell’anno.

Si tratta di parole che impressionano per la spietata lucidità con cui il deputato socialista analizzava i fatti. Un invito a riflettere su alcuni valori quali la militanza politica, i diritti di cittadinanza, la possibilità di opporsi alla violenza fascista richiamando i valori di libertà e democrazia, ma anche sul ruolo del teatro nella società in un modo in cui gli ideali diventano opera d’arte.

La scenografia, realizzata da Filippo Sarchielli, essenziale, desolata e volutamente sghemba è fatta di vecchi scranni parlamentari ricoperti di teli di plastica accatastati come in un naufragio: è l’immagine di un parlamento in dismissione, abbandonato dagli uomini e lasciato al suo disfacimento, come a significare la deformazione della politica che diventa metodo di sopraffazione e illegalità. Così come fu il fascismo. Simbolicamente rende bene il decadimento della qualità democratica. E restituisce in maniera plastica la situazione di questo Paese oggi.

Ad interpretare Matteotti è Elena Cotugno, due nomination agli UBU e premio Maschere del Teatro, che, come in un autentico rito teatrale, dà il suo “corpo laico” al discorso politico di Matteotti.

NOTE DI REGIA
«Si può fare teatro raccontando il giorno in cui apparve il fantasma, facendo finta che ci sia il fantasma o cercando di far apparire il fantasma. Quest’ultimo è un po’ da matti, ma è l’unico cimento che ci interessa». TB
Nel caso di Giacomo il fantasma che vogliamo far apparire non è Matteotti ma il discorso politico, quello vero, incisivo, che si fa destino nella vita degli uomini e storia in quella dei popoli.
Con “Giacomo” cerchiamo di portare il nostro teatro, che intendiamo come intervento d’arte drammatica in ambito politico, in un territorio di commistione col reale, come già avevamo fatto con Medea per strada e La Città dei Miti, ma nella direzione inversa: portando cioè il documento storico e il discorso politico nei teatri, perché crediamo che, se il teatro vuole riprendersi il suo posto nella polis, sui palcoscenici debbano prendere corpo le parole attorno a cui si costruisce la comunità politica, le parole che sono fondamenta della Repubblica.
Attraverso una liturgia scenica sul conflitto tra violenza e libertà, che è a un tempo un parossistico training d’attrice, Elena Cotugno, sviluppa un lavoro sul personaggio lontano dalla tradizione italiana della “maschera”, sia parodistica sia documentaristica, e dà il suo corpo di donna ai due discorsi di Matteotti, l’ultimo dei quali segna la vittoria del fascismo e lo stupro della prima acerba democrazia italiana.

Un ritratto drammatico
Con il lavoro sulla trilogia   La città dei miti abbiamo voluto portare il teatro nella realtà. Con la serie dei ritratti vogliamo portare la realtà nel teatro.
Giacomo è il primo di questi Ritratti, un ciclo di produzioni che segnerà il campo di ricerca artistica del prossimo triennio di TB, la riflessione della compagnia sarà sintetizzata e raccolta sotto il titolo Il Lavoro sul Lavoro, che rimarca la radice del percorso di ricerca d’attore nella tradizione stanislavskijana, ma lo applica e sviluppa raccontando le trasformazioni in atto nel mondo del lavoro contemporaneo.
In questo campo di ricerca nascono i Ritratti drammatici, creazioni dedicate a figure della storia e della cronaca che hanno collocato la propria esistenza dove le parole ‘lavoro’ e ‘politica’ si sovrappongono. Nei ritratti drammatici la parola detta, la drammaturgia orale è il documento storico, oggettivo. La vita scenica, il tratto umano sono invece la prospettiva d’artista, la parte soggettiva del racconto.
Elena Cotugno e Gianpiero Borgia

BIOGRAFIE

Elena Cotugno
È attrice, autrice di teatro e co-direttrice, con Gianpiero Borgia, della compagnia TB.
Si diploma nel 2006 alla International Theatre Academy of Adriatic (I.T.A.C.A.) in Tecniche e Metodologie delle Arti Drammatiche. La sua formazione si definisce fin da subito come nomade e d’impronta internazionale: nel 2007 segue un corso di studi alla London Academy of Music and Dramatic Art (L.A.M.D.A.) in Tecniche e Metodologie delle Arti Drammatiche. Da allora continua il suo percorso di formazione, ricerca e creazione nelle Tecniche della Recitazione, della Regia e Pedagogia Teatrale con i maestri Jurij Alschitz e Anatolij Vasil’ev e iniziano anche le prime collaborazioni con Gianpiero Borgia.
Nel 2008 è infatti di nuovo a Berlino per proseguire gli studi sulla metodologia di Jurij Alschitz, poi  nel 2009 si sposta a Roma dove consegue un Master in Arte Scenica con Anatolij Vasil’ev. Dal 2010 segue Vasil’ev prima a Venezia, dove frequenta un Master in Pedagogia Teatrale organizzato dal CTR Venezia e Milano Teatro Scuola Paolo Grassi, poi sempre nel 2010 a Parigi per lo spettacolo dedicato ad Anton Cechov e ai suoi racconti dal titolo Soirée Cechov. Nel 2011 è di nuovo in Francia per Valodia le grand et Valodia le petit di Anton Cechov, a Strasburgo, nella Friche Laiterie, con la regia di Agnés Adam. Riprende nel 2013 gli studi col maestro russo con un laboratorio organizzato Sesto Fiorentino nel Teatro della Limonaia. Negli stessi anni studia anche con Valerio Binasco e con Gabriele Vacis.
Sempre dal 2007 aveva esordito in Escaping Hamlet, spettacolo di Gianpiero Borgia che al Fringe Festival di Edimburgo viene nominato per il Total Theatre Award. Nel 2008 è la volta di Inside Yerma, sempre di Borgia, da Federico Garcia Lorca, di nuovo sul palco dell’Edinburgh Fringe Festival dove arriva la nomination per l’International Theatre Fringe Award. Nel 2009, per TB recita nello shakespeariano Troilo e Cressida. Nel 2013 è autrice e attrice dello spettacolo Volevo essere Amy Winehouse, solo scenico che riflette sul talento e la tossicodipendenza della rockstar dalla prospettiva di una fan.
La collaborazione artistica con Gianpiero Borgia diviene un vero e proprio sodalizio e i due danno vita a TB, Teatro dei Borgia con cui producono un ciclo di riscritture goldoniane in collaborazione con Fabrizio Sinisi: Gl’Innamorati, La Locandiera e l’Arlecchino.
Dal 2016 è protagonista di Medea per strada, spettacolo itinerante su furgone, per sette spettatori alla volta, ideato da Gianpiero Borgia. Per questo spettacolo firma, insieme a Fabrizio Sinisi, anche la drammaturgia.
Nel 2017 è interprete di Cabaret D’Annunzio, esperimento drammaturgico firmato Teatro dei Borgia per il Teatro Nazionale di Croazia.
Nel 2022 è interprete di Giacomo. Un intervento d’arte drammatica in ambito politico.
Nel 2023 è interprete di Antigone. Cerimonia con canzoni.

Premi
Premio Rete Critica 2022 per La Città dei Miti
Premio dell’Associazione Nazionale Critici di Teatro ANCT 2022 per La Città dei Miti
Premio Le Maschere del Teatro 2021 nella categoria migliore attore/attrice emergente
Finalista Premio Ubu 2019 nella categoria migliore attrice under 35
Finalista Premio Ubu 2017 nella categoria migliore attrice under 35

Gianpiero Alighiero Borgia
è regista, attore di teatro e co-direttore, con Elena Cotugno, di Teatro dei Borgia.
Nel 1996 si diploma al Centro Sperimentale di Cinematografia di Roma dove si accosta alla recitazione attraverso il metodo di Orazio Costa e la biomeccanica secondo Nikolaj Karpov.
Inizia il suo percorso nella regia teatrale e consegue il Master Gitis della European Association for Theatre Culture che lo porta a incontrare maestri come Anatolij Vasil’ev, Oleg Kudriasciov e Sasha Anurov.
Per due anni assiste alla regia Jurij Alschitz, che lo abilita all’insegnamento e allo sviluppo della sua metodologia teatrale.
Nel 2001 fonda la Compagnia delle Formiche – la futura Teatro dei Borgia – un ensemble di artisti europei uniti da una formazione teatrale nel solco della tradizione russa.
Nel 2003 mette in scena La casa di Bernarda Alba di Federico Garcia Lorca con un ensemble di attori tutto al maschile.
Nel 2004, in collaborazione col Festival dei Due Mondi di Spoleto porta per la prima volta sulla scena Ritratto di signora – del cavalier Masoch per intercessione della Beata Maria Goretti, di Carmelo Bene. Nel 2009 dirige Gigi Proietti in Viva Don Chisciotte. Nello stesso anno (2009) mette in scena presso il Teatro Stabile di Catania Come spiegare la storia del comunismo ai malati di mente di Matei Vișniec, drammaturgo rumeno, con il quale inizia a interessarsi ad autori della scena contemporanea europea. Con questo spettacolo, nel 2010, riceve il Premio “Sipario” ANCT (Associazione Nazionale dei Critici di Teatro).
Nel 2010 dopo aver co-prodotto, insieme al Teatro Stabile di Catania, Non muore nessuno di Sergio Claudio Perroni, prosegue il lavoro con gli autori stranieri, mettendo in scena Midsummer, una commedia con canzoni di David Greig, Occidental Express di Matei Vișniec, una co-produzione Italia-Romania e, infine, si dedica a The Author, di Tim Crouch.
Nel 2011 riceve dall’INDA l’incarico di portare in scena Filottete di Sofocle al Teatro Greco di Siracusa e nel 2012 dirige Franco Branciaroli e Lucia Lavia in Ifigenia in Aulide di Euripide.
Nel 2013 inizia il sodalizio artistico con l’attrice Elena Cotugno con la quale dà vita a Teatro dei Borgia e con lei mette in scena Gl’innamorati e La Locandiera, due riscritture goldoniane del drammaturgo Fabrizio Sinisi.
Nel 2016 prende definitivamente forma il progetto di riscrittura di classici che porta Borgia e Cotugno all’ideazione di una Medea in chiave contemporanea; nasce così Medea per strada, spettacolo itinerante con Elena Cotugno e drammaturgia di Fabrizio Sinisi.
Il 2017 è l’anno di tre importanti esperimenti drammaturgici: Cabaret d’Annunzio (testo di Frabrizio Sinisi),  Sacco e Vanzetti 90/40, che diventa Cabaret Sacco & Vanzetti, che scrive insieme a Michele Santeramo.
Nel 2018 progetta e mette in scena Eracle Odiatore, di Fabrizio Sinisi (prima al Festival Primavera dei Teatri di Castrovillari) e, sempre con  Sinisi, comincia a lavorare sul progetto Il trasporto dei miti che comprende: Eracle, l’invisibile, con Christian Di Domenico, Filottete dimenticato, con Daniele Nuccetelli e Medea per strada, con Elena Cotugno.
Alla fine del 2020 Il trasporto dei miti viene presentato in anteprima con il titolo La Città dei Miti. Nel 2021 il debutto nazionale.
Nel 2022 dirige Elena Cotugno, Giovanni Guardiano, Raffaele Braia e Beatrice Borgia in Il Bruto. Studio teatrale sul fascismo (primo studio) e sempre nel 2022 dirige Elena Cotugno in Giacomo. Un intervento d’arte drammatica in ambito politico sulla figura di Giacomo Matteotti.
Dal 2001 a oggi Gianpiero Borgia ha inoltre svolto attività di acting coach e ideato e diretto numerosi workshop e progetti culturali. Ha fondato assieme a Christian Di Domenico l’accademia d’arte drammatica ITACA, unico centro pugliese di formazione stabile per il teatro, di cui è stato direttore fino al 2012.

Riconoscimenti e premi
Nomination al Total Theatre Award 2007 – Edinburgh per Escaping Hamlet
Nomination all’International Festival Award 2008 – Edinburgh per Inside Yerma
Premio “Sipario” ANCT per il Teatro stagione 2009/2010 per la regia dello spettacolo Come spiegare la storia del comunismo ai malati di mente.
Premio Rete Critica 2022 per La Città dei Miti
Premio dell’Associazione Nazionale Critici di Teatro ANCT 2022 per La Città dei Miti

ORARI
Giovedì 30 Maggio – 21:00

PREZZI
SETTORE A (file A–M)
intero 20€
SETTORE B e C (file N–ZZ)
intero 15€; under26/over65 12€; convenzioni 12€
Tutti i prezzi non includono i diritti di prevendita.

INFO e biglietteria
Biglietteria
via Pier Lombardo 14
02 59995206
biglietteria@teatrofrancoparenti.it

Teatro Franco Parenti

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