Il Getsèmani (parola Aramaica che significa frantoio) è un piccolo oliveto poco fuori la città vecchia di Gerusalemme sul Monte degli Ulivi, nel quale Gesù Cristo, secondo i Vangeli, si ritirò dopo l’Ultima Cena prima di essere tradito da Giuda e arrestato.
Il Getsèmani a cui mi voglio riferire non è quello storico/geografico. Questo per evitare ogni velleità di rappresentazione. Mi sembra più interessante estendere il significato simbolico di un luogo così conosciuto. L’intenzione è quella “praticarlo” su un piano che ha a che vedere con una condizione umana, la condizione in cui vogliamo metterci (Antonio Syxty)
dal 10 al 15 dicembre 2019
MTM La Cavallerizza
produzione MTM Manifatture Teatrali Milanesi – Prima Nazionale
progetto di performance site-specific di Antonio Syxty
comportamento e ambiente emotivo a cura di Susanna Baccari
installazione luminosa di Fulvio Melli
disegno dello spazio, installazione e opere di Antonio Syxty
costruzioni Ahmad Shalabi
foto di scena Alessandro Saletta
direttore di produzione Elisa Mondadori
con BrunA Serina De Almeida,SusannA Russo, MassimO Sansottera, GabrielE Scarpino,NicolE Zanin
durata: 50 minuti
NOTE DI REGIA:
Getsèmani fa parte di un mio progetto molto più ampio dedicato alla figura di Gesù. E’un progetto a cui penso dagli anni ’80, quando ero molto più piccolo di oggi.
In quegli anni consideravo di utilizzare le parabole del Nuovo Testamento e attraverso di esse cucire una drammaturgia in forma di testo che avesse come centro il rito, la ritualità del racconto, la presenza di una testimonianza. Di base era questa la mia prima intuizione e desiderio.
Nel corso degli anni ho tentato più volte di tornare su un progetto dedicato alla figura di Gesù, ma non ci sono mai riuscito. E non ero mosso da intenti evangelici o divulgativi. L’idea è sempre stata quella della scrittura in forma di testimonianza/corpo/azione/relazione umana.
A distanza di molti anni mi sono finalmente deciso a intraprendere ‘un possibile cammino, trasformando il progetto in forma di performance ambientale e visiva – relegando a me stesso e ai performer/attori – l’azione e il comportamento emotivo e relazionale, in una narrazione molto de-strutturata, frammentata, rispetto alle idee e alle forme teatrali più convenzionali, che avevo molti anni fa, evitando così ogni forma di ‘rappresentazione’, e ogni fraintendimento evocativo.
Che cos’è Getsèmani, allora?
Prima di tutto per me è un pensiero, un luogo mentale e emotivo, una traccia fatta di segni e scritture (alcuni versetti scelti dai Vangeli del Nuovo Testamento e confessioni di vita quotidiana). E’ anche una mappa/scrittura del corpo, del tempo, delle emozioni, e delle condizioni relazionali. Potrei dire che è ricerca di ‘senso’ del gesto artistico in forma di confessione come ‘riconoscimento’ di sé e dell’altro.
Voglio ringraziare Susanna Baccari per la sua preziosa aderenza a questo mio nuovo percorso, agli attori/performer che lavorano con me e a MTM Manifatture Teatrali Milanesi che si assume produttivamente il ‘rischio culturale’ di questo mio progetto.
Matteo 16, 2-3 “Quando si fa sera, voi dite: «Bel tempo, perché il cielo rosseggia»; e al mattino: «Oggi burrasca, perché il cielo è rosso cupo». Sapete dunque interpretare l’aspetto del cielo e non siete capaci di interpretare i segni dei tempi?”
P E R F O R M A N C E A C T S
d i A N T O N I O S Y X T Y
Che cosa sono
Letteralmente “atti di performance”. Atto in quanto azione, manifestazione dell’agire, del fatto concreto. Atto come esistenza, come resoconto, movimento, gesto, memoria. Anche divisione ‘in atti’, teatralmente parlando riferito a tempo, argomento, svolgimento e luogo, e poi anche narrazione. Performance è letteralmente il ‘dare forma’, compiere, eseguire. In campo estetico (arte, teatro, danza, musica etc) e poi sociale, privato e pubblico, negli ambiti dell’agire umano. Nel caso di questo progetto le Performance Acts si trasformano in percorsi che preferisco indicare come intervalli di tempo e di spazio.
Tali intervalli vengono progettati come momenti di esposizione di materiali, sequenze, scritture, con una funzione di indagine che procede per atti e attraverso una narrazione ‘agita’, abbandonando così il compito di ‘rappresentazione’ comunemente affidato a forme di performance più consolidate attraverso il canone del teatro e dello spettacolo dal vivo in genere. Le PA si interrogano sulla funzione della performance (estetica) rispetto al compito dell’artista nell’epoca contemporanea – e per quanto mi/ci riguarda – relativa al mondo occidentale. E quindi mi pongo la domanda: la funzione del performer (che sia attore, regista, danzatore, scrittore, fotografo, architetto, musicista etc) è ancora quella di ricostruire, riciclare, riusare messe in scena canoniche o leggermente ‘modificate per varianti’ nella nostra (attuale) società dello spettacolo (per dirla con Guy Debord)?
Ho iniziato questo percorso anni fa, introducendo un procedimento e un’indagine attinente alla performance già in Mi ami/Do you love me? (2009, l’anti-psichiatria di Ronald D. Laing), in performance ambientali come Visioni di Solaris (2007, dedicato a forme di de-narrazione per ambienti e percorsi), o in esperimenti quali Democracy A.D. (2010, dedicato alla politica attraverso i social), per continuare con Identikit di una donna (2016, dedicato alla ‘visione cinematografica’ di Michelangelo Antonioni), Blackout, (2017, la scrittura poetica sperimentale di Nanni Balestrini), Architettura Addio (2018, sugli scritti dell’architetto Alessandro Mendini), fino a Rooms for Secrets (2019, ambient performance con la scrittura di ricerca di Michele Zaffarano) e ora (2019) al progetto Getsèmani (poi Tempio e Golgota, di Gesù/A Project).
Le PA si declinano anche nella nascita a Milano del primo Laboratorio Permanente sulla Performance – Rooms for Secrets, che si propone come zona di azione, pensiero e indagine sul vasto mondo della performance. Il laboratorio è aperto a attori, danzatori, registi, scrittori, artisti visivi, fotografi, musicisti e a quanti si occupano di creatività in genere, che vogliano “espandere” l’area della coscienza e della consapevolezza del ruolo dell’artista nell’epoca contemporanea. E’ l’inizio – o la prosecuzione di un lungo viaggio che avevo iniziato alla fine degli anni’70 e inizio ’80 in questo campo – con la consapevolezza che oggi il liveness del qui e ora si alterna a un qui e ora digitale senza spazio e senza tempo.
(Antonio Syxty)
NOTE BIOGRAFICHE:
Antonio Syxty, attivo sulla scena milanese dalla fine degli anni ’70. Fin dagli anni del liceo si interessa di scritture visuali d’avanguardia e di arte concettuale. Dal 1975 e fino al 1984 realizza numerose performance, installazioni, happening a Milano e in tutta Italia in gallerie, teatri e spazi culturali e urbani. Negli anni successivi è passato dalla art-performance al teatro svolgendo la carriera di regista di teatro, cinema, televisione e radio con esperienze di video, editing e comunicazione. Attualmente è coordinatore artistico di MTM – Manifatture Teatrali Milanesi. Ha realizzato interventi di installazione, pittorici e di immagine per molti dei suoi spettacoli.
Susanna Baccari, a 4 anni inizia a studiare ginnastica artistica, praticandola a livello agonistico. A 12 anni si trasferisce a Milano dove inizia a studiare danza. Studia con Christine Perrot e Teri Weikel, proseguendo la sua formazione con vari maestri nazionali e internazionali. Partecipa a seminari e workshop tenuti fra gli altri da Louis Falco, Jorma Voutinen, Luisa Casiraghi, Giorgio Rossi, Raffaella Giordano, Danio Manfredini, Jango Edwards, Yves Lébreton, Jonny Melville. Negli anni ha collaborato con Quelli di Grock in qualità di attrice, coreografa, regista, e formatrice. Si dedica anche all’insegnamento per continuare a confrontarsi con le giovani generazioni e proseguire il percorso di ricerca e sperimentazione sulla fisicità dell’attore.
INFO:
La Cavallerizza
da martedì a domenica ore 19:30 – (posti limitati)
Biglietti: intero 15€ – ridotto scuole MTM, Paolo Grassi, Piccolo Teatro 10€ – ridotto DVA 7,50€
spettacolo in abbonamento: Arcobaleno, Arcobaleno tandem, Arcobaleno over 65, Carta regalo x2, Carta regalo x4
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BIGLIETTERIA MTM:
02. 86 45 45 45 – biglietteria@mtmteatro.it
Prenotazioni e prevendita da lunedì a sabato dalle 15:00 alle 20:00
Biglietti e abbonamenti sono acquistabili sul sito www.mtmteatro.it e sul sito e punti vendita vivaticket.it. I biglietti prenotati vanno ritirati nei giorni precedenti negli orari di prevendita e la domenica a partire da un’ora prima dell’inizio dello spettacolo.