Presso MTM La Cavallerizza fino al 15 dicembre l’ultima performance di Syxty sulla trasposizione di un simbolo
Non solo un’anamnesi, ma la frammentazione epica di un’esperienza nell’identità di un luogo. Il Getsèmani di Antonio Syxty non è la semplice descrizione performativa del giardino degli Ulivi dove il Nazareno, secondo le fonti evangeliche, si ritirò in meditazione dopo l’Ultima Cena prima del tradimento di Giuda Iscariota, ma l’azione simbolica di un nocciolo semantico relazionato all’attività individuale e sociale. Si parte da uno spazio fisico dove viene riprodotta la situazione interpretativa del sito originario attraverso quella che lo stesso autore descrive come “condizione umana”, parafrasando l’estrazione in una diversa temporalità.
Il percorso tra il portone d’ingresso in corso Magenta di Palazzo Litta e La Cavallerizza, contenitore in cui viene realizzato l’allestimento delle opere di Syxty dedicate al tema, si trasforma nell’identificativo di un’interazione tra interpreti e pubblico, pellegrinaggio laico esplicativo del pathos suggerito dalla narrazione di quell’episodio che dal Monte degli Ulivi porta alla Passione. Si ha la sensazione di uno stimolo verso la nascita di una comunione identificativa, partorita dalla relazione tra i performer e gli osservatori, il tutto con la presenza dell’ideatore che come corifeo muto guida il gruppo fin dentro le mura dello spazio teatrale. Lazzaro e Maddalena sono in questa prima parte gli archetipi di una fenomenologia umana dove sofferenza e palingenesi si specchiano nel compimento dell’esistenza.
Ciò che viene realizzato è l’involucro, attraverso le azioni, di una Tradizione, ma nel senso di spaccati di vita sintonizzati con i testi dei Vangeli riemersi dal passato, forieri di una spiritualità incarnata nel gesto, nel comportamento, nella forma del presente. Non vi è quindi la descrizione della parentesi cristologica nella sua ultima fase terrena, ma la pulsione vitale che questa comporta, l’avvenimento quotidiano che riassume l’avvento, provocando nell’uomo un sentimento ritrovato, l’esegesi del proprio fattore emotivo, messaggero distinto di una coscienza arcana. È la diagnostica di un simbolo nella corporeità dell’atto.
Produzione MTM Manifatture Teatrali Milanesi
Getsèmani. Voi chi dite che io sia?
Part 1: Lazarus Pièce + Magdalena Pièce
Progetto di performance site-specific di Antonio Syxty
prima nazionale
Bruna Serina De Almeida,Susanna Russo, Massimo Sansottera, Gabriele Scarpino,Nicole Zanin
Comportamento e ambiente emotivo a cura di Susanna Baccari
Installazione luminosa di Fulvio Melli
Disegno dello spazio, installazione e opere di Antonio Syxty
Costruzioni: Ahmad Shalabi
Foto di scena: Alessandro Saletta
Direttore di produzione: Elisa Mondadori
Durata: 50 minuti
Milano, MTM La Cavallerizza, Corso Magenta 24
Dal 10 al 15 dicembre 2019
www.mtmteatro.it