Quest’anno ad aprire la stagione espositiva della Galleria de’ Foscherari di Bologna spetta a George Grosz, artista tedesco “degenerato”, largamente rappresentativo della Germania dei primi decenni del 900. Egli fotografò la Repubblica di Weimar e contribuì con il suo lavoro a darle un volto, immortalandone i suoi lati più deprecabili e deviati. Spietato, cinico, con una sensibilità sopra le righe Grosz sapeva cogliere con pochi segni gli aspetti più intimi di un certo tipo di umanità, descritta senza veli nella sua bassezza, fragilità e volgarità. Patriota antimilitarista, smaliziato, risoluto nel rifiutare di vendere le sue opere ai borghesi, per sfuggire al nazismo riparò in America e cambiò il suo nome da Georg a George. 25 i pezzi in mostra tra disegni, oli ed acquerelli appartenenti al periodo berlinese. Why levitra online should be the choice? It was the first oral levitra pill introduced in the market in the year of 2003.This drug is approved to be sold under the brand name or another mark name. professional viagra Ginkgo Biloba is also present in VigRx plus pills. The taste of the medicine is sweet like fruit flavors and buy canada levitra you can easily buy male enhancement pills from online stores at incredible prices. Some of the medicine used to use before the invention of acheter viagra pfizer . Lavori principalmente di denuncia dove gli ismi si coniugano- il maestro aderì al Verismo, all’Espressionismo, al Cubismo, all’Astrattismo, al Futurismo, al Dadaismo per approdare poi alla Nuova Oggettività. L’artista sbeffeggia il militarismo e la violenza, mostra la borghesia nei suoi aspetti più triviali e vanesi, la classe dirigente nella sua avida meschinità con segno incisivo, a volte naif, e per questo motivo con esiti ancora più stridenti ed inquietanti. Grosz con il suo piglio deciso ed impietoso, con il suo acuto spirito satirico e con la sua profonda ricettività che lo porta ad avere uno sguardo profondo sugli aspetti non evoluti dell’umanità, ha prodotto dei capolavori che ancora oggi si possono definire di una attualità straordinaria.

Numerose le opere in mostra: ”Gli amanti”, “Delitto sessuale”, “Agamennone”- in cui affiora l’accusa dell’artista nei confronti di un universo stravolto e deviato- ”Sauna”, “Il rampollo”, “Notte di nozze” -ritratti critici del mondo borghese- “Figura”,”Make-up” –specchi rivelatori di un modo d’essere femminile, a prescindere dal ceto d’appartenenza dei soggetti rappresentati, volgare sino al parossismo… Il percorso espositivo “George Grosz- Gli anni di Berlino” è stato possibile grazie ai numerosi collezionisti che hanno prestato le proprie opere alla Galleria de’ Foscherari. L’allestimento è accompagnato da un catalogo coordinato da Elena Ribuffo con fotografie di Francesco Ribuffo, stampato dalla galleria stessa.

George Grosz. Gli anni di Berlino

Bologna, Galleria de’ Foscherari, via Castiglione

Fino al 17 febbraio 2013

www.defoscherari.com