Ogni riferimento a fatti e a persone esistenti non è affatto casuale in questa moderna Antologia di Spoon River, in cui però le uniche voci presenti sono quelle delle vittime di femminicidio. 36 racconti in cui una donna narra, da un ideale Aldilà, la sua storia in prima persona, più o meno direttamente tratta da un fatto di cronaca purtroppo realmente accaduto, a prescindere da età, fede, istruzione, classe sociale o nazionalità.
Oltre a una prosa narrativa assolutamente efficace, per quanto possa risultare disturbante (e, da uomo, dato lo scontato epilogo, profondamente irritante) la trattazione di questo tragico tema di sciagurata attualità, il grande pregio di questo lavoro è l’acquisizione di un punto di vista che nello specifico è quello della vittima, che ha subito il gravissimo, e definitivo, torto, e non la solita prospettiva volutamente neutra, piuttosto che mediana, rispetto a simili luttuosi accadimenti. Per ricordare l’entità del problema, e sfatare, per esempio, il classico luogo a comune che sarebbero tutti a morire, uomini e donne, indistintamente, nel 2010 si sono contate 127 donne vittime, 139 nel 2011, 124 nel 2012, 128 nel 2013, solo in Italia.
Un’idea letteraria che, giocoforza, nel tempo è divenuto un interessante progetto meta-letterario, oltre che meta-teatrale, che ha coinvolto, a partire dalla stessa autrice, oltre a 130 personalità, dal palcoscenico, tra le quali Sonia Bergamasco, Anna Bonaiuto, Margherita Buy, Giorgia Cardaci, Paola Cortellesi, Lella Costa, Geppi Cucciari, Piera degli Esposti, Orsetta de Rossi, Angela Finocchiaro, Donatella Finocchiaro, Iaia Forte, Salma Hayek, Sabrina Impacciatore, Carlotta Natoli, Rita Pelusio, Virginia Raffaele, Isabella Ragonese e Alba Rohrwacher, alla scrittura, in senso lato, e della televisione, come Ilaria d’Amico, Concita di Gregorio, Lilli Gruber, Loredana Lipperini, Lidia Ravera, Camila Raznovich, Fiorenza Sarzanini, Barbara Stefanelli e Giovanna Zucconi, dalla musica, con Malika Ayane, Elisa, Irene Grandi e Paola Turci, alla scena internazionale, a vario titolo, con Cherie Blair, Noor, regina di Giordania, e Christie Turlington, incluso anche qualche uomo, quali Luca de Gennaro, Claudio Coccoluto, Samuele dei Subsonica e Ivan Cotroneo (*).
Nella parte finale del testo un ampio spazio viene dedicato a tutte le problematiche in qualche modo legate al femminicidio, dal delitto d’onore, ancora presente in numerosi paesi del mondo, dal contagio da Hiv che colpisce prevalentemente le donne, e non solo in Africa, alla violenza domestica all’infanticidio femminile, fino alla mutilazione dei genitali femminili.
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