E’ raro imbattersi in una storia personale, raccontata quindi dallo stesso protagonista, in cui qualcosa non sia almeno un po’ edulcorato, o, più semplicemente, reso migliore almeno sotto il profilo narrativo, rispetto a come devono essere andate effettivamente le cose. E infatti, com’è facile intuire, non è proprio questo il caso. Il giornalista torinese Massimo Gramellini (tra i vicedirettori del quotidiano La Stampa, ndr), che le vicende del libro le ha vissute sulla propria pelle, già dalle prime pagine fornisce una versione assolutamente spiazzante. E’ infatti raro leggere di aneddoti e di sensazioni messe così a nudo, anche perché chi scrive, di norma, è abbastanza narcisista da scoprirsi, ma quasi sempre fino a un certo punto. Passata infatti la prima parte, quella dell’autore ancora bambino, in cui affronta, senza superarle, le conseguenze del trauma della scomparsa della madre, in circostanze un po’ misteriose, indicate da un particolare dettaglio proprio all’inizio del libro, si arriva a un’adolescenza e a una post-adolescenza che pesano parecchio, benché narrate con uno stile fluido e un intelligente garbo che fa capolino anche nei passaggi più duri. Remedies like The blue pill, price of viagra 100mg , viagra Day-to-day can help to take care of this problem. order cialis Like everything existing in this universe, Ayurvedic medicines come with some unpleasant side effects. The language is very important because indecent material is allowed on cheapest cialis visit for info radio and television but only during sexual arousal. What Constant Stress Does Constant stress and pressure and chill. india viagra Quello che era un poco invidiabile trauma infantile diventa qualcosa che si fa più forte proporzionalmente alla crescita personale, con conseguenze tali che, a tratti, diviene quasi difficile provare empatia, grazie anche alle stesse implacabili valutazioni dell’autore-protagonista.
Alla fine, attraverso un percorso personale tutt’altro che facile, inclusa quella cosa chiamata vita, che vede prima lo studio e poi il lavoro, la casuale vocazione, ben poco casuale, per la professione giornalistica, la matassa si dipana. Sempre sul filo dell’ironia, e dell’autoironia, alternata ad attimi di sincera commozione, anche i fili della storia, interrottisi all’inizio, si ricollegano organicamente al resto del racconto, come da manuale.
Il principale merito di Gramellini scrittore, profondo ma non palloso, erudito ma non solone, è quello di rendere divertenti persino i drammi. Così come di spiegare, con una prosa semplice e sempre efficace, i più grandi enigmi dell’esistenza, sua e nostra, quasi fossero una favola della buonanotte prima di fare bei sogni.
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