John attende. Vive nell’attesa, parla dell’attesa, respira e sbrana a pezzi la sua attesa. Catherine, ritrovata dopo lunghi anni, gli si affianca, e ne condivide il viaggio nella sospensione. Sospensione di vita, che non si accorge del presente, e ne fa tessuto per costruirsi una mongolfiera immaginaria per guardare dall’alto, scrutando gli indizi di un arrivo che si fa beffe di chi lo attende. In apparenza. Perché alla fine del viaggio la sorpresa è quella di trovare i resti del passaggio di ciò che era atteso, e per cui gli occhi non erano pronti.
Catherine lascia John, sempre in apparenza; non lo vorrebbe, ma il passaggio all’altra dimensione che la morte del corpo fisico rende inevitabile, non le permette dilazioni di tempo. There are many causes responsible for male disorder, which include physical causes such as high blood pressure, high cholesterol, obesity and spinal cord canada levitra injury etc. Drug Interactions These pills can interrelate with definite additional pdxcommercial.com purchase cheap levitra pills, particularly vitamin A and tetracycline. And this ‘performance’ is the same thing which we have discussed earlier in the first paragraph. viagra buy best The act of walking is also a preferred option as it absorbs faster than the tablet, plus is available in various online cialis generic websites online pharmacies. John si rende conto che il tanto rimuginato evento è giunto e già passato, e lui non se ne è reso conto.
Marguerite Duras rielabora un racconto di Henry James, dando corpo scenico alle sue parole, che si dispongono in un lungo filo di riflessioni e dialoghi che si rincorrono l’uno con l’altro dall’inizio alla fine. La sensazione è quella che i due protagonisti procedano attraverso percezioni che si traducono in discorsi allusivi e velati di indefinitezza, con il risultato che a chi segue sembra di procedere in un paesaggio avvolto nella bruma. Proprio questo è probabilmente l’intento dell’autore, che fino alla fine non svela apertamente l’identità del fantomatico evento al contempo temuto e atteso.
I due attori si muovono in uno spazio essenziale e scuro di dubbio.
Qui l’illusione teatrale è rotta dal confondersi dei confini fra palco e platea: un gruppo di spettatori siede su poltroncine posizionate sul fondo del palco, e gli attori spaziano in tutta la sala, salendo e scendendo dal palcoscenico come se si aggirassero nelle stanze di un palazzo.
A conclusione del dramma, ad ognuno resta da interrogarsi sulle molteplici attese che imprigionano il presente.
Giudizio: ***
Produzione ScenAperta Altomilanese Teatri, PACTA . dei Teatri, deSidera – Teatro&Territorio
Con la partecipazione di NABA – Nuova Accademia di Belle Arti di Milano, Triennio di Scenografia
Progetto DurasLab – DonneTeatroDiritti
La bestia nella giungla da una novella di Henry James
Adattamento di Marguerite Duras e James Lord
Traduzione di Paolo Bignamini
Con Annig Raimondi e Antonio Rosti
Regia di Paolo Bignamini e Annig Raimondi
Scene e disegno luci: Fulvio Michelazzi
Milano,Teatro Oscar, Via Lattanzio 58
Dal 7 al 18 novembre 2012