Foto di scena: Crisi di nervi (L’Orso) – Maddalena Crippa © Tommaso Le Pera - Milano, Teatro Menotti Filippo Perego, dal 23 maggio al 9 giugno 2024
Foto di scena: Crisi di nervi (L’Orso) – Maddalena Crippa © Tommaso Le Pera - Milano, Teatro Menotti Filippo Perego, dal 23 maggio al 9 giugno 2024
Foto di scena: Crisi di nervi (L’Orso) – Maddalena Crippa © Tommaso Le Pera

Con un cast di attori consolidato (in ordine di apparizione: Maddalena Crippa, Alessandro Sampaoli, Sergio Basile, Gianluigi Fogacci, Alessandro Averone, Emilia Scatigno) il celebre regista porta sul palco del Menotti Filippo Perego di Milano, dopo il successo al Teatro Biondo di Palermo, la sua interpretazione della commedia breve cechoviana. Tre pièce dove il veleno si unisce alle risate

I vaudeville L’Orso e La domanda di matrimonio, scritti entrambi nel 1888, come il monologo I danni del tabacco, che vide la luce tra il 1886 e il 1889, risultano essere, oltre a uno “strappo” di Anton Čechov rispetto al teatro drammatico tradizionale, tre preziose gemme da palcoscenico che riflettono il pensiero dell’autore sul decadimento sociale e di costume, in una cornice semantica dove l’apparenza del detto nasconde la volontà del suo opposto.

Foto di scena: L’Orso – Maddalena Crippa, Alessandro Sampaoli © Tommaso Le Pera
Foto di scena: L’Orso – Maddalena Crippa, Alessandro Sampaoli © Tommaso Le Pera

Crisi di nervi, lo spettacolo firmato da Peter Stein che raccoglie i tre brevi atti unici del drammaturgo russo, esalta il pensiero di Čechov in questa veste dove la crudeltà e il paradosso sottintendono, nella loro comicità a tratti grottesca e iperrealistica, tutti quegli elementi dissacratori di una consuetudine esasperata. Un tratto comune è il crollo emotivo degli uomini qui succubi del comportamento femminile.

Foto di scena: I danni del tabacco – Gianluigi Fogacci © Tommaso Le Pera
Foto di scena: I danni del tabacco – Gianluigi Fogacci © Tommaso Le Pera

Se ne L’Orso il protagonista, interpretato con efficacia da Alessandro Sampaoli, pieno di rabbia perché non riesce a ottenere un cospicuo credito dalla vedova del debitore, una determinata padrona di casa impersonata dalla magistrale Maddalena Crippa, passa dallo sfidare la donna a duello a inginocchiarsi ai suoi piedi chiedendola in moglie dopo averne elogiato il carattere deciso, con I danni del tabacco un presunto conferenziere, un farsesco e convincente Gianluigi Fogacci, trasforma la lezione in un abbandono dove denuncia la sua disastrosa esistenza enunciando la volontà di abbandonare moglie e figlie.

Foto di scena: La domanda di matrimonio – Da sin. Sergio Basile, Alessandro Averone, Emilia Scatigno
Foto di scena: La domanda di matrimonio – Da sin. Sergio Basile, Alessandro Averone, Emilia Scatigno

Per finire, ne La domanda di matrimonio, l’impedimento fisico e dialettico di un giovane nel chiedere la mano di una ragazza provoca tra i due continui litigi su futili motivi di proprietà, coinvolgendo il padre di lei, a sua volta irascibile, nelle loro diatribe, generando un climax crescente di comicità tra malori ipocondriaci, schiaffi e isterie dei protagonisti interpretati dai bravissimi Alessandro Averone, Emilia Scatigno e Sergio Basile, quest’ultimo già visto nei panni del maggiordomo della vedova nella prima commedia.

Grazie all’ottimo cast il lavoro di Stein riesce, al di là dell’ilarità dei comportamenti esasperati e a dir poco eccentrici, a rivelare quei sottotesti cari a Čechov che pongono in risalto ipocrisie e miserie umane presenti nella società ottocentesca fin de siècle come oggi. La vedova della prima commedia rifiuta qualsiasi suggerimento alla vita del suo maggiordomo per mitigare dietro il velo nero di un rigoroso lutto un maniacale sfogo verso la foto del marito per le infedeltà subite, mentre il piglio oratoriale del protagonista del monologo è una copertura per nascondere il suo inferno interiore e le risse dialettiche (e non solo) dell’ultimo vaudeville rivelano in realtà l’attaccamento ai beni materiali prima di qualsiasi sentimento esternato.

Una decadenza di valori dove si evince il sarcasmo dell’autore nel confezionare queste tre commedie nere e che sul palco del Menotti vengono rese dalla naturalezza interpretativa delle parole come nella fattura di scene e costumi d’epoca. Vi sono richiami del degrado che si evidenziano nelle sedie in stile poco stabili della prima pièce, nei vestiti logori del presunto docente nella seconda, nelle sbavature presenti sulla parete di sfondo nell’ultima, il tutto condito da una chiave ironica che si ritrova anche nelle musiche russe da siparietto oltre all’immarcescibile marcia nuziale di Mendelssohn Bartholdy.
Si ride nel constatare l’amarezza di un decadimento borghese che celebra l’effimero e ci si confronta sul presente, una condizione che pone ancora una volta Čechov tra i principali drammaturghi di ogni tempo e luogo e Peter Stein un suo grande esegeta.

Giudizio: ****

 

Produzione TIEFFE TEATRO MILANO e TEATRO BIONDO PALERMO

Crisi di nervi – Tre atti unici di Anton Čechov
Regia di Peter Stein
Adattamento di Peter Stein e Carlo Bellamio

Prima milanese

Interpreti:
L’orso con Maddalena Crippa, Alessandro Sampaoli, Sergio Basile
I danni del tabacco con Gianluigi Fogacci
La domanda di matrimonio con Alessandro Averone, Sergio Basile, Emilia Scatigno

Assistente alla regia: Carlo Bellamio
Scene: Ferdinand Woegerbauer
Costumi: Anna Maria Heinreich
Luci: Andrea Violato

Milano, Teatro Menotti Filippo Perego, via Ciro Menotti 11
Dal 23 maggio al 9 giugno 2024
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