Sbagli porta e la tua vita può cambiare. In “Confidenze troppo intime”, a Milano al Teatro Litta, a sbagliare porta è Anna (Caterina Bajetta), che invece di andare, per la prima volta, dallo psicanalista entra nello studio di un consulente finanziario (Ettore Distasio). Gli racconta i suoi segreti, i problemi che caratterizzano la sua vita di coppia. William ascolta, dopo un po’ intuisce l’errore, ma non osa svelarsi.
Nella speranza di avere informazioni su Anna, che sembra scomparsa e ritrovarla, William decide di aprire la porta a fianco e andare dal dottor Monnier (Gaetano Callegaro), lo psicanalista. L’udito, gli dice lui, è il primo organo sessuale. E noi capiamo che proprio quella affermazione è il clou di tutta la storia, perché gli incontri nello studio di William, dopo breve sospensione, riprendono e proseguono. Lei ritorna e continua a farlo, anche dopo che l’equivoco si è svelato e le confidenze continueranno, diventando sempre più intime. E’ più facile raccontarsi a uno che non lo fa di professione o lei vuole solo stuzzicarlo, intenzionata a cambiare la sua e la di lui vita? Così le sue confidenze sono sempre più intime, provocanti: racconta di desideri e di voglia di soddisfarli, parla di voglia di «andare in alto», con una perifrasi che non esita a spiegare. E’ una intimità forte, ma fatta solo di parole e anche la gelosia del marito è solo una voce attraverso il telefono. Giovanna (Giovanna Rossi), la ex di William, è l’unica che sembra voglia agire e andare oltre le parole. Ma queste sono più forti: lasciano immaginare, permettono di costruirsi una vita su misura, che le azioni possono solo disturbare. E, quando le parole finiscono, resta un trampolino di lancio verso un futuro, che a quel punto può essere diverso: una cravatta, un quadro diventano primi, piccoli indizi di una voglia di andare oltre, superando barriere autoimposte.
In questa messinscena anche i costumi sembrano avere un ruolo. Anna cerca di sedurre William con le parole, ma è Giovanna che punta su altre armi ed ecco che anche i suoi abiti, belli, diventano un’arma. Spuntata? A volte l’orecchio è il primo organo sessuale.
“Confidenze troppo intime” aveva conquistato il pubblico al cinema grazie alla raffinata regia di Patrice Leconte e la misurata e intrigante interpretazione di Fabrice Luchini e Sandrine Bonnaire.
Giudizio: **1/2
Litta_Produzioni
Confidenze troppo intime di Jérome Tonnerre
Traduzione di David Conati
Con Caterina Bajetta, Gaetano Callegaro, Ettore Distasio, Giovanna Rossi
Regia di Antonio Syxty
prima nazionale
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Scene: Guido Buganza
Costumi: Valentina Poggi
Collaborazione ai costumi: Celeste Ratazzi
Disegno luci: Fulvio Melli
Staff tecnico: Alessandro Barbieri, Ahmad Shalabi
Foto di scena: Valentina Bianchi
Direttore di produzione: Gaia Calimani
Si ringrazia per la collaborazione Clizia Gurrado e Milena Hirsch
Si ringrazia Maliparmi per i costumi di Caterina Bajetta
Milano, Sala Teatro Litta, Corso Magenta 24
Dal 19 giugno al 9 luglio 2014
www.teatrolitta.it