L’attrazione fatale tra uomo e mostro in uno straordinario thriller psicologico diretto da Bruno Fornasari
In scena fino a domenica 4 dicembre al Teatro Filodrammatici di Milano, Collaborators di John Hodge, diretto da Bruno Fornasari, è uno spettacolo double face, dove la trama e l’ambientazione storica nascondono una seconda pelle, il tessuto recondito della psicologia umana.
Mikhail Bulgakov, interpretato da Tommaso Amadio, è un drammaturgo che vive nella Mosca più pericolosa, quella di fine anni ’30. Di idee liberali e dotato di forte senso umoristico, è sorvegliato dalla polizia politica, che gli commissiona un lavoro sulla figura di Stalin (Iosif Vissarionovič Džugašvili) in occasione del suo sessantesimo compleanno. Un cadeau celebrativo che ha come contropartita la possibilità per Bulgakov di salvare se stesso e la vita della moglie Yelena (Emanuela Caruso), oltre a poter continuare indisturbato la sua carriera.
Circostanza che porta lo scrittore, una volta accettato l’incarico dopo pressanti minacce, a vivere una situazione paradossale. Invitato dallo stesso segretario generale a un incontro segreto in un bunker sotto il Cremlino, Bulgakov inizia uno strano rapporto con il “nemico” Stalin (Alberto Mancioppi), al punto da delineare uno scambio di ruoli tra i due: il dittatore scrive l’opera teatrale sulle sue imprese giovanili contro il regime zarista, mentre il drammaturgo valuta di volta in volta diverse questioni del Paese proponendo alcune decisioni governative inconsapevole delle conseguenze. Contemporaneamente, quasi per magia, migliora la vita di Bulgakov, per condizioni abitative, salute e tenore di vita, al punto da renderlo irriconoscibile di fronte agli amici più cari e la stessa moglie. Inizia così un gioco di morte e sopraffazione dentro i meandri del potere stalinista, che porta lo scrittore a uno sconfinamento ideale, fino al drammatico epilogo della sua vita.
L’atmosfera surreale de Il Maestro e Margherita, ultimo lavoro del drammaturgo russo spentosi nel 1940, è ben resa dall’esemplificazione del sogno come dalla sovrapposizione di fatti e situazioni che preludono gli avvenimenti futuri. La relazione che lega Bulgakov a Stalin si tinge dei colori inquietanti della fagocitazione come dell’attrazione verso l’intima mostruosità latente nell’uomo, fenomenologia anticipata da Stevenson e qui assunta nella magnitudo esplicativa di un potere totemico. Nella pièce l’immaginario collettivo si spegne nelle acque del lago Cocito, fluido mefitico che preclude ogni possibile salvezza ed enfatizza l’oscurità del male.
Il lavoro di John Hodge, ben diretto e interpretato da uno straordinario cast che vede lo stesso regista in scena nei panni di un pericoloso membro della polizia politica, più che l’affresco di uno spaccato del Novecento europeo risuona come il monito inquietante di un possibile futuro ormai alle porte, frutto dell’ignavia come dell’insubordinazione ideale. Se quando l’uomo incontra il mostro vince quest’ultimo, permane veritiera l’affermazione romantica di Edgar Allan Poe, eponima di un suo racconto: «Mai scommettere la testa col diavolo»!
Giudizio: ****
AMADIO/FORNASARI
Produzione Teatro Filodrammatici di Milano
per il progetto 220 anni senza perdere il Filo…
Promosso da Accademia dei Filodrammatici
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Collaborators di John Hodge
(premio Laurence Olivier 2012)
Traduzione e regia di Bruno Fornasari
prima nazionale
Con Tommaso Amadio, Emanuele Arrigazzi, Michele Basile, Marco Cacciola, Emanuela Caruso, Bruno Fornasari, Enzo Giraldo, Marta Lucini, Alberto Mancioppi, Daniele Profeta, Chiara Serangeli, Umberto Terruso, Elisabetta Torlasco, Antonio Valentino
Scene e costumi: Erika Carretta
Disegno luci: Fabrizio Visconti
Musiche originali: Rossella Spinosa eseguite da New MADE Ensemble
Milano, Teatro Filodrammatici, via Filodrammatici 1
Dal 22 novembre al 4 dicembre 2016
www.teatrofilodrammatici.eu