Foto di scena © Fulvio MichelazziIn una casa della Londra alto borghese del secolo scorso, si stanno facendo i preparativi per un cocktail party. Ben presto ci si accorge però che qualcosa non funziona, è avvenuto infatti un imprevisto che annulla il ricevimento. Lavinia, la padrona di casa, è sparita misteriosamente, e i pochi ospiti che giungono – Celia Coplestone, Peter Quilpe, la squinternata Julia Shuttlethwaite e il viaggiatore Alex – sono in realtà gli unici di una lista d’invitati che il marito Edward non era riuscito ad avvertire in tempo. Con loro, un personaggio misterioso, interpretato da uno straordinario Massimo Loreto, che guida gli astanti a confessare le loro insoddisfazioni, gli intrecci amorosi, le amicizie di facciata, e che si rivela infine essere uno psicoterapeuta. Da qui un percorso dai tratti grotteschi che rivela i malesseri nei rapporti di coppia, le inquietudini tra amanti, la superficialità dei rapporti, e che culminerà dopo due anni in un nuovo cocktail party.

Thomas Eliot scrisse questa commedia in tre atti nel 1948, lo stesso anno in cui gli venne conferito il Nobel. Dietro la facciata di una divertente pièce, Cocktai Party nasconde in realtà una disamina sulle miserie dell’umanità, attraverso un linguaggio dai toni surreali che contraddistingue l’inautenticità dei rapporti sociali e l’involuzione spirituale di una realtà collettiva, in cui l’apparire assume ormai drammaticamente la preminenza sull’essere. I contenuti già affrontati ne La Terra Desolata (The Waste Land) sono qui evidenziati nella descrizione della natura spesso perversa delle relazioni interpersonali.

I riferimenti alchemici presenti nel testo, come la ciclicità o addirittura il rimando agli opposti di alcune affermazioni, sono richiamati dalla cucina di casa e dalle variazioni cromatiche di una mensola illuminata a lato del palco. Regrettably there’s, most individuals flip when you need your refill thought about that viagra uk no prescription shipped. Such changes comprise of improving eating patterns, saying no to tobacco products and regular physical exercise. tadalafil in uk check out for more info lead the way for the oral treatment for ED. Hold your aid downward (receiver side toward the ground) while cleaning to prevent the wax or tadalafil 20mg for women debris from falling further into the hearing device. There are still certain organizations that look at atheists as people who should stay buy viagra prescription in a closet. Eliot distingue gli uomini consapevoli, i Custodi, dagli uomini vuoti, ma sono in fondo gli alambicchi della coscienza a determinare lo stadio intimamente raggiunto. Piombo e oro sono i terminali di una trasmutazione possibile che l’alchimista Massimo Loreto intende osservare nei suoi pazienti, riuscendo a svelare le debolezze e ipocrisie della galassia umana. Uno spettacolo di due ore ben congegnato, confezionato da Annig Raimondi per un pubblico che ama la riflessione anche dietro una risata, con un testo sofisticato in cui ironia e desolazione si accompagnano in un gioco perpetuo non scevro da colpi di scena. Il tutto con un cast consolidato che non si discute, e che vede tra gli altri un inusitato Antonio Rosti nei panni dell’eccentrica Julia, in sintonia con la dialettica garbatamente farsesca della commedia. Il tracciato filosofico del lavoro è ispirato da una satira sociale e di costume tipica di Eliot, che nel salto di secolo e di millennio non ha certo perduto la sua oggettività.

Giudizio: ***1/2

Produzione PACTA . dei Teatri in collaborazione con Studio Exhibita

Progetto Cocktail Eliot

prima assoluta

Cocktail Party di Thomas Stearns Eliot

Con Maria Eugenia D’Aquino, Massimo Loreto, Riccardo Magherini, Annig Raimondi, Antonio Rosti, Vladimir Todisco Grande

Regia di Annig Raimondi

Musiche originali: Maurizio Pisati

Scene: Giuseppe Marco Di Paolo

Disegno luci: Fulvio Michelazzi

Costumi: Nir Lagziel

Milano, Teatro Oscar, via Lattanzio 58

Dal 3 maggio al 2 giugno 2013

www.pacta.org