È fragile come un piccolo specchio di Murano il Casanova portato in scena da Roberto Herlitzka. In procinto di varcare la soglia che separa la vita dalla morte, Giacomo raccoglie frammento dopo frammento i cocci di uno specchio andato in frantumi, metafora della sua innocenza di bambino, perduta per sempre (o forse no). È un dramma onirico quello di Giacomo Casanova, fatto di immagini che si sovrappongono, sfumano l’una nell’altra, come donne che fluttuano nell’aria, svanendo tra quinte mobili in tessuto. Giacomo vede scorrere davanti ai suoi occhi una vita romanzesca, raccolta in quelle memorie che saranno rese note solo dopo la sua morte: dai rituali pagani tra magia e superstizione alle picaresche avventure amorose, dall’inferno dei Piombi alla fuga sui tetti di Venezia. E Venezia, sospesa tra cielo e mare, è l’immagine che ritorna, placida e costante, facendo sentire sulla pelle il caldo umido delle estati in Laguna, la brezza leggera che accarezza il volto di Giacomo nella notte della fuga. E sembra di vederla quella luna, evocata con intensità e pathos da Roberto Herlitzka, sembra di sentirlo il rumore di quel sangue che goccia dopo goccia va dissolvendosi lentamente nelle acque del Canal Grande, sembra di udirli quei sospiri che hanno reso Casanova il più celebre degli amanti. In una scenografia essenziale ed impalpabile, in cui cinque giovani donne danno voce all’anima di Casanova, Roberto Herlitzka, con la sola forza della parola e del gesto, riesce a fare del sogno materia, rendendo vive immagini e sensazioni fino a coinvolgere i sensi, dalla vista all’olfatto, nella straordinaria magia del palcoscenico. In un eccezionale “fuori stagione”, il Teatro Franco Parenti di Milano accoglie la prima nazionale di Casanova (drammaturgia di Ruggero Cappuccio). Una scelta coraggiosa e innovativa, di rottura rispetto al calendario tradizionale del teatro italiano, per aprirsi a un pubblico che ha sete di arte e cultura anche quando, convenzionalmente (e fino a non molto tempo fa), la città si tramutava in uno spettrale deserto, muto e desolante. Oggi Milano vuole imporsi come città moderna e attiva 365 giorni l’anno. E lo fa a partire dal teatro, dalla forma d’arte ancora oggi più viva e autentica, fatta di persone, incontri ed emozioni che si rinnovano a ogni replica, in ogni parola, in ogni gesto. E, non a caso, sceglie Roberto Herlitzka, uno di quei grandi attori che tutto il mondo ci invidia.
Giudizio: ***
Produzione Marioletta Bideri e Bis Tremila
Casanova di Ruggero Cappuccio
Con Roberto Herlitzka Franca Abategiovanni, Carmen Barbieri, Giulia Odori, Rossella Pugliese e Marina Sorrenti
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Musiche: Marco Betta
Costumi: Carlo Poggioli
Luci: Carlo Mastrogiacomo
Milano, Teatro Franco Parenti, Sala Grande, via Pier Lombardo 14
Dal 15 al 20 luglio 2014
www.teatrofrancoparenti.it