Un film sulle oscurità dell’animo umano attraverso i relitti della guerra
In uscita nelle sale italiane il 16 aprile, Black Sea di Kevin McDonald è un film sul ricordo della guerra e le implicazioni umane che ne derivano. Il capitano Robinson (Jude Law), in piena crisi familiare, una separazione dovuta anche alla sua lontananza costante da moglie e figlio, viene licenziato dalla sua società di recupero relitti per cui lavora. All’improvviso Daniels (Scoot McNairy), un suo conoscente, lo informa che un investitore gli ha proposto di organizzare una missione per recuperare un importante carico d’oro a bordo di un sommergibile tedesco naufragato nel 1941 nel Mar Nero, e che vorrebbe che fosse lui a guidarla.
Il capitano quindi recluta un equipaggio anglo-russo che si appropria di un vecchio sottomarino e l’avventurosa missione ha inizio, ma, oltre ai problemi intrinsechi di un incarico del genere, senza peraltro mezzi adeguati e in cui molto viene lasciato soltanto alla professionale improvvisazione dei membri, il vero problema sono l’astio tra britannici e russi. Se si somma poi, ovviamente, l’avidità che un obiettivo del simile genera, e che progressivamente monta praticamente in ognuno di loro in prossimità della spartizione del bottino, i guai non possono non arrivare.
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Un viaggio non solo nelle profondità marine, ma anche attraverso il lato oscuro dell’animo umano, che sottoposto a pressioni, non solo atmosferiche ma soprattutto fisiche e psicologiche, oltre al normale, riesce a sorprendere nel male ma, probabilmente, anche nel bene.
Apprezzabile il cupo pessimismo che accompagna tutto il racconto, retto da un cast che, attraverso sobrie interpretazioni ottenute per sottrazione, regge perfettamente la drammaticità dello sviluppo narrativo, con tanto di colpo di scena finale.
Claustrofobico, privo dell’epica di altre pellicole a tema, da “Caccia a Ottobre Rosso” e “K 19”, e abbastanza realistico, basti pensare a quanto avvenne al sommergibile Kursk a cui gli autori si sono almeno parzialmente ispirati, si tratta di una buona lezione di cinema che non dimentica gli epici racconti cinematografici, e letterari, in cui si racconta di tesori impossibili per imprese anche oltre quel limite.
Black Sea di Kevin MacDonald
Con Jude Law, Scoot McNeairy, Tobias Menzies, Grigory Dobrygin, Avventura, 115’ GB