Il grande regista Bernardo Bertolucci si è spento ieri a Roma nella sua casa di Trastevere, all’età di 77 anni, dopo una lunga malattia
Nato a Parma dal poeta Attilio, Bernardo Bertolucci, fratello del regista Giuseppe, smise ben presto di scrivere poesie per dedicarsi al cinema (folgorazione nata già all’età di 17 anni davanti alla visione de La dolce vita).
Gli esordi furono come assistente alla regia al fianco di Pier Paolo Pasolini in Accattone, ma il suo debutto vero e proprio avvenne a soli 21 anni con La commare secca, a cui seguirono Prima della Rivoluzione, Partner, La strategia del ragno (che inaugurerà il grande sodalizio lavorativo con il Direttore della fotografia Vittorio Storaro). Ma è Il conformista tratto dal romanzo dell’amico Moravia interpretato da uno strepitoso Jean Louis Trintignant, a dare a Bertolucci un maggiore riscontro di pubblico, insieme allo scandaloso Ultimo tango a Parigi che vede un oscuro ed un po’ in declino Marlon Brando e una giovane e imbronciata Maria Schneider interpreti di una relazione non convenzionale.
Il film, riuscì a essere campione di incassi tra il 1972 e l’anno successivo, ma, censurato e sequestrato, procurò al cineasta una condanna per offesa al pubblico pudore e la privazione del diritto di voto per cinque anni. Indimenticabili pietre miliari del suo cinema sono lavori come il poetico e incestuoso La luna, il film epico padano Novecento, con un grande cast nazionale ed internazionale, la “trilogia esotica” composta da L’ultimo imperatore (che si aggiudicò ben 9 Oscar), Il tè nel deserto, Piccolo Buddha. Per proseguire con Io ballo da sola, commedia ambientata nel Chianti con protagonista una bellissima Liv Tyler, l’intenso L’ Assedio, la sua opera-testamento I sognatori e l’ultimo lungometraggio Io e te , tratto dal romanzo di Niccolò Ammaniti.
Tutte pellicole che rivelano la grande maestria del raffinato regista, capace di costruire storie in cui si amalgamano perfettamente immagini di forte impatto visivo- eleganti ed estetizzanti- a tratti dell’animo umano sapientemente raccontato ed analizzato. Bertolucci , grande maestro di cinema d’autore a livello internazionale , nato respirando i film della Nouvelle Vague, è stato capace di influenzare esponenti della New Hollywood ma anche voci più recenti quali Luca Guadagnino. Anticonformista, idealista, fortemente sensuale ed intellettuale, ribelle ed innovativo, mosso da un forte impegno civile, mai saccente e mai scaduto nell’accademismo, è stato come i giovani sessantottini protagonisti del suo indimenticabile The dreamers, un sognatore anch’egli. Nel 2007 la Mostra Internazionale D’Arte Cinematografica gli consegna il Leone d’oro alla carriera, mentre nel 2011 ottiene la Palma d’oro al Festival di Cannes.
Per chi voglia dare al regista un ultimo saluto, è possibile farlo a partire dalle 10.00 sino alle 19.00 di oggi, a Roma nella sala della Promoteca in Campidoglio, dove è stata allestita la camera ardente.