Stefano Annoni, con la regia di Paolo Trotti, interpreta la voce politicamente “scomoda” del fondatore di Radio Aut
Andato in scena al Teatro Linguaggicreativi di Milano l’8 e il 9 maggio, AUT in viaggio con Peppino Impastato è un monologo sulla resistenza civile contro gli abusi della mafia e un affresco crudo sui vezzi e accondiscendenze di parte della società siciliana del tempo. Fondata nel 1977 a Terrasini, in provincia di Palermo, Radio Aut portava la definizione di “ Giornale di controinformazione radiodiffuso”. Gestita in regime di autofinanziamento, diventò lo strumento che permise a Peppino Impastato e i suoi tre colleghi di denunciare i potenti mafiosi di Cinisi e della stessa Terrasini, inimicandosi gran parte della popolazione locale.
Stefano Annoni interpreta Peppino Impastato come un one-man show che vede la sua vita scorrere attraverso il finestrino di un treno, lo stesso che lo ucciderà la notte del 9 maggio a Cinisi, lungo la linea Palermo – Trapani. Figlio di mafioso, Peppino aveva rinnegato il padre già da adolescente, per dedicarsi a un’attività culturale e politica di rottura. Giornalista e poeta, si era occupato anche di teatro, e proprio nella teatralità delle sue gesta è stato costruito questo spettacolo. Accostava la forza comunicativa della sua radio alla chitarra del musicista americano Woody Guthrie, su cui era riportata la scritta This machine kills fascists: “Assordiamo i potenti, la rivoluzione si fa anche a canzoni, spariamole a tutto volume!” affermava Peppino. E la trasmissione del venerdì sera, Onda pazza a Mafiopoli, era in effetti un grido contro il potere della mafia, in particolare nei confronti del boss Gaetano Badalamenti, da lui chiamato spesso “Tano Seduto”, in emulazione di Toro Seduto, una feroce satira che gli costò la vita, durante la campagna elettorale per il consiglio comunale di Cinisi, dove si era candidato nella lista di Democrazia Proletaria.
Uno spettacolo di forte intensità poetica, non scevra da spunti comici che, oltre a percorrere l’attività di Peppino Impastato, compie un’indagine dentro l’uomo, la sua difficoltà a instaurare rapporti con l’esterno, la depressione incombente che gli fa addirittura scrivere di voler morire, dichiarazione che fu presa come spunto dalle autorità per ritenere all’inizio Peppino un attentatore suicida, grazie alla carica di tritolo sistemata sotto il corpo adagiato sui binari della ferrovia. Un’interpretazione straordinaria, accompagnata da musiche e canzoni del tempo unitamente ad alcuni motivi dei film western di Sergio Leone, dove il pubblico è chiamato a viaggiare all’interno di questa dimensione onirica dove si miscelano ironia amara e ilarità, con l’unico ausilio di un telo dietro cui richiamare, attraverso un gioco di ombre, l’anima drammaturgica dell’Òpra di Pupi siciliana. Una riflessione vivida su un episodio drammatico degli anni settanta, che può essere anche modello per una coscienza attiva del presente.
Giudizio: ***1/2
EPPUR SI MUOVE – Stagione 2014/2015
Una produzione ArteVOX Teatro e Linguaggicreativi
In occasione dell’anniversario dell’assassinio di Peppino Impastato
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AUT in viaggio con Peppino Impastato
Progetto di Stefano Annoni, Marta Galli, Roberto Rampi e Paolo Trotti
Testo di Paolo Trotti, Simona Migliori e Giuseppe Adduci
Consulenza per Teatro d’Ombra Barbara Bedrina
Con Stefano Annoni
Regia di Paolo Trotti
Milano, Teatro Linguaggicreativi, via Villoresi 26
www.linguaggicreativi.it
www.autunviaggio.it