Martedì 09 Dicembre 2014 si è svolta presso lo Spazio Nour di Milano, in viale Bligny 42, una serata evento che ha miscelato variegate forme d’arte e di generi, dalla fotografia alle video-performance, dall’opera pittorica fino al bijoux finale dell’interpretazione di un singolo atto di Gebrek. Monologo interrotto in due parti di Claudio Elli – da cui il nome della serata – spettacolo in scena al Teatro Litta dal 11 al 20 Dicembre 2014, presso la Sala La Cavallerizza.
Il neonato spazio artistico, ricavato all’interno del cortile di viale Bligny 42, si propone proprio, per usare le parole della co-fondatrice Francesca Lolli, di “rispecchiare le infinite manifestazioni del sé”. Nulla di meglio, dunque, di uno luogo come questo, in cui far confluire le diverse forme d’arte, e al contempo favorire l’integrazione fra le diverse culture del mondo, come momento di crescita e arricchimento reciproco.
Ecco allora in mostra i lavori pittorici dell’altro co-fondatore Mahmoud Saleh Mohammadi, con la sua ricerca volta a rappresentare, tra l’altro, elementi come la privazione e l’assenza, grazie anche ad una particolare tecnica pittorica “che si può definire assenza di colore” – per usare le parole del poeta e filosofo persiano del XIII secolo Maulana Rumi.
Non da meno, come impatto emotivo, risultano gli scatti della fotografa e video artista iraniana Ghazal Shamloo, che vive e lavora a Milano.
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E ancora i video filmati della Lolli, volti ad esplorare l’identità di genere, lo svuotamento, l’annullamento del sé. Una sorta di tabula rasa finalizzata allo riscoprirsi nuovamente, possibilmente sotto una luce diversa. Assolutamente memorabili, tra gli altri lavori, “Ninna Nanna Salata”, fil rouge simbolico che rimanda alla femminilità , “For your Sake”, e “Till death do us part”.
E a proposito di fil rouge, non meno coinvolgente è stato l’intervento del regista e attore Riccardo Magherini, in un assaggio – è il caso di dirlo, visto l’ottimo buffet di accompagnamento preparato dalla padrona di casa – di quello che sarà lo spettacolo in scena al teatro Litta, testo di Claudio Elli.
Un esuberante “Gebrek” in carne e fumetto, poiché l’interprete si è avvalso del supporto interattivo del fumetto omonimo disegnato da Alex Miozzi e ideato dallo stesso Elli. E per chi ne volesse sapere di più, in attesa della piece teatrale può tranquillamente visitare il sito www.gebrek.it.
E in questo caleidoscopio di generi, considerando che lo spettacolo verrà arricchito, tra l’altro, dalle video performance della Lolli, non si può fare a meno di pensare che “Nour” in persiano vuol dire proprio luce.