Foto: Yerbossyn Meldibekov e Nurbossyn Oris, My brother my enemy, 2001, courtesy Nina Lumer, Milano (G.L.O.W. Platform)
Foto: Yerbossyn Meldibekov e Nurbossyn Oris, My brother my enemy, 2001, courtesy Nina Lumer, Milano (G.L.O.W. Platform)
Foto: Yerbossyn Meldibekov e Nurbossyn Oris, My brother my enemy, 2001, courtesy Nina Lumer, Milano (G.L.O.W. Platform)

Si è conclusa a Bologna la 35esima edizione di Arte Fiera, mostra mercato nata negli anni 70 e diventata ormai un appuntamento fisso internazionale per addetti ai lavori, artisti, galleristi, critici e curiosi.
Una superficie di 15mila metri quadrati ha ospitato oltre 200 gallerie italiane e straniere suddivise in tre settori dedicati all’arte moderna, contemporanea e alle nuove tendenze.
Tra gli stand, due sono state le location preposte ad ospitare dibattiti, conferenze, presentazioni di libri e progetti: l’Art Talks e l’Art Cafè.
A favore degli artisti emergenti invece la kermesse bolognese ha dedicato due premi: il Premio Furla -con Christian Boltansky come padrino d’eccezione- vinto dal bergamasco Matteo Rubbi classe 1980, ed il Premio Euromobil Under 30 assegnato quest’anno ad Adelita Husni- Bey ventiseienne di origini italo-libiche.
Anche durante questa edizione, abbiamo visto Arte Fiera sconfinare dagli spazi fieristici ad essa deputati per invadere con il progetto artistico curato da Julia Draganovic “Bologna Art First- Se un giorno d’inverno un viaggiatore” le piazze, i palazzi, i cortili, le osterie e luoghi privati della città che per l’occasione sono diventati  teatro di installazioni, esposizioni, performance e proiezioni (visibili sino al 27 febbraio).
Il tutto è culminato sabato 29 gennaio nell’Art White Night, una notte bianca speciale e creativa dove il centro cittadino è stato animato da concerti, mostre ed eventi e dove i musei, i locali ed i negozi sono rimasti aperti sino a tardi.