Foto: Drunkernrabbit (Linda Ferrari), Would you like to tell me a secret? © Stefano GrandoLa performance art non può eludere lo spazio dentro cui si manifesta e l’interazione con il pubblico osservatore. Il luogo è quindi essenziale per la drammaturgia in quanto punto di collisione, e il tempo stesso dell’azione performativa ne è un parametro dipendente. Gli Anonimartisti hanno sfruttato come territorio per le loro alchimie creative l’hotel Ramada Plaza di Milano, ubicato in via Stamira D’Ancona 27, sviluppando nella serata di mercoledì 25 settembre un ricco programma dove le stesse camere o il suggestivo giardino durante l’happy hour sono divenuti luoghi di allestimenti ed esibizioni, con installazioni tematiche in aperto dialogo con le strutture dell’albergo e i suoi frequentatori.

Tra queste, già dalle ore 18, Filoperché di Alice Rabbi, con una serie di ricami ad uncinetto fosforescenti sulle pareti di una stanza, che al buio, grazie a suggestive variazioni cromatiche impercettibili con la luce, sono riusciti a generare prospettive oniriche e spaziali degne di un trompe-l’œil. Sempre nelle stanze, da segnalare l’installazione di Matteo Suffritti La guerra è pace, la libertà è schiavitù con un provocante video di Francesca Lolli e la video/installazione di Vittorio Bianchi Cinque minuti in un attimo a letto. Nel giardino, oltre al Live Painting di INVEna Quem turba vides?, dalle ore 20, si è svolta la performance L’odio non esiste, è solo una diversa forma d’amore di MimiArtDesign dove l’artista visiva Michela Mombelli ha ritratto il giocatore professionista Max Pescatori durante una partita di poker, generando un doppio punto di osservazione, il suo e quello dello spettatore che può assistere direttamente al gioco come all’interpretazione della performer. Ultima performance in giardino, il concept project Baronfilda del collettivo Boo!Angina Factory’s, una ricerca di linguaggio metateatrale di suoni e immagini, dove il pubblico ha avuto modo di interagire sulla scia di sensazioni create da corpi virtuali in oscillazione nello spazio. Numerose le esibizioni nelle stanze. Tra queste, La pietà di Francesca Leoni e Davide Mastrangelo, con una video performance art in cui era possibile osservare l’azione direttamente tra due camere da letto comunicanti o attraverso uno specchio, una drammaturgia che richiama aspetti della vita nella camera d’albergo e che culmina con una postura dei due protagonisti evocativa della celebre opera di Michelangelo.

Il pittore e fotografo Alan Zeni e Daniela Iotti hanno invece intrattenuto il pubblico con tre mini pièce tratte da opere di Eugène Ionesco e Harold Pinter, adattate a un percorso ironico su italianità e cattolicità, in cui gli astanti si sono trovati direttamente dentro gli spazi della camera in cui è avvenuta la rappresentazione e sono stati invitati a partecipare mimicamente alle battute. Interessante, sotto un profilo comunicativo legato all’intimità tra osservatore e performer, l’installazione di Drunkenrabbit Would you like to tell me a secret?, dove Linda Ferrari, in una stanza allestita da chiavi, gabbie e scrigni appesi al soffitto, ha accolto, uno per volta, i visitatori che hanno avuto la possibilità di confidare, sotto le coperte del letto, le proprie confidenze alla pittrice. Francesca Lolli ha presentato invece I-dentity , una performance con video installazione dove l’autrice, immersa in una vasca piena di latte, si è lavata facendo emergere un colore nero che le ha ricoperto il corpo, come in un ossimoro dove una situazione richiama l’opposto. Un’opera interessante anche per la scelta del punto di osservazione, una terrazza che ha permesso la visione dalla finestra del bagno illuminato e che ha indotto il pubblico a una forma di voyeurismo sulla trasformazione dell’artista.

Nel complesso l’iniziativa Family Strangers, pur essendosi svolta in un’unica serata, è stata il preludio di esperienze future e, come sostiene la stessa organizzatrice Linda Ferrari, si è rivelata per il suo format un valido studio per nuove frontiere dell’azione performativa e artistica.

ANONIMARTISTI

Family Strangers

Installazioni/Performance di Marcella Savino, Matteo Suffritti, Drunkenrabbit, Francesca Lolli, Lele De Bonis, Alan Zeni, Alessandro Minoggi, Mattia “Barf” Carne, Manuz e i Guest (ovvero nuovi artisti che l’associazione ama coinvolgere di volta in volta) Gianluca Quaglia e Laura Marchesi, Francesca Leoni e Davide Mastrangelo, Vittorio M. Bianchi, Daniela Iotti, MimiArtDesign (Michela Mombelli, special event with Max Pescatori), Alice Rabbi, Blackmaui, InveNa, Strangeman, Eva Escoms Estarlich

Milano, Ramada Plaza, via Stamira D’Ancona 27

Mercoledì 25 settembre 2013 dalle ore 18

Esposizione nella hall dell’albergo fino al 24 novembre 2013 degli artisti Lele De Bonis, Eva Escoms Estarlich, Marcella Savino, Alessandro Minoggi, Strangeman, B-Maui, MimiArtDesign, Matteo Suffritti, Manu Zuccarotta

www.anonimartisti.it