Foto: locandina mostra (particolare) di Andrea Cislaghi, allo Spazio Seicentro di Milano dal 30 aprile al 5 maggio 2018
Foto: locandina mostra (particolare) © Andrea Cislaghi
Foto: locandina mostra (particolare) © Andrea Cislaghi

MUNICIPIO 6 organizza:

ANDREA CISLAGHI: L’ARTE OPERAIA INCONTRA IL GIAMBELLINO
Dal 30 APRILE al 5 MAGGIO 2018, 10:00-12:30 / 14:00-19:00

presso Spazio Seicentro (Sala Arianna)
Via Savona 99 – Milano
Tram 14
Ingresso Libero

Pagina Facebook e sito ufficiale Andrea Cislaghi:
http://cislaghi-artist.webnode.it/
www.facebook.com/CislaghiArtist

Andrea Cislaghi è un artista operaio che realizza quadri e sculture ecosostenibili, utilizzando materiale di recupero industriale. Lavorando in una fabbrica che fornisce materiale per motori elettrici, Cislaghi trova nei semi-lavorati di ferro e cemento uno stimolo espressivo costante e realizza suggestive forme stilizzate ed essenziali, caricaturali e astratte. Un’estetica del reale, della concretezza, dove è la materia stessa a suggerire forme e temi. Nell’ambito della manifestazione, Cislaghi espone al Giambellino, un quartiere tradizionalmente legato al mondo operaio, alcune sue creazioni ispirate proprio alla quotidianità della fabbrica, con interventi sul tema dello stesso artista e di alcune personalità del mondo della cultura e del lavoro.

  • Lunedì 30 aprile, ore 18:00: Vernissage e intervento introduttivo di Andrea Cislaghi al percorso espositivo. Seguirà buffet.
  • Mercoledì 2 maggio, ore 18:00: Giancarlo Girotti, attore dialettale e profondo conoscitore del mondo operaio del milanese, parla sul tema Racconti milanesi della fabbrica.
  • Venerdì 4 maggio, ore 18.00: l’artista Roberto Sironi, presenta il suo libro Gente del Giambellino.

ANDREA CISLAGHI
L’artista operaio eco-sostenibile del ferro e del cemento
L’arte di Andrea Cislaghi non è espressione fine a se stessa, è necessità inarrestabile di dare vita e pensiero alla materia.
Cislaghi è nato nel 1971 a Boffalora. Una terra di tradizione manifatturiera e agricola, dove l’artista sviluppa fin dall’infanzia una sua personale estetica legata al potere evocativo del quotidiano, influenzata dalla cultura steampunk, così come dai classici dei fumetti dell’epoca, come Dylan Dog, Mr. No, Tex e il Comandante Mark. Lavorando in una fabbrica che fornisce materiale industriale per motori elettrici, l’artista trova nei semi-lavorati di ferro e cemento, piegati in forme stilizzate ed essenziali, caricaturali e astratte, uno stimolo espressivo costante.
Si tratta di opere imponenti, realizzate in ferro tagliato a laser, saldato a filo e talvolta con l’inserimento di elementi in cemento. Le sue tematiche si sviluppano su due binari: la dinamica, il movimento meccanico, con cui è a contatto ogni giorno sul lavoro e gli affetti, la semplicità della vita di provincia, in cui ritrova la tenerezza della famiglia e dei ricordi.
È filosofia in movimento l’arte di Andrea Cislaghi. Un’arte che crea, con scarti di ferro e ingranaggi vincolati in movimenti perpetui, una fuga dal reale. Li trasforma in idee, emozioni, equilibri immaginari che riflettono la logica circostante, in cui si confondono forme, moti perpetui e colori. L’immaginario artistico di Cislaghi ci lascia sorprendere da paesaggi emozionali in bilico tra passato e futuro. Rivela un luogo dell’anima specchio del proprio io, come perfetto epilogo della ciclicità perfetta dell’ingranaggio verso l’intima perfezione del viaggio artistico.
Tra le serie di opere più di rilievo sicuramente da citare THE MACHINE, apertamente legata all’astrattismo e all’immaginario steampunk, con meccanismi come rotelle, parti di raccordo, che anelano a un dinamismo futuristico e quasi mitologico e in cui trovano spazio elementi figurativi alienanti, come maschere umane inerti, mani strette tra gli ingranaggi, lune stilizzate. Un’immagine della realtà, del sentimento, dell’attività quotidiana, della fantasia, espressa con elementi surreali e totalmente inaspettati.
La serie URBAN FEELING è maggiormente orientata al figurativo e si contraddistingue per la forza evocativa dei ricordi e dei sentimenti legati alla famiglia. Fusione di abbracci, corpi appena accennati, la cui purezza lascia trasparire tenerezza e commozione. Ma anche rappresentazioni di ambienti rurali e di elementi faunistici, come memorie infantili di vita in campagna o un’imponente aquila ad ali spiegate. Le due ispirazioni si fondono in THE CROSS: THE MACHINE – URBAN FEELING, un’unica creazione, crossover tra le due serie, rappresentata dall’inquietante Maschera di ferro, simbolo di un futuro dove l’immagine e l’apparire diventano essenziali.
Recentissima la nuova serie di pannelli materici in cui scultura e pittura si fondono in un abbraccio artistico di grande impatto.
Viviamo in un’epoca di transizione – spiega Cislaghi – Un mondo in continuo divenire, che tende all’auto-distruzione, con le sue guerre e i suoi conflitti. Ecco per me l’arte è l’antitesi a tutto questo. È il principio assoluto della pace, un momento di pura estasi creativa.
Negli ultimi anni Cislaghi ha esposto in una serie di mostre a Milano, in location varie, come lo Spazio E, lo Spazio TID, l’ampio showroon milanese noto per le sue collaborazione con Elle Décor e l’Istituto Marangoni, presso lo spazio multifunzionale I Sentieri dell’Eden a Serina (BG), lo spazio espositivo di Sisal Wincity, Castelli Gallery, Bys Milano e lo spazio Seicentro.