La sfida Salieri vs Mozart interpretata dagli straordinari Tullio Solenghi e Aldo Ottobrino
Coproduzione nata dalla sinergia del Teatro Stabile di Genova con la Compagnia Gank, Amadeus arriva sulle scene del Teatro Elfo Puccini di Milano portando con sé le fascinose atmosfere di un Settecento straordinariamente moderno, lontano dagli sfarzi di un’epoca che tenta di nascondere la propria ineluttabile decadenza, bensì vivo e vibrante grazie alle passioni che animano i suoi protagonisti, tra malvagità e senso di colpa, sensualità e bisogno d’amore, autocelebrazione e senso di impotenza, il tutto permeato da comicità, gossip e briosi coupe de théâtre.
Pièce in due atti scritta nel 1978 da Peter Shaffer ispirandosi al dramma puskiniano Mozart e Salieri, Amadeus narra il tentativo di Antonio Salieri – mediocre compositore – di distruggere la reputazione del suo rivale, l’odiato Wolfgang Amadeus Mozart. Leggendaria rivalità, tuttavia mai avvalorata dai fatti: autorevoli testimonianze raccontano, infatti, di proficui rapporti di collaborazione e stima reciproca tra i due artisti attivi presso la corte asburgica. Nulla a che vedere, dunque, con l’accecante invidia attribuita all’italiano che, nel testo, millanterà di aver assassinato Mozart: in punto di morte, Salieri metterà in atto il suo ultimo tentativo di passare alla storia, se non come grande musicista almeno come assassino di un genio.
E’ proprio la presenza viva degli attori sulla scena a dare un sapore nuovo e inedito al prodotto teatrale: con Amadeus andiamo oltre il Teatro di Regia per giungere alla piena valorizzazione del racconto e del “gioco attoriale”, facendo emergere appieno le relazioni vive tra gli interpreti, la loro evoluzione, in un costante interscambio fisico ed emotivo tra attori e pubblico. A scandire i cambi di tempo, luogo e stati d’animo intervengono accurate scelte musicali in grado di conferire armonia e ritmo alla narrazione, rendendola ancor più ricca di sfumature e significati.
Raccontare Mozart oggi significa andare oltre il dato biografico, portando alla luce la sua battaglia per la libertà dell’uomo come individuo ma soprattutto come artista alla ricerca di nuove forme d’espressione, tematiche inedite e moderne che sappiano trasformare la quotidianità in arte, raccontando le persone vere nella loro apparente “normalità”, in linea con i principi dell’Illuminismo e della Rivoluzione Francese.
A rendere questo allestimento ancor più intenso e prezioso è la magnifica performance di Tullio Solenghi: nell’interpretare il ruolo di Salieri, intensamente drammatico e introspettivo, caratterizzato da una violenta lotta interiore, Solenghi fa emergere quella vena drammatica che – mai come negli attori comici – esplode con forza nel dramma, non senza una costante e intelligente visione ironica di sé e del mondo. Aldo Ottobrino restituisce un giovane Mozart in cui convivono genio e sregolatezza, maturità artistica e natura infantile, disvelando il rapporto di amore-odio che lo lega al padre, il temperamento giocoso a contrasto con il ruolo di enfant prodige d’Europa, in una sorta di romanzo di formazione che lo porterà a trasformarsi sulla scena da bambino capriccioso a uomo che, al sopraggiungere della morte, farà un lucido bilancio della propria esistenza.
Giudizio: ****
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Amadeus di Peter Shaffer
Con Tullio Solenghi, Aldo Ottobrino, Roberto Alinghieri, Arianna Comes, Davide Lorino, Elisabetta Mazzullo, Andrea Nicolini
Regia di Alberto Giusta
Scene e costumi: Laura Benzi
Luci: Sandro Sussi
Milano, Teatro Elfo Puccini Sala Shakespeare, Corso Buenos Aires 33
Dal 9 al 18 gennaio 2015
www.elfo.org