Il turismo è in genere la commercializzazione di una dimensione parallela a quella dei paesi ospitanti, una sorta di eremo dorato avulso dalla vita concreta che si svolge nel territorio in cui si pratica. Alberghi di lusso, location esclusive, negozi per soli turisti non permettono certo la cognizione della società e delle problematiche che la riguardano, ma costituiscono semmai una camicia impermeabile nei confronti delle sue autentiche condizioni culturali. Quello dei turisti responsabili è quindi un diverso modo di concepire la vacanza in un luogo lontano, una permanenza che prevede la conoscenza del contesto reale e, attraverso un’opera fattiva di solidarietà, contribuisce allo sviluppo del lavoro e delle infrastrutture sociali. L’organizzazione Mowgli, realtà che da venticinque anni coniuga lo sviluppo sostenibile al turismo e l’ambiente in Italia e nel mondo, ha realizzato il progetto di “turismo responsabile in Burkina Faso”, con il contributo e il sostegno di Coop Lombardia e Fondazione Cariplo. La meta è un paese particolare, senza sbocco sul mare, avulso dalle attrattive turistiche degli occidentali, un’ex colonia francese che ha ottenuto l’indipendenza nel 1960 con il nome di Repubblica dell’Alto Volta, e che è stata ribattezzata Burkina Faso dal presidente rivoluzionario Thomas Sankara, fatto uccidere dal suo vice Blaise Compaoré nel 1987 per istituire un governo militare “amico” di Francia e Stati Uniti, tuttora al potere. Alma Rosè è riuscita a portare in scena alcuni episodi dell’aiuto fattivo in quella giovane nazione, come quello dell’associazione Donne per le Donne, che opera nel territorio con il fine di aiutare la popolazione femminile a conquistare una propria dignità, incoraggiando per esempio alcuni laboratori, come quello della tintura tessile e della produzione di saponi, unitamente a spaccati di storia narrati da testimoni burkinabè del periodo rivoluzionario. Thomas Sankara, oltre ad aver creato legami con Cuba, fu il primo presidente africano ad affrontare la piaga dell’AIDS e a criticare le potenze occidentali sull’indebitamento pubblico degli stati africani, questione che pone un inquietante parallelismo tra le vicende di questi popoli del continente nero e l’attualità europea. Coadiuvato da Elena Lolli, Manuel Ferreira riesce, con l’energia che gli è propria, a raccontare questi affreschi di vita, coinvolgendo gli spettatori, grazie anche ai percorsi musicali e riprese video, nella controversa quanto affascinante esperienza di viaggio. Un punto di partenza che unisce teatro, associazioni e aziende a favore di un modo di fare diversamente turismo, legato alla consapevolezza e alla partecipazione dei visitatori.
Giudizio: ***
Produzione Coop Lombardia in collaborazione con Mowgli
Un’iniziativa di Alma Rosè, Coop Lombardia, Mowgli, Teatro della Cooperativa, Associazione Donne per le Donne, Comitato Soci Coop Ornato
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Turisti non per caso racconto di un’esperienza di turismo responsabile in Burkina Faso
Di e con Manuel Ferreira e Elena Lolli (Alma Rosè)
Direzione musicale: Mauro Buttafava
Milano, Teatro della Cooperativa, via Hermada 8
Dal 12 al 15 dicembre 2013
www.teatrodellacooperativa.it