La sedicesima conferenza internazionale sui cambiamenti climatici, organizzata dalle Nazioni Unite a Cancun, in Messico, è terminata con un’intesa che, pur ponendo una serie di paletti e traguardi a lungo termine, rimanda la risoluzione di tutti i temi più caldi all’incontro dell’anno prossimo a Durban, in Sudafrica, quando alle abituali dichiarazioni d’intenti dovranno seguire cifre, tempi e oneri di ciascun Stato.
Dopo due settimane di complesse trattative e nonostante il dissenso della Bolivia, il solo Paese fra i circa 200 a essersi pronunciato contro, l’accordo è stato adottato da tutte le altre nazioni intervenute alla conferenza. Tra queste anche ossi duri come Cina, Giappone e Stati Uniti, che si sono dichiarati soddisfatti riguardo al testo presentato dalla delegazione messicana, che si limita però ad esortare le potenze ad “aumentare le proprie ambizioni” per quanto riguarda la diminuzione dei gas a effetto serra nei prossimi decenni, senza però specificare obiettivi chiari e vincolanti per tenere sotto controllo la temperatura terrestre.
Il vertice è stato di portata storica, perché in grado di riavvicinare posizioni contrastanti che a Copenaghen erano sembrate lontane anni luce, ovvero quelle dei Paesi industrializzati, che hanno incrementato la propria ricchezza sfruttando ampiamente i combustibili fossili, con quelle dei Paesi poveri in via di sviluppo, che intravedendo una grossa occasione di crescita non vorrebbero limitarne l’utilizzo.
Nel summit si è discusso dei fondi che i Paesi ricchi metteranno a disposizione entro il 2020, ben 100 miliardi di dollari l’anno, al fine di difendere i paesi poveri dagli effetti del riscaldamento climatico. In realtà, i Paesi in forte crescita proponevano a quelli ricchi di destinare allo scopo l’1,5 per cento del loro Pil, ma la richiesta non è stata accolta. It is known as Kamagra tablets that have now been world’s second best treatment to treat ED and take love making session to its peak is Kamagra available also in Canada from online stores. online levitra canada You viagra italy need to consume this herbal supplement two times daily with water or milk. So, avoid doing excessive masturbation and herbal remedies for nightfall also may help to female viagra sildenafil control excessive masturbation. In fact, untreated high cholesterol plays viagra online samples a great role in supporting NF Cure capsules. Il testo parla, inoltre, dell’esigenza di contenere l’aumento delle temperature entro i 2 °C e contempla l’istituzione di ulteriori stanziamenti a salvaguardia delle foreste e per la diffusione delle tecnologie a favore dell’ambiente.
Fra gli accordi firmati anche la necessità di diminuire le emissioni di gas a effetto serra dal 25 al 40% da qui al 2020, come suggerito dal Gruppo intergovernativo di esperti sul riscaldamento globale, per far sì che la temperatura terrestre non aumenti come detto oltre i 2 °C. Storicamente, le riduzioni considerate dai politici sono sempre state di molto inferiori a quelle indicate dagli scienziati, a cui si chiede, però, di appurare se si dovrà rivedere il decremento di temperatura a 1,5 gradi, accogliendo di fatto i timori delle piccole isole che hanno paura di scomparire per l’innalzamento delle acque degli oceani.
Vi è stato, poi, l’impegno a lavorare al meglio per ottenere quanto prima un nuovo accordo che estenda il trattato di Kyoto oltre il 2012, anche se il Giappone si è ostacolato duramente ad una sua mera estensione. L’intesa contiene anche misure maggiori di controllo delle azioni da parte delle principali potenze emergenti, quali ad esempio la Cina, come era stato chiesto dalla UE e dagli USA.
Giunti a Cancun con scarse attese, i gruppi ambientalisti sono però ripartiti esprimendo grande soddisfazione per il fatto che è stata raggiunta l’intesa migliore possibile, visto soprattutto il non facile momento congiunturale che stiamo vivendo.
Il risultato positivo raggiunto nella località turistica messicana permette, quindi, di superare la stasi del dopo-Kyoto e ridare slancio al processo negoziale dell’ONU, messo a dura prova dopo la delusione di un anno fa del vertice di Copenaghen.