In occasione del primo centenario della nascita di William Congdon, uno dei maggiori anche se più trascurati protagonisti dell’Action Painting americana, Ca’ Foscari Esposizioni a Venezia, in collaborazione con la William G. Congdon Foundation di Milano-Washington e con il sostegno di Assicurazioni Generali, ha in corso fino all’8 luglio 2012 una mostra con oltre 40 opere sul lungo soggiorno (1948-1960) dell’artista a Venezia, la città che diviene, dopo New York, il secondo e più importante correlativo della sua ricerca espressiva, e sulle raffigurazioni che quel soggiorno produsse. ”William Congdon è l’unico pittore, dopo Turner, che ha capito Venezia, il suo mistero, la sua poesia, la sua passione. Il suo modo d’esprimersi è moderno, la sua comprensione vecchia quanto la città stessa. Egli ha saputo cogliere l’effettiva essenza di molti secoli e fonde questa visione in un sogno così fantastico e bello che i suoi dipinti lasciano senza respiro [.] Sono fatti di lava; sono lampeggianti; palpitano della vita e della passione di tutti i veneziani che da lungo tempo riposano nella loro ultima dimora.” Così scriveva Peggy Guggenheim nel 1953, esprimendo il suo grande entusiasmo di fronte alle Venezie di Congdon, che aveva avuto modo di osservare con ammirazione “…non appartiene a nessun gruppo di pittori. Sta a parte. Non appartiene a nessuna scuola. Nessuno ha cercato di dipingere alla sua maniera prima di lui. Give proper respect and care to all the relatives and guest at your home, and do your prices of viagra level best to offer hospitality to them.5. The main causes are extramarital affairs, premarital sex, purchase viagra and panic of transmission of HIV or STD, fear of pregnancy, lack of privacy, anxiety and mood disorders. It eradicates general levitra properien debility, and helps in the reactivation of the cell telomeres. Using Kamagra is the safest way to free viagra consultation get erection. […] I veneziani non vedono mai i suoi quadri…”, e infatti questa è la prima rassegna di opere di Congdon che ha sede a Venezia.
La mostra dal titolo “William Congdon a Venezia (1948-1960): uno sguardo americano” è curata da Giuseppe Barbieri e Silvia Burini, con il prezioso apporto di Rodolfo Balzarotti e riesce a riunire molti degli esiti più significativi della produzione di William Congdon sul soggetto veneziano, tra le prime Piazze del 1948 e il Crocefisso 1b (1960), realizzato dall’artista dopo la clamorosa conversione alla chiesa cattolica, che finì per escluderlo dal sistema e dal mercato dell’arte statunitense, in cui tra le due ali delle Procuratorie compare l’immagine del Cristo crocefisso in luogo della Basilica marciana.
Oltre che dalla Fondazione Congdon, le opere provengono da numerose collezioni private italiane e americane, nonché da numerosi musei americani e da quello inglese dell’Università di Cambridge. Le tele di Congdon sono esposte nelle sale del piano nobile, affiancate da gigantografie del suo soggiorno veneziano, da bacheche con lettere e schizzi, dalla proiezione di disegni, appunti grafici e opere di soggetto veneziano o coeve non convocabili nel percorso della mostra.
L’osservazione di Peggy Guggenheim su un sotterraneo collegamento tra la ricerca su Venezia di Turner e quella di Congdon ha suggerito tuttavia una particolare e originale articolazione del progetto espositivo: nel pianterreno degli spazi espositivi, nell’ambito del progetto di ricerca “Venice Imago”, sono infatti collocate alcune piante topografiche della città di Venezia, rese interattive grazie a uno specifico software predisposto dall’équipe del Computer Vision Laboratory di Ca’ Foscari, con proiezioni sulle pareti delle sale di scorci e vedute della città di Venezia da Turner a Congdon (con opere di Turner, Caffi, Renoir, Monet, Singer Sargent, De Pisis, Klee, Music, Vedova, Tancredi, Guidi, ecc.), in modo da far percepire la novità d’impianto degli esiti del pittore americano e la risonanza nelle sue opere di quelli di Turner. Viene dato spazio tuttavia anche alle raffigurazioni realizzate durante l’età della Serenissima: una sorta di gioco interattivo insomma in cui il visitatore, selezionando un punto della mappa, ne sprigiona i contenuti che vengono riprodotti sulle pareti, mostrando la rappresentazione di quell’angolo di Venezia, fatta da questo o quel pittore.
Le mostre di Ca’ Foscari si caratterizzano sempre per l’innovatività delle modalità di fruizione che propongono: anche questa mostra è pertanto dotata di installazioni multimediali, alcune delle quali sono dedicate alla figura e all’opera di Congdon, con filmati, contenuti aggiuntivi, interviste ai curatori e ai membri del comitato scientifico, testimonianze, una quantità di informazioni gratuitamente offerte all’attiva partecipazione del visitatore.
“William Congdon a Venezia (1948-1960): uno sguardo americano” vede inoltre la quotidiana presenza di mediatori culturali, studenti opportunamente formati volti a stabilire con il pubblico una dinamica di attiva interazione con l’opera, rispondendo alle domande, suggerendo specifici sotto-percorsi, aiutando il pubblico nella consultazione dei devices multimediali.
William Congdon a Venezia (1948-1960): uno sguardo americano
Ca’ Foscari Esposizioni – Ca’ Giustinian dei Vescovi – Dorsoduro 3246 – 30123 Venezia
Fino all’8 luglio 2012
Orari: da lunedì alla domenica dalle 10.00 alle 18.00. Giorno di chiusura martedì
Info: tel. 041 2346947 – 041 234 8368 – e-mail comunica@unive.it
Visite e didattica: 0412346947 – congdoninvenice@unive.it