Al Teatro Out Off
Fino al 5 febbraio 2012
Fondazione Teatro Fraschini di Pavia e Teatro Out Off
MIA FIGLIA VUOLE PORTARE IL VELO
di Sabina Negri
regia Lorenzo Loris
con Caterina Vertova, Alice Torriani
e con la partecipazione video di Alessandro Haber
musiche a cura di Didier de Cottignies
scena Daniela Gardinazzi
costumi Nicoletta Ceccolini
progetto visivo Dimitris Statiris
luci e fonica Alessandro Canali
Dopo anni di dibattito sul “velo”, il mondo occidentale torna a interrogarsi sulla propria identità e sulle relazioni con la comunità islamica che vive al suo interno. Al centro della questione le donne musulmane: è ammissibile portare il velo in una società che ha fatto della laicità e dell’emancipazione femminile due dei suoi cardini?
Fatima è una donna franco-algerina che si è sempre battuta per l’integrazione, la libertà, i diritti delle donne musulmane. Jasmine è sua figlia, ha venticinque anni, e il giorno seguente si deve laureare in medicina. I preparativi per festeggiare l’importante traguardo, che racchiude in sé anche il valore dell’emancipazione, sono in corso. Ma improvvisamente Jasmine rivela alla madre che vuole portare il velo. Le sue parole tagliano l’aria, paralizzano i preparativi della festa, fanno crollare le certezze. Fatima inghiotte la rabbia, cerca di dominare la delusione ma deve rinunciare a proibire. Il marito, che è sempre stato estraneo alle loro vite, viene chiamato in causa senza successo. Si riapre così uno scenario sul quale si agitano i grandi temi del rapporto uomo-donna, dell’indipendenza, delle diversità, della fede e dell’integralismo. Lo scontro, inevitabile, sembra destinato a inasprirsi e ad aprire ferite profonde. Ma, alla fine, le due donne trovano un terreno comune, quello dell’amore e del rispetto reciproco. I problemi generati dalle ideologie e dai radicalismi restano, irriducibili, così come resta l’ansia della ricerca identitaria: almeno stavolta, però, tutto viene sopito dall’intensità del legame sentimentale.
UN TEMA CRUCIALE DELLA SOCIETA’ ODIERNA
La drammaturgia di questa pièce affronta il tema eterno e mai risolto di due generazioni a confronto. Sulla scena la figura della madre, impegnata in un percorso di emancipazione femminile mai realizzata appieno, e quella della figlia che si difende dalla precarietà cercando di recuperare certezze nella tradizione sociale e culturale. L’incertezza della giovane, che deve affrontare il futuro senza poter fare leva sulla rabbia sociale e sull’energia sprigionata nella lotta per la libertà della donna, la porta a cercare nell’ortodossia religiosa un punto di stabilità. However, ED pills aren’t viagra sample overnight for everyone, especially if you have not known much about this magical medicine, read on. Moreover, Vardenafil promotes http://valsonindia.com/levitra-7547.html levitra samples the relaxation of muscles inside the penis. Your hearing aid may not have a vent or the vent may be plugged with a small cheapest viagra price http://valsonindia.com/portfolio-items/cotton-yarn/?lang=it rubbery stopper. Hence, for the introvert types of people the best solution is to find a structured exercise program from a reputable website. vardenafil pharmacy Nonostante la sua carriera universitaria-scientifica non ha trovato risposte razionali alle domande sul senso della vita. E, come prevedibile, dove la scienza non arriva interviene la religione. Qui si apre il contraddittorio con la madre, che, poggiando sui suoi valori politico-culturali, crede di essere riuscita a trasmettere risposte efficaci. In primo piano è la tematica del velo, punta emergente di un conflitto sotterraneo ben più ampio e articolato che coinvolge le basi culturali dell’Occidente e dell’Islam, la dialettica fra ragione e sentimento religioso, la paura del nuovo che serpeggia nel mondo contemporaneo. La pièce non fornisce risposte ma solo punti di vista, con colpi di scena che cercano di renderla viva e profonda, in modo da restituire un’immagine non edulcorata di quanto c’è in gioco. Il tutto grazie a due personaggi molto caratterizzati ma al tempo stesso universali, “veri” nelle loro debolezze, nelle asprezze e negli smarrimenti, ma anche “ideali”, perché capaci di assumere in sé la forza simbolica delle istanze che rappresentano. La scrittura è agile e veloce, sempre in bilico tra l’ironico e il drammatico, scevra da giudizi e pregiudizi. La figura del padre ci è restituita da uno schermo che appare e scompare, come se le donne di oggi non volessero o non riuscissero ad afferrare il senso di una paternità sentita come lontana ed estranea..
Prossime date dopo Milano
Portogruaro (Ve), Teatro Russolo, 07.02.2012
Ascona (CH), Teatro San Materno, 12.02.2012
INFO:
Prenotel. 02.34532140 – lunedì ore 10 > 18 e martedì > venerdì ore 10 > 20
Ritiro biglietti: Uffici via Principe Eugenio 22 – lunedì > venerdì ore 11> 13 ; botteghino del teatro – via Mac Mahon 16 – nei giorni di spettacolo, un’ora prima dell’inizio; il sabato ore 11 > 13 e 16 > 22.
Domenica un’ora prima dello spettacolo.
Biglietti: 18,00 Euro – costo prevendita e prenotazione 1,50 /1,00 Euro (salvo diverse indicazioni per specifici spettacoli)
Riduzioni: 12 Euro (under 25); 9 Euro (over 60) – Convenzione con il Comune di Milano
OutOffcard 70 € (under 25: 45 €; over 60: 35 €) abbonamento a 5 spettacoli a scelta tra i 9 indicati:
Il sogno; Mitigare il buio; Quel che volete; Mia figlia vuole portare il velo; Il guardiano; Notizie del mondo; Le serve; L’Adalgisa; La danza della morte
Per gli abbonati sconto di 30% su tutti gli spettacoli in cartellone, tranne i Progetti Speciali
Orari spettacoli: da martedì a sabato ore 20.45, domenica ore 16
Trasporti pubblici: tram 12/14 bus 78 Accesso disabili: con aiuto
Teatro OUT OFF v. Mac Mahon, 16 – 20155 Milano
Uffici, via Principe Eugenio, 22 – 20155 Milano
Telefono 02.34532140 Fax. 02. 34532105;