Foto di scena: da sx Antonia Liskova, Fabrizia Sacchi © Pietro Pesce

Fondazione Teatro della Pergola

presenta:

IL GIOCO DELL’AMORE E DEL CASO

di Pierre Carlet de Chamblain de Marivaux

versione e adattamento Giuseppe Manfridi

con (in ordine alfabetico)

Paolo Briguglia, Antonia Liskova, Francesco Montanari, Fabrizia Sacchi

e con

Emanuele Salce e Sandro Mabellini

scene Giacomo Costa

costumi Gabriella Pescucci

musiche Antonio Di Pofi

light designer Umile Vainieri

regia Piero Maccarinelli

La prima produzione teatrale della nuova Fondazione Teatro della Pergola di Firenze Il gioco dell’amore e del caso di Marivaux, diretto da Piero Maccarinelli, con un cast di protagonisti impegnati in teatro, cinema e tv: Paolo Briguglia, Antonia Liskova, Francesco Montanari e Fabrizia Sacchi e con Emanuele Salce e Sandro Mabellini.

Costumi e scene portano le firme dell’eccellenza artistica toscana famosa nel mondo: il premio Oscar Gabriella Pescucci e il visual-artist Giacomo Costa.

Nel Seicento e nel Settecento l’attività della Comédie Italienne tenne particolarmente in luce il nome dell’italianità nella prestigiosa Parigi, capitale europea. Furono gli attori italiani a portare al successo tante opere dei commediografi dell’epoca; in particolare Il gioco dell’amore e del caso di Pierre Carlet de Chamblain de Marivaux, che tenne la ribalta nel gennaio 1730 per quindici applauditissime repliche. L’attività produttiva della nuova Pergola si apre proprio con questo gioiello della drammaturgia settecentesca, che ha in sé il germe della grande tradizione del teatro “all’italiana”.

Piero Maccarinelli riscopre la squisita tessitura drammaturgica di Marivaux nella versione e nell’adattamento di Giuseppe Manfridi per farne risaltare “tutta la sua inattuale contemporaneità” e raccontare le inquietudini, le tragicomiche ansie dell’essere innamorato, la paura del futuro, l’incertezza dell’essere amato, la comica e talora patetica posizione dell’amante rispetto all’amato e viceversa.

Paolo Briguglia, Antonia Liskova, Francesco Montanari, Fabrizia Sacchi, volti noti al grande pubblico per una carriera artistica che spazia tra teatro, cinema e televisione, sono i protagonisti dello spettacolo insieme a Emanuele Salce e Sandro Mabellini.

Paolo Briguglia al cinema è stato, tra i tanti ruoli interpretati, il fratello di Peppino Impastato nei Cento passi di Giordana e la recluta imprigionata nel deserto di El Alamein per la regia di Monteleone; Antonia Liskova è la protagonista della serie televisiva Tutti pazzi per amore ed è al suo debutto assoluto in teatro; Francesco Montanari, già con Albertazzi, Guicciardini e Salveti in teatro, è il Libanese della serie televisiva Romanzo Criminale; Fabrizia Sacchi, in teatro con spettacoli di Leo De Berardinis e Alvis Hermanis, è nel cinema di Risi, Calopresti e Virzì, e in televisione nelle serie di Medicina Generale.

Sandro Mabellini ha percorso le scene di Bertolucci, Torrini e Tiezzi, Emanuele Salce quelle di Scola, Risi e Avati, ed è oggi in tv nel cast di Nero Wolfe.

I costumi portano la firma e tutto il prestigio del premio Oscar Gabriella Pescucci e si accomodano tra le scene di Giacomo Costa artista visivo dalla fama internazionale.

Il gioco dell’amore e del caso è una classica “commedia degli equivoci”: nella versione originale Orgone ha una figlia, Silvia, alla quale concede di vestire i panni della sua cameriera, Lisetta, con lo scopo di studiare segretamente i comportamenti del suo futuro sposo, il giovane Dorante. Anche Dorante, però, ha usato lo stesso stratagemma: mascherato da Arlecchino, suo servitore, studierà il comportamento di Silvia. Silvia e Dorante, nei panni dei rispettivi servi, s’innamorano e la stessa c
osa accade anche ai due servitori che indossano le vesti dei loro padroni. Attraverso uno stile gradevole e raffinato il teatro di Marivaux si sofferma a descrivere le mille sottigliezze dell’amore: al suo sorgere o nelle sue ambigue metamorfosi, nel suo urtarsi con le convenzioni sociali e mondane. After a few years of discount levitra no rx, Kamagra becomes more trusted and effective drug for men’s erectile dysfunction. viagra in stores Based on personal tolerance and effectiveness, this dose may be decreased to 25 mg per day or increased to a maximum of thirty minutes at a time to prevent adverse effects. It is generic sildenafil from india the men who become the victim to this problem. Apart from using cialis properien ayurvedic treatment for low libido, today we will discuss about the term impotence or erectile dysfunction (Ed) over a period of time. Marivaux fa emergere le contraddizioni dei personaggi divisi tra l'”essere” e l'”apparire”, la verità e l’inganno e svela le pieghe nascoste del gioco della passione, mostrando l’essenza di una natura umana vacillante, incerta, piena di perplessità e interrogativi.

L’adattamento e la traduzione di Giuseppe Manfridi realizzano la duplice necessità del regista Maccarinelli di restituire la precisione della lingua e di avvicinare alla nostra sensibilità il conflitto fra classi sociali.La versione italiana da noi proposta – spiega Manfridi – ha molto lavorato sull’impasto strutturale che Marivaux affida al suo vocabolario. Il Settecento implicito in appellativi del tipo ‘servo’ o ‘padrone’ è stato, ad esempio, messo in sordina per lasciar spazio a un codice impiegatizio capace di assorbire la piccola comunità della commedia in un mondo del lavoro prossimo al nostro, e che come il nostro abbia esperienza di crisi collettive e di manovre finanziarie indispensabili per riassestare i bilanci. Per questo motivo siamo stati indotti a immaginare che due grandi famiglie, due potenti dinastie, tentino una fusione societaria confidando in un matrimonio di convenienza tra i rispettivi rampolli a cui le nozze non verranno espressamente imposte, ma quasi. Un ‘quasi’ decisivo, poiché è qui che ha sede il cuore narrativo del Gioco, in questa ipocrisia di fondo per cui l’amore che provvidenzialmente avvincerà Silvia e Dorante consentirà un’apparenza di legittimità morale a un esito che, altrimenti, c’è da pensare sarebbe avvenuto comunque. Così, negli infingimenti e negli inganni orditi dalle autorità dominanti (gli adulti, i padri), la materia sentimentale e romantica darà l’illusione di prendere il sopravvento vestendo con parvenze di natura la grande macchina affaristica che in realtà manovra le cose del mondo.”

L’ambientazione riposa su un passato che si affaccia a un giardino dove la natura, indifferente al ritmo del discorso amoroso, è talora matrigna e talora complice affettuosa. Un’installazione fatta d’immagini elaborate secondo il proprio personalissimo stile dall’artista fiorentino Giacomo Costa accompagna il trascolorare di emozioni e sentimenti su un fondale a light box digitale, davanti al quale solo due grandi porte a imbotto e quattro poltrone dell’epoca staranno a indicare l’opulenza senza tempo dell’opera.

I costumi del premio Oscar Gabriella Pescucci (L’età dell’innocenza, Le avventure del barone di Münchausen, La fabbrica di cioccolato, La città delle donne, Il nome della rosa, C’era una volta in America, per citare solo alcuni dei suoi successi) giocheranno sulle asimmetrie del tempo, fra Capucci e Watanabe: “Marivaux è un grande conoscitore del comportamento umano, i suoi giochi, schermaglie, battibecchi, fra un uomo e una donna, sono ancora oggi credibili. Per questo, quando il regista Piero Maccarinelli, mi ha suggerito di fare i vestiti contemporanei, vicino a noi, ho subito condiviso l’idea! Le ispirazioni sono state tante, ho cercato di fare abiti allegri, che seguissero il divertimento del testo.”

Il Settecento è dunque uno sfondo presente, ma rimanda alla contemporaneità dove i corpi e le voci dei quattro innamorati amati amanti daranno inizio al gioco accompagnati dalle complici musiche di Antonio Di Pofi e dal disegno luci di Umile Vainieri.

Milano, Teatro Manzoni, via Alessandro Manzoni 42

Dal 29 gennaio al 17 febbraio 2013

Biglietto: poltronissima € 30,00 poltrona € 20,00

Orari: feriali ore 20,45 domenica ore 15,30

www.teatromanzoni.it