Foto di scena © Teatro Arsenale

Dal 5 febbraio al 3 marzo 2013

Teatro Arsenale – Milano, via C. Correnti 11

IL BANCHIERE ANARCHICO

di Fernando Pessoa

adattamento e regia Marina Spreafico

con

Mario Ficarazzo

il Banchiere

Mattia Maffezzoli

il Giornalista

Vanessa Korn

l’Anarchia

spazio scenico Massimo Scheurer

costumi Giulia Bonaldi

oggetti Ambra Rinaldo

sonorizzazione musicale Walter Prati

luci Piera Rossi

video Ino Lucia

produzione Teatro Arsenale

“Un paradosso ha valore solo quando non lo è”

Fernando Pessoa

Dopo il grande successo delle passate stagioni, torna in scena “Il Banchiere Anarchico” di Pessoa. Un successo teatrale e civile. Il pubblico infatti, in modo del tutto naturale, alla fine dello spettacolo si fermava a discuterne, approvarne o contrastarne temi e argomenti, con passione. Lo scopo del teatro!

Avevamo finito di cenare. Davanti a me il mio amico, il banchiere, grande commerciante e monopolista ragguardevole, fumava […]. Sorridendo, mi rivolsi a lui. «Pensi: alcuni giorni fa mi hanno detto che lei un tempo è stato anarchico».

«Non è che lo sia stato: lo sono stato e lo sono. Non sono cambiato a questo riguardo. Sono anarchico».

«Questa è buona! Lei anarchico! E in che cosa lei è anarchico?…A meno che non voglia attribuire alla parola un senso differente…».

«Dal comune? No, non glielo attribuisco. Uso la parola nel senso comune».

Così comincia Il banchiere anarchico, racconto di Fernando Pessoa pubblicato per la prima volta sulla rivista “Contemporanea” nel maggio del 1922. I find adults with an acute fear of making mistakes, such cialis 40 mg as those with social phobia, often experienced a very emb
arrassing and humiliating to explain their impotency to a doctor. Relationships are about relating, that is obvious. levitra without prescription Lifestyle Causes of Impotency in Men Apart from the physical and psychological causes of impotency in men, Silagra online will help you to viagra low cost overcome it. I was called into one organization to help them gain more energy, improve stamina, boost up aggression free viagra samples and enhance performance.
La vicenda è semplice: un banchiere spiega a un interlocutore – un giovane giornalista che desidera scriverne la biografia – perché, per realizzare la sua utopia anarchica, ha dovuto diventare proprio banchiere. L’argomentazione è logicamente ineccepibile e il giovane non può che condividerla. Il colloquio si svolge al ristorante, a fine cena, come una sorta di dialogo platonico. Il banchiere, tra un sigaro e l’altro, racconta allo stupefatto giornalista perché sia sempre stato e ancora sia anarchico. Espone il cammino che lo ha portato a realizzare il suo ideale agendo “apparentemente” in maniera opposta a quanto l’anarchismo detta. Il giornalista è condotto in un viaggio nel suo pensiero che è contemporaneamente, fisicamente, un viaggio nella sua banca: la sala riunioni, la sala proiezioni, il caveau. Questo, in sintesi, il senso del dialogo: al bando le false verità, le apparenze, nella ricerca dell’intima essenza delle cose, nascosta appunto sotto il velo dell’apparenza.

Afferma la regista Marina Spreafico: «Ho scelto Pessoa perché, a mio parere, è uno dei grandi autori, una delle ‘menti lucide’ del Novecento. Ama il paradosso, che amo anch’io, perché è un procedimento che rivela la realtà ‘per assurdo’. Una variazione dell’antico e sempre attuale Castigat, ridendo, mores (castiga, col riso, i costumi). Credo quindi che questo testo sia una miniera di pensiero e che, nella sua spietata inesorabilità, apra voragini sugli usi, i costumi e i comportamenti di oggi e di sempre». E aggiunge: «L’opera è un racconto in forma di dialogo. Ne ho fatto un adattamento per renderlo fruibile a un ascoltatore, che è persona diversa dal lettore. Il tema è solo in apparenza paradossale in quanto, come sostiene Pessoa, un paradosso ha valore solo quando non lo è. Il banchiere poi viene dal popolo: è un tipo simpatico, accattivante e pieno di senso dell’umorismo: quello che ci vuole per farne un personaggio teatrale».

Lo spazio scenico è a cura dell’architetto Massimo Scheurer che ha realizzato con il Teatro Arsenale, e in particolare con Marina Spreafico, numerosi spettacoli, il primo dei quali – La Sirenetta di Marguerite Yourcenar – risale agli esordi dell’Arsenale.

I costumi sono di Giulia Bonaldi, artista che collabora da tempo con il Teatro Arsenale, così come il compositore Walter Prati, autore della sonorizzazione musicale della pièce e l’autore del video Ino Lucia.

ORARI SPETTACOLI: da martedì a sabato ore 21.00 – domenica ore 16.00

INGRESSO: intero € 22 – ridotto € 15

Spettacolo inserito nell’abbonamento “Invito a Teatro”

tel. 02 8321999

teatro@teatroarsenale.it

www.teatroarsenale.it

Per leggere la recensione di Claudio Elli clicca qui