Fino al 12 maggio 2013
Una produzione Fondazione Teatro Fraschini
RISVEGLIO DI PRIMAVERA
di Frank Wedekind
adattamento e regia Claudio Autelli
scene e costumi Claire Pasquier
video Lorenzo Facchinelli
luci Luigi Biondi
personaggi e interpreti
Alessandro Carnevale Pellino, Marcello Mocchi, Antonella Vercesi,
Brenda Bronfmann, Irene Scova, Mauro Eusti, Matilde Facheris,
Alice Conti, Mattia Stasolla
Il progetto nasce nel 2011 dall’incontro tra il regista Claudio Autelli con i diplomati di teatro della scuola del Fraschini di Pavia a cui si sono aggiunte nel cast le attrici Alice Conti e Matilde Facheris.
Frank Wedekind (Hannover 1864-Monaco 1918) interrompe gli studi in legge per pubblicizzare prodotti alimentari e diventare impresario in un circo. Nel 1891 esce, in edizione privata, “Risveglio di primavera” che potrà essere rappresentato però solo nel 1906. Wedekind collabora poi al giornale satirico “Simplicissimus” (e continua, con alterne fortune, a scrivere di teatro) ma, a causa di una ballata in cui ridicolizza l’imperatore, è rinchiuso per nove mesi in una fortezza. Sarà poi costretto per sopravvivere a improvvisarsi chansonnier (il primo nella storia del cabaret tedesco). Dai primi anni del ‘900 tuttavia – in coincidenza con la celebrata regia di Maxn Reinhardt di “Risveglio…” – comincia il suo periodo d’oro (anche come attore): i suoi testi, anche se più complessi e meno convincenti rispetto a quelli scritti nell’ultimo decennio dell’800, vengono rappresentati con successo. Le sue opere più valide (scrisse tra l’altro una versione femminile del “Faust”, oltre a drammi biblici e mitologici) restano, oltre a “Risveglio…”, “Lo spirito della terra” e “Il vaso di Pandora” (i due drammi di Lulù: 1895-1902), “Il cantante da camera” (’99) e “Il marchese di Keith” (’00). Wedekind è considerato l’anello di congiunzione tra il Naturalismo e l’Espressionismo. Da una parte è significativa l’importanza accordata all’impegno verso la realtà e i temi sociali. Dall’altra, dagli espressionisti, l’autore sarà sentito come precorritore per: le immagini intense, le scene giustapposte, veloci (montate più per opposizione che per continuità), i personaggi deformati, il linguaggio spesso strutturato in monologhi, dotato di accensioni liriche ma anche di ricadute grottesche. “Risveglio…” è incentrato sull’amore fra due quattordicenni, ma soprattutto sul drammatico conflitto tra un gruppo di adolescenti ed i loro genitori e insegnanti: per la forte carica erotica, anche provocatoria, poté essere messo in scena solo quindici anni più tardi. (Wedekind è stato certamente un autore privo di pregiudizi, ma dal forte impegno morale). Ma non c’era unicamente il problema della censura; c’era quello della presenza di tanti giovanissimi in scena, come pure le difficoltà previste dai tanti cambi di luogo, dalle molte scene brevi, dalla mancanza di un eroe, di un’azione in sé conchiusa, di uno stile omogeneo che contravvenivano clamorosamente alle regole del dramma tradizionale. Dal punto di vista del contenuto però, “Risveglio…” non fu solo un attacco alla pruderie, ma anche al perbenismo, alla menzogna, alla mancanza di libertà e alla durezza tipica della generazione dei padri in epoca guglielmina. E’ diventata negli anni un’opera in certo qual modo storica, ma ancora “didattica” per ogni fascia d’età (certo, la maggior parte degli allestimenti è ormai ad opera di compagnie giovanili). E se da una parte la tematica della pubertà esige un’interpretazione e una messinscena adatte ai tempi, sono innegabili l’interesse e il coinvolgimento da parte di ogni fascia di pubblico: si
sente come Wedekind riesca a parlare in modo estremamente diretto a lettori e spettatori. Quello che allora apparve crudo, ossessivo, delirante, “satanico” – l’aggettivo più usato nei suoi confronti – ci sembra oggi vivo, nitido, persuasivo (proprio per la crudeltà unita a una leggerezza incomparabile).m Brecht, Artaud, tutti gli autori dell’Assurdo si sono richiamati a lui e oggi Wedekind può essere veramente considerato tra i maestri del teatro contemporaneo.
Maria Maderna
Risveglio di Primavera è una suite di frammenti relativi alle vite di alcuni giovani impegnati a crescere e a farsi domande all’interno di una società conservatrice e censurante che potrebbe appartenere al nostro passato come a un possibile futuro.
È una storia che parla di riscatto, rivoluzione e di desiderio di reazione a un futuro asfittico che impone soltanto di seguire i dettami di un’istituzione dilagante. You can use the levitra best prices available on our website and are currently evaluating and researching new sources of supplies. Exercise together- There are some specific exercises both men and women can do together. downtownsault.org order levitra online Ovidac 5000 IU proved to be a boon to all those men who are suffering from the issue generico viagra on line downtownsault.org
of sex health should rapidly get the treatment to enhance their sexual life. It is sheltered to cheapest viagra tablets utilize, however may bring about minor symptoms which vanish inside a couple of hours. La voglia di scoprire e l’incertezza di doversi inventare regole nuove è il naturale percorso di conoscenza. Percorso che pone a volte un prezzo da pagare. Diventare grandi talvolta è un vero incubo, ma le domande sono le stesse che ci accompagnano tutta la vita. Come dice uno dei personaggi di Risveglio “la vita è una questione di gusto”. Wedekind amava il circo. Un’immagine che lo attraeva molto era quella del funambolo. Al contrario del trapezista, il quale ha il suo punto d’appoggio sospeso sopra di lui, il funambolo poggia sul filo sottostante e tramite la relazione del suo corpo con la corda cerca l’equilibrio necessario
per il suo numero. Quest’immagine sintetizza bene l’idea di morale dell’autore: non qualcosa di immutabile sopra di noi, ma qualcosa sotto di noi con cui “entrare in dialogo” è il nostro lavoro con essa che crea l’equilibrio. Questa ricerca è l’argomento del viaggio che porterà Melchior di fronte a una scelta per il suo futuro
Claudio Autelli
IL PERCORSO DI FORMAZIONE
Sette attori dello spettacolo si sono formati alla Scuola di Teatro della Fondazione Teatro Fraschini di Pavia.
Nata alla fine degli anni’90 in collaborazione con l’Università di Pavia, la scuola è costituita da due corsi triennali, uno attorale (coordinato dall’attrice Angela Malfitano) e uno per operatori di teatro sociale (coordinato da Fabrizio Fiaschini, docente di Storia del Teatro presso la facoltà di Lettere e Filosofia dell’Ateneo pavese)
Selezionati dal regista Claudio Autelli tra i diplomati dei cicli triennali, partecipano al progetto Brenda Bronfman, Alessandro Carnevale Pellino, Mauro Eusti, Marcello Mocchi, Irene Scova, Mattia Stasolla, Antonella Vercesi. Il cast è stato integrato con due attrici, Alice Conti e Matilde Facheris.
Claudio Autelli nel 2011 ha iniziato con loro un laboratorio sul testo di Frank Wedekind, finalizzato a realizzare lo spettacolo.
Ad ideare e seguire tutte le fasi produttive del progetto è stato Fiorenzo Grassi, Direttore artistico del Teatro Fraschini di Pavia.
“Il LABORATORIO DI PAVIA” di Claudio Autelli
Quando Fiorenzo Grassi mi ha proposto di gestire un percorso di “apprendistato” con un gruppo di ex allievi della scuola del Teatro Fraschini di Pavia, di istinto ho pensato, “Ok, devo fare un saggio per la scuola, scelgo un testo, seleziono gli attori, e al termine degli incontri avrò lo spettacolo.” Ma, visti i tempi programmati, inizio delle prime selezioni nel settembre 2011 e debutto spettacolo nel gennaio 2012, c’era il tempo di fare realmente un percorso che desse la possibilità di entrare meglio nell’arte della recitazione.
Il tempo è stato così dedicato a creare una grammatica teatrale comune non appoggiandosi a nessun cliché già conosciuto, ma ripartendo dall’origine dell’azione teatrale.
Inizialmente si sono usati, come materiale di riferimento per gli esercizi di improvvisazione, alcuni testi di Cechov, utilizzandoli come pretesto per riscoprire le azioni al loro interno, e soprattutto come aprirsi realmente al gioco teatrale insieme ai compagni di lavoro. Dopo alcuni mesi di lavoro corale è stata fatta una selezione definitiva degli attori e la scelta del testo è caduta su “Risveglio di Primavera” di Frank Wedekind.
In questo particolare percorso, il testo è stato scelto in base al gruppo e non viceversa, o forse si potrebbe dire che i due elementi testo/compagnia si sono definiti insieme.
Il testo di Wedekind è un testo che parla di scontro generazionale, di incomunicabilità, e se estrapolato dal vetusto contesto storico di origine può essere ancora oggi metafora dell’incapacità della società a riconoscere il cambiamento, e di come per difendersi rischi talvolta di generare la sua stessa condanna.
Wedekind ha avuto anche esperienze egli stesso come attore, prediligendo, la forma del cabaret.
La sua scrittura gioca con stili opposti dalla satira alla tragedia. Egli è anche considerato da molti il precursore o meglio uno degli ispiratori dello stile di Brecht.
Quello che W. mette in evidenza è proprio il gioco teatrale, libero, fuori da schemi rigidi dati.
Il gioco è stato al centro del nostro lavoro.
INFO:
Prenotel 0234532140 lunedì ore 10 > 18 e martedì> venerdì ore 10 > 20
Ritiro biglietti Uffici via Principe Eugenio 22. Lunedì > venerdì ore 11 > 13;
Botteghino del teatro , via Mac Mahon 16 , nei giorni di spettacolo , un’ora prima dell’inizio;
il sabato ore 11 > 13 e 17 > 22. Domenica, un’ora prima dello spettacolo.
Spettacolo in abbonamento Outoffcard
Intero: 18,00 Euro – costo prevendita e prenotazione 1,50/1,00 Euro
Riduzione: 12,00 Euro under 25 ; 9,00 Euro over 65
Convenzione con il Comune di Milano
Orari spettacoli: da martedì a sabato ore 20.45; domenica ore 16.00
trasporti pubblici: tram 12-14 bus 78 Accesso disabili con aiuto
Teatro Out Off 20155 Milano via Mac Mahon 16
telefono 02.34532140; info@teatrooutoff.it; www.teatrooutoff.it