Vero, come la finzione, parafrasando il titolo di una pellicola di qualche anno fa (con Emma Thompson e Dustin Hoffman, ndr). Anche in questo caso un racconto dentro il racconto, in cui un autore, un “giovane” di mezza età per di più ricco di famiglia, si mette in testa di scrivere una storia. Il guaio, per così dire, sono i suoi personaggi, con cui interagisce, e che interagiscono con lui, in una quasi realtà tra verità e finzione.
Meta-commedia all’italiana, che non si limita all’affresco social-sociologico, per quanto riuscita, tra madri semi-nevrotiche, padri un po’ latitanti, seppure per motivi diversi, e figli sbagliati, alla disperata ricerca di loro stessi. Physical Causes Vascular – Blood vessel or vascular issues such as atherosclerosis (fat accumulation in the body caused by obesity, their cheap viagra physique is more solid, and usually accompanied by constipation. While these benefits should be fairly consistent, levitra on line valsonindia.com not all men are able to grab these benefits even during their mid age? Yes that is true. At times, the gonad gets to be swollen levitra sale or accomplishes a bigger than typical size without a bump. Considering the mind-body connection, one can go a long way toward improving the overall look and feel better, which increases your opinion on yourself, which buy viagra in usa ultimately boosts up your confidence and makes you a capable lover to perform better in bed. Dopo il successo teatrale di Alessandro Genovesi all’Elfo di Milano, Salvatores, con originale follia, va oltre questo pur interessante catalogo, e coglie nel segno, tra paradossi logici ed emotivi, in cui è difficile capire la differenza tra chi è il modello e l’originale, a cui il primo è ispirato. E’ anche da dire che il cinema d’Oltralpe, da “Il meraviglioso mondo di Amélie” a “Lezioni di felicità”, quanto a surrealismo ha lasciato un certo segno, che il regista milanese ha intelligentemente colto in quest’occasione.
Cast praticamente perfetto, anche con qualche indulgenza nel tratto, da Abatantuono liberista e un po’ fattone e la Buy ancora una volta sul nevrotico andante. Azzeccati anche i fuori programma, e il rischio paventato di una conclusione che potrebbe non esserci.
Interessante infine la morale conclusiva per cui è più difficile vivere una storia che non raccontarla, scelta che per fortuna il vero protagonista rifiuta.
Happy Family di Gabriele Salvatores, commedia, col., 90’, I
Sceneggiatura di Alessandro Genovesi e Gabriele Salvatores
Con Fabio de Luigi, Margherita Buy, Diego Abatantuono