Foto © Museo Morandi BolognaCarlo Mattioli e Giorgio Morandi: due maestri del 900, dialogano nelle sale del Museo Morandi sino al 6 maggio, accostati attraverso uno dei temi a loro cari, quello della natura morta, affrontati da entrambi in maniera incisiva ma completamente differente. Li accomuna una devozione assoluta nell’atteggiamento di approcciarsi all’arte: totalizzante, quasi di isolamento nei confronti di tutto il resto. La scelta della curatrice Simona Tosini Pizzetti è stata quella di celebrare il centenario della nascita di Mattioli selezionando opere che hanno come oggetto di indagine uno dei temi prediletti anche da Morandi, inserendoli in uno scenario dominato da quadri similari per soggetto ma antitetici nell’esecuzione. Le due sale centrali della collezione permanente ospitano così una quarantina di opere dell’artista modenese risalenti agli anni ’60, opere meno conosciute eppure cariche di sintesi, equilibrio e bellezza. Sono quadri quelli di Mattioli in cui il tema della natura morta, più che essere manifestato è suggerito: appare ora cancellato, ora sintetizzato, quasi una traccia, un assunto di una estrinsecazione interiore che corre verso l’astrazione. An cialis 20 mg online pharmacy should work well. It’s find out content now buy generic cialis the age-old chicken and egg scenario. It was noted during the answering session that more than 30 million in the viagra online prescription U.S. alone. Understanding the most common potential causes behind male impotence will need an buy sildenafil cheap additional form of treatment. Pochi i colori dominanti: rosso, ocra, nero, grigio, bianco che il più delle volte si limitano ad essere scelti in binomio. Spesso densi, grumosi formano altri oggetti, crepe, alfabeti dell’inconscio, pretesto per creare “altro”. Sfuggendo a qualsiasi tentativo d’essere subordinati alla ratio e ad ogni prevedibilità manifestano l’essenza dell’oggetto inserendolo in partiture orizzontali, spazializzazioni a scomparti. Grande la carica espressiva che pervade queste opere di piccolo e medio formato che hanno una loro gravità, quasi un peso specifico. Nel percorso espositivo tre quadri si discostano dal motivo dominante della natura morta: l’”Autoritratto al chiaro di luna” in cui l’artista è bagnato dall’astro ed avvolto da una nigredo totalizzante che sembra ribadire il suo essere saturnino,il “Nudo coricato” in cui si individua la traccia di un corpo che tende all’aniconia, e “Spiaggia d’estate” dove impera la solitudine, fatta eccezione per la presenza di un albero con cui l’artista probabilmente attua un processo di identificazione,e che troveremo nella sua produzione successiva come un leit motiv similare alla bottiglia dell’universo morandiano.

Museo Morandi

Bologna, piazza Maggiore 6

Dal 10 febbraio al 6 maggio 2012