Martedì 7 gennaio, in un pomeriggio piovoso, si sono celebrate le esequie di Antonio Sancassani nella chiesa di Santa Maria Liberatrice di Piazza Chiaradia a Milano, vicino alla sua abitazione. Il giorno seguente al Cinema Mexico di via Savona sono convenuti in tanti, (registi, cineamatori, collaboratori) per rendergli un commosso tributo, cui è seguita la proiezione del film documentario di Michele Rho: “Mexico! Un cinema alla riscossa” (2017), dedicato alla sua opera
«Buongiorno, Antonio, ho avuto (ora lo so, come non mai) il privilegio di conoscerti, anni fa.
Arrivando al Cinema Mexico- il tuo cinema -, a volte ti scorgevo all’entrata, o nel buio della sala.
Eri di poche parole e non mi azzardavo molto ad avvicinarti di più.
Ma quelle poche parole non mi bastavano.
Avevo intuito che dietro al tuo apparire quasi furtivo, dietro alla tua maschera di uomo burbero, si celava un cuore appassionato, un’energia forte e buona.
In occasione di un’intervista sulla gentilezza, che ti feci qualche anno dopo (ormai due anni fa) eccoti venire “allo scoperto”.
L’intervista divenne una lunga affiatata conversazione, dove ti rivelasti persona sensibile onesta integra e gentile.
Nel fluire delle tue parole, nel racconto della tua vita (una sincera confessione), il tuo pudore lasciava il posto al candore di un piccolo grande uomo che non è vissuto invano.
Il tuo cinema era, non soltanto l’obiettivo raggiunto, il successo di un’impresa intrapresa con forza e coraggio; era stata altresì un atto di fede, un dono a tutti gli amanti del Cinema, una pagina culturale tra le più belle, un pezzo importante della vita di Milano; la fedeltà ai propri sogni: una lezione di vita per tutti.
Ti ho conosciuto, Antonio, un poco; e ho il rammarico di non averti conosciuto di più.
Ma credo di essere giunta fino a percepire il cuore che c’era in te e di questo ti sono grata».
Paola
Non a tutti è dato di raggiungere i propri sogni, ma questo è accaduto ad Antonio Sancassani, che l’ha perseguito grazie alla tenacia, alla lungimiranza, alla caparbia volontà di camminare verso l’obiettivo, superando diffidenze, difficoltà, periodi di buio, senza mai cedere di un passo.
La lunga storia di Antonio con il suo amato cinema è esemplare.
Nato a Bellagio, disattende le aspettative del padre (venuto a mancare presto) e della madre, e giovanissimo, si dedica al cinema, rilevando la sala cinematografica del borgo, il cinema Vittoria che verrà chiuso oltre una decina di anni fa.
Parte poi per Milano: qui lavora come proiezionista e gestore di sale, finché, nel 1980 rileva e diviene proprietario del cinema di via Savona, dal nome così strano: Mexico, appunto.
Un nome, questo, che si manterrà invariato nel tempo e che diventerà via via un autentico tempio del Cinema.
Perché per Antonio il cinema ha la lettera maiuscola e «Il Cinema è cinema solo al cinema».
Ecco allora darsi anima e corpo a dar vita nuova alla sua sala cinematografica, una delle ultime sale monoschermo della città, sopravvissuta a tante chiusure di numerosi cinema prima attivi.
Per vari decenni gestisce il suo cinema, anche nei momenti più difficili, anche nel periodo buio del Covid, quando si aggira (come racconterà lui stesso) tra le poltrone vuote, nel deserto di spettatori…
Qui vengono proiettati film musicali, film in lingua originale, film poco noti, o di registi esordienti…e la sala diventa il loro “trampolino di lancio”.
Valga per tutti: “Il vento fa il suo giro” di Giorgio Diritti, rimasto in programmazione continua per due anni.
La sala è famosa anche per la serata del venerdì con lo spettacolo “Rocky Horror Picture Show”, in corso ormai da oltre 40 anni, con il pubblico travestito che canta e che balla…
Nel 2011 Antonio Sancassani riceve l’Ambrogino d’Oro, onorificenza importante conferitagli dal Comune di Milano. Il suo lavoro è indefesso, il suo fiuto infallibile, il suo impegno è strenuo, in difesa della salvaguardia del suo cinema, che dirige da 45 anni, respingendo le offerte di chi lo vorrebbe acquistare.
Slegato dalle dinamiche (e dai giochi di potere) del mercato della programmazione, lotta per un cinema indipendente; e riesce a fare della sua sala un luogo di culto, scrivendo una pagina importante della storia e della cultura di Milano.
Le sue scelte sono sempre pensate per un pubblico, che rispetta e che “cura”, proponendo solo ciò di cui è convinto.
Non è raro trovarlo alla cassa, a vendere biglietti, o aggirarsi come un mago, davanti alla magia di un film, nella sala buia; o molto spesso, domandare se il film è piaciuto agli spettatori che se ne vanno.
Il Cinema era la sua passione, la sua ragione di vita; e il cinema Mexico, questo cinema, la sua casa.
PER SAPERNE DI PIÙ:
Antonio e il suo cinema (a cui essere per sempre grati di Gaia Gulizia, su “Gaia e l’Incanto”, 7 gennaio 2025
Mexico! Un cinema alla riscossa che fa sentire la sua voce di Gaia Gulizia, su “Gaia e l’Incanto”, 12 giugno 2017