Foto: il corteo che sfila in via Vittor Pisani durante la manifestazione del 26 ottobre © Coordinamento per la Pace - Milano
Foto: il corteo che sfila in via Vittor Pisani durante la manifestazione del 26 ottobre © Coordinamento per la Pace - Milano
Foto: il corteo che sfila in via Vittor Pisani durante la manifestazione del 26 ottobre © Coordinamento per la Pace – Milano

Appena giunto nel piazzale della Stazione Centrale di Milano ho subito capito che, nonostante la pioggia, il pressoché torale silenzio mediatico e il tentativo di depistare l’interesse verso un’altra iniziativa promossa dalle stesse organizzazioni politiche e sindacali guerrafondaie che hanno appoggiato a settembre le nefaste decisioni Ue in merito all’impiego di armi a lunga gittata sul territorio russo (si veda) per non parlare dell’appoggio incondizionato a Israele nel perpetrare il genocidio a Gaza del popolo palestinese, una cospicua parte della popolazione milanese (e non solo) ha capito la validità della manifestazione promossa dal Coordinamento per la Pace insieme alle organizzazioni che da un anno combattono contro il genocidio di Gaza, ovvero Udap (Unione Democratica Arabo Palestinese), GpI (Giovani Palestinesi Italia), Api (Associazione dei Palestinesi in Italia) e CpL (Comunità Palestinese della Lombardia), alla quale hanno aderito più di trenta enti e associazioni tra i quali il Comitato per la Liberazione di Julian Assange e la stessa testata Punto e Linea Magazine. Diverse migliaia di cittadini hanno percorso il lungo tratto da Vittor Pisani a piazza San Babila, in un corteo che si è distinto per identità e valori rispetto alla narrazione ufficiale dei fatti. Non solo si è rivendicata la liberazione delle terre palestinesi dall’occupazione israeliana, come stabilito dalle stesse Nazioni Unite, e la condanna dell’oppressione sionista in atto da decenni e quindi molto prima del 7 ottobre 2023, ma anche il fatto che la questione ucraina precede l’intervento russo del febbraio 2022, conseguenza di un colpo di stato ordito dalla Nato molto prima dell’ascesa di Zelensky che ha visto una costante oppressione dei russofoni, stragi come quella provocata dall’incendio della sede sindacale di Odessa del 2 maggio 2014 nonché il continuo bombardamento sui civili separatisti del Donbass, soprattutto per mano filonazista del Battaglione Azov, in violazione della stessa Pace di Minsk. Un accordo siglato, secondo le parole degli stessi Angela Merkel e François Hollande, rispettivamente ex cancelliere tedesco e presidente francese, per gettare fumo negli occhi alla governance russa e «guadagnare tempo» (si legga qui). Questione, quella russo-ucraina, che avevo già affrontato in un precedente articolo (L’odio indistinto verso il nuovo Emmanuel Goldstein del 9 aprile 2022), a cui andrebbero aggiunte le promesse tradite nei confronti dell’ultimo presidente sovietico, Mihail Gorbacëv, che negavano un’eventuale espansione della Nato nell’Europa Orientale dopo il dissolvimento del Patto di Varsavia.
Di fronte a un’escalation del clima di guerra versa la Russia come in Medio Oriente è più che mai importante capire chi sono i veri portatori culturali di pace, in dissenso verso le decisioni imperialiste di Nato, Ue e la globalizzazione voluta da una o più lobby politico-finanziarie del capitalismo occidentale e a favore di un mondo multipolare che rispetti la volontà sovrana di ogni popolo. Allo stesso modo è essenziale la verità sulla narrazione storica degli eventi, come Julian Assange e la deontologia dell’autentico giornalismo insegnano, in opposizione alle contraffazioni sistematiche del mainstream.
(Claudio Elli)

COMUNICATO STAMPA DEL COORDINAMENTO PER LA PACE SULLA MANIFESTAZIONE
“PRIMA CHE SIA TROPPO TARDI: FUORI L’ITALIA DALLA GUERRA”


Sabato 26 ottobre si è tenuta la manifestazione promossa dal Coordinamento per la Pace – Milano insieme a UDAP, GPI, API e CPL, le quattro organizzazioni palestinesi che da oltre un anno manifestano contro il genocidio a Gaza.
Né il totale silenzio mediatico, né la concomitanza di un’altra manifestazione (lanciata nella piena promozione della nostra) hanno ostacolato l’adesione della cittadinanza, stanca di immobilismo e ambiguità davanti a un tema così importante come quello della guerra.
Oltre 5mila persone hanno sfilato sotto la pioggia dalla Stazione Centrale a piazza San Babila per denunciare la complicità dell’Unione Europea, del governo italiano e di buona parte dell’opposizione alle guerre imperialiste di Israele e della NATO a guida USA.
In forte dissenso con partiti, associazioni e istituzioni che parlano di pace e al tempo stesso utilizzano un linguaggio subalterno alla propaganda di guerra, la cittadinanza, insieme a decine di organizzazioni politiche e sociali, ha deciso di aderire al corteo lanciato con queste parole d’ordine:
– NON UN UOMO, NON UN SOLDO, NON UN’ARMA PER LA GUERRA
– FUORI L’ITALIA DALLA GUERRA
– STOP AL GENOCIDIO IN PALESTINA
– CON LA RESISTENZA DEL POPOLO PALESTINESE
– GIÙ LE MANI DAL LIBANO E DAL MEDIO ORIENTE
– BASTA ARMI ALL’UCRAINA
– SÌ ALLE TRATTATIVE DI PACE
– SÌ A UNA CORRETTA INFORMAZIONE

Con questo comunicato stampa denunciamo il silenzio dei media che ancora una volta hanno agito come strumento di propaganda e non di informazione.
Proseguiremo il nostro percorso con ulteriori iniziative volte a far crescere un movimento per la Pace incisivo.

Coordinamento per la Pace – Milano

Comments (5)

  1. Come già detto e ripetuto, non vi sarà mai pace in medioriente fino a quando non verrà riconosciuto ad Israele in diritto di esistere. Le guerre non sono mai giuste o sbagliate, l’unica guerra giusta è quella che non c’è. Israele ha le sue colpe, gravissime, ma in qualche modo difende il territorio da attacchi terroristici. Poi dove colgo, colgo. Purtroppo, provocando vittime civili immocenti. Ma è sempre stato e sempre sarà così. Per questo dobbiamo perseguire una politica di smantellamento di tutte le fabbriche di armi portatrici di lutti, morti, distruzione. Rimaniamo convinti sostenitori, in Medio oriente, di due stati, due popoli, in pace. Consapevoli di essere un po’vjsionari sognatori, stante la situazione attuale. E di allenarci la simpatia degli uni e degli altri, che , a ora,vorrebbero distruggersi a vicenda. E questo ci conforta di essere ne giusto.ovvviamente rispettiamo le opinioni di chi non condivide. Noi siamo fatti così, non cerchiamo il facile consenso, ma la soluzione ottimale.
    Galgano PALAFERRI
    Pres.Coord.Naz.le
    #UpL_UnionePerLeLibertà

    1. Nessuno nega l’esistenza di Israele, a patto che la governance cambi e si comporti come il grande Rabin, ucciso da un sicario sionista. Differentemente, Israele costituisce un pericolo per tutti coloro che non sono ebrei. I principali nemici di Israele, al punto da pregiudicarne la stessa esistenza per ragioni umanitarie, sono proprio i sionisti, peggiori nei comportamenti persino dei nazisti. Il che è tutto dire …

  2. Desideriamo unirci a voi ed essere informati per manifestazioni comuni in contemporanea in tutta Italia DA APPLICARE NiEL PROGETTO “SINAPSI RESISTENZA” COORDINATO DA “ITALIANI LIBERI E CONSAPEVOLI” Gruppo Informale

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