Foto: Andrej Rublëv, Icona di San Paolo (1407 circa, 110x160 cm © Galleria Tret'jakov, Mosca
Foto: Andrej Rublëv, Icona di San Paolo (1407 circa, 110x160 cm © Galleria Tret'jakov, Mosca
Foto: Andrej Rublëv, Icona di San Paolo (1407 circa, 110×160 cm © Galleria Tret’jakov, Mosca

Antonio Syxty
CUSTOMER CARE (selected items)
(anche detta) la mostra della mia vita

Ora vediamo le cose attraverso uno specchio, per enigmi,
ma un giorno le vedremo faccia a faccia [Paolo di Tarso, COR I, 13,12]

a cura di Gaia Passaler e Roberto Borghi
in collaborazione con Folini Arte – Lugano

La mostra proseguirà sino a lunedì 6 gennaio 2025

Quella di Antonio Syxty è la prima di una serie di esposizioni che ADEC Arte intende dedicare ad artisti attivi in ambito teatrale. Già regista di riferimento del teatro Out Off negli anni Ottanta, Syxty è oggi il coordinatore artistico di MTM – Manifatture Teatrali Milanesi. In questa mostra allestita nelle tre vetrine di cui è composto lo spazio espositivo di ADEC Arte in via De Amicis, proprio di fronte all’uscita della nuova stazione della M4, sono proposte alcuni dipinti del ciclo Customer Care, realizzati tra il 2012 e il 2017.

«Per tentare di comprendere il senso dell’esposizione – scrive Roberto Borghi – dobbiamo soffermarci sul titolo che Antonio Syxty ha voluto darle. Customer care corrisponde all’espressione italiana ‘servizio clienti’: di primo acchito la dimensione alla quale rimandano le opere in vetrina è effettivamente quella del commercio nei suoi aspetti più suadenti e conturbanti. Se però isoliamo i due termini di cui è composta la locuzione, vediamo delinearsi un ulteriore orizzonte semantico. L’odierno customer è un lontano discendente del cliens latino, ovvero il plebeo che si legava al patrizio in un gioco di dare (consenso, ossequio) e avere (protezione, benefici) dai risvolti coercitivi e insidiosi. Care letteralmente significa ‘cura’, una parola che, nel nostro caso, può anche essere intesa nell’accezione ‘alta’ e spirituale proposta, ad esempio, dall’omonima canzone di Franco Battiato, ovvero un atteggiamento di dedizione all’altro che sfocia nel metafisico. Inquadrato in una prospettiva ancestrale, quindi, customer care si rivela un titolo per metà allarmante e per metà potenzialmente sublime che, in entrambi i casi, attinge dalla psicologia del profondo.
Le opere in mostra sono dei selected items, dei ‘lavori selezionati’ all’interno di una serie composta da dieci esemplari. Le altre opere del ciclo Customer care rimandano anch’esse a un’iconografia di natura pubblicitaria, ma in una declinazione tecnologica, astratta e un po’ sibillina. Invece i tre dipinti in vetrina annunciano in modo parecchio urlato, come avviene tuttora con certa cartellonistica commerciale, che è in atto una svendita di selected life items, vale a dire di ‘vite selezionate’. Quali vite? In prima e metaforica istanza, delle esangui piantine che fronteggiano i dipinti; per esteso, degli esseri viventi nel loro complesso. Chi potrebbe negare, soprattutto di questi tempi, che la vita è ormai diventata una merce in saldo?
Senza alcun dubbio questa da ADEC è, per Syxty, la mostra della sua vita. Un artista che da decenni indaga i risvolti minacciosi, ma allo stesso tempo illuminanti, della pervasiva mercificazione dell’esistenza che cosa potrebbe voler di più dello stare in vetrina?
Resta da interpretare la scelta di porre a epigrafe dell’esposizione un passo della Prima lettera ai Corinti di Paolo di Tarso. Qualche appiglio può essere fornito dalla data di realizzazione dei dipinti. Attorno al 2017 Syxty ha iniziato a progettare una serie di temerarie performance (poi allestite a partire dal 2020) in cui la sapienza evangelica si contamina con l’immaginario consumistico, in una conturbante ed efficacissima mescolanza. Il marchio di fabbrica della produzione scenica syxtyana è da sempre l’oracolarità: un giorno, stando a ciò che sostiene Paolo, vedremo le cose faccia a faccia, ma ora non possiamo che rapportarci ad esse per enigmi. Può darsi che, al nostro artista, questa situazione non dispiaccia affatto: in fondo anche lui, come ha scritto una volta Alessandro Mendini, è un enigma».

INFO:
Milano, ADEC Arte, via De Amicis 28
Tel. 02 40702111
Mail:
contattaci@adec.it

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