Foto di scena: Medea – Romina Mondello © Roberto De Biasio - Milano, Teatro Menotti Filippo Perego, dal 10 al 20 ottobre 2024
Foto di scena: Medea – Romina Mondello © Roberto De Biasio - Milano, Teatro Menotti Filippo Perego, dal 10 al 20 ottobre 2024
Foto di scena: Medea – Romina Mondello © Roberto De Biasio

Dopo cinque anni di nuovo in scena al Menotti la tragedia di Euripide per la regia di Emilio Russo, con una straordinaria Romina Mondello nel ruolo della protagonista

Il tappeto sonoro di Andrea Salvadori avvolge e unisce l’intero campo visivo con la platea, portando lo spettatore dentro le frequenze di una tragedia che rivive l’ineluttabile destino dei personaggi come in un’azione filmica dai tratti onirici.

Romina Mondello riesce a infondere tutta la passionalità di Medea, la sua carica emozionale nel riportare la narrazione del suo dramma, il contrasto epico con la pragmatica concezione dell’amore di Giasone, magistralmente interpretato da Gianluigi Fogacci, il quale traduce il tradimento in virtù e le promesse nozze con la principessa Creusa un’opportunità per gli stessi figli suoi e di Medea.

I coreuti richiamano gli antichi Rapsodi e i cantori Aedi, la scenografia essenziale sottolinea la presenza dei protagonisti. Interessante la scelta dei costumi antichi a piedi scalzi, celebrativi di un immediato contatto con la terra e il luogo dove la tragedia viene consumata. Ottima l’interpretazione di tutti gli attori, che vede tra i tanti anche la presenza di Paolo Cosenza nel ruolo di Re Creonte.

Uno spettacolo ben costruito, frutto della direzione di Emilio Russo, che non può non destare l’attenzione sulla forza evocativa che il plot narrativo richiama. Medea consacra la vendetta come stilema, il temperamento sul confronto tra Colchide e Grecia nel definire la diversità caratteriale e la determinazione di una madre di portare a compimento l’uccisione dei propri figli determina in realtà l’archetipo del “tanto peggio tanto meglio”, che si pone al di là di ogni origine ed epoca. In fondo Euripide traccia l’umanità dei personaggi conducendoli dalla mitografia all’esperienza di un vissuto terreno, Corinto è un luogo che può condurre alla virtualità di un punto di scontro sui differenti calibri valoriali che la convenienza e il forte sentimento producono. Di conseguenza, la reazione di Medea rimane la metafora di una distruzione dell’anima di cui la stessa carnefice è vittima, una scelta radicale che allontana la speranza quanto la carità. Le atroci morti del Re, la principessa e soprattutto dei figli ancora bambini portano Medea alla consacrazione di un male assoluto che può generare solo disperazione, frutto della vendetta mediante libagione di figure innocenti con lo scopo di punire la colpa di chi rimane in vita.

La tragedia costituisce tuttavia un monito sulle conseguenze delle azioni in ogni tempo e luogo, e il teatro, come in questo caso, si conferma lo strumento espressivo privilegiato per meditare in coscienza sulla nostra soglia di attenzione.

Giudizio: ****

Produzione TIEFFE TEATRO
Spettacolo realizzato per il 72°Ciclo di Spettacoli Classici al Teatro Olimpico di Vicenza

Medea di Euripide
Con Romina Mondello, Gianluigi Fogacci, Camilla Barbarito, Paolo Cosenza, Nicolas Errico, Claudio Pellegrini, Debora Zuin
Regia di Emilio Russo

Scenografia: Dario Gessati 
Musiche: Andrea Salvadori
Costumi: Pamela Aicardi 
Realizzazione costumi: Lara Friio

Si ringrazia Domo Adami Vintage Couture per la collaborazione al costume di Romina Mondello  

Milano, Teatro Menotti Filippo Perego, via Ciro Menotti 11
Dal 10 al 20 ottobre 2024

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