Foto di scena: Il Mercante di Venezia – Franco Branciaroli nel ruolo di Shylock © Simone Di Luca - Milano, Teatro Manzoni, fino al 19 maggio 2024
Foto di scena: Il Mercante di Venezia – Franco Branciaroli nel ruolo di Shylock © Simone Di Luca - Milano, Teatro Manzoni, fino al 19 maggio 2024
Foto di scena: Il Mercante di Venezia – Franco Branciaroli nel ruolo di Shylock © Simone Di Luca

Dopo una lunga tournée approda al Teatro Manzoni di Milano – e per più di due settimane di rappresentazione – Il mercante di Venezia, con Franco Branciaroli come protagonista e la regia di Paolo Valerio

Secondo Paolo Valerio, che ha curato la regia di questo dramma tra i più famosi di William Shakespeare, il tema principale è la vendetta – ovverosia il desiderio di vendetta- (che alla fine è duplice); ma è anche una storia di magia, di travestimenti, di amori…

Ma chi è veramente la vittima?
Annoso dilemma, come la domanda: quest’opera è antisemita o no?
Interrogativi che si pongono agli spettatori, su cui riflettere.

A scena fissa: sullo sfondo una parete-muro, dal colore scuro quasi a rilievo roccioso, con quinte che si aprono e si chiudono, gli attori in scena, allineati su due panchette di esile metallo una di fronte all’altra, pronti a intervenire…
Solo sul finire dello spettacolo spicca il colore rosso dell’abito del Doge (Riccardo Maranzana); tutti gli altri costumi si attestano su tonalità che vanno dal bianco al colore dell’erba secca, della terra, fino al colore più scuro del mercante, con l’immancabile borsa a tracolla, che entra a far parte del suo stesso corpo.
Una scelta, questa, che concentra l’attenzione e che fonde gli attori in un unicum corale.

E sono tanti i personaggi: Shylock, con un grande Franco Branciaroli, il mercante ebreo -soggetto privilegiato e motore dell’opera -, Antonio, impersonato dall’altrettanto bravo Piergiorgio Fasolo, ricco mercante marittimo oggetto d’odio e di ricatto da parte del primo, e poi uno stuolo di “personaggi minori”, che esprimono al meglio le proprie caratteristiche (ne è un esempio Mauro Malinverno, l’interprete di Lancillotto, servo di Shylock e poi di Bassano) e il gruppo di giovani amici…
E infine, ma non ultime, ci sono le donne, presenze femminili che si rivelano determinanti.

Tra queste, l’intelligentissima Porzia, qui interpretata da Valentina Violo, è la “chiave di volta” dell’intera vicenda, che risolve il conflitto (sia pure, astutamente, sotto mentite spoglie); e quella che poteva essere una tragedia si trasforma grazie a lei in commedia a lieto fine.

Tre matrimoni coronano l’amore di tre coppie; Antonio è immune dal pericolo di dover pagare il prestito ottenuto con “una libbra di carne” del suo corpo e Shylock è costretto a ritirare ogni pretesa… e a convertirsi al cristianesimo, se non vuole perdere tutto.

Branciaroli nel ruolo del mercante ebreo ha una possanza, una presenza esteriore e interiore che esprimono compiutamente l’inquietudine, la violenza dell’odio, l’attaccamento al denaro e alla propria fede; tutte le passioni, nel bene e nel male, compresa la conversione forzata, sono rese in maniera magistrale.
Si resta desti e attratti dal fascino di questo spettacolo fino alla fine. Per tutta la sua durata di oltre due ore.

Giudizio: ****

TEATRO STABILE del Friuli Venezia Giulia
Centro Teatrale Bresciano e Teatro de Gli Incamminati
presentano:

Il Mercante di Venezia di William Shakespeare, traduzione di Masolino D’Amico

Con Franco Branciaroli, Piergiorgio Fasolo e (in ordine di apparizione) Emanuele Fortunati, Riccardo Maranzana, Stefano Scandaletti, Lorenzo Guadalupi, Giulio Cancelli, Valentina Violo, Mauro Malinverno, Mersila Sokoli, Veronica Dariol
Regia e adattamento di Paolo Valerio

Scene: Marta Crisolini Malatesta
Costumi: Stefano Nicolao
Luci: Gigi Saccomandi
Musiche: Antonio Di Pofi
Movimenti di scena: Monica Codena

Milano, Teatro Manzoni, via Alessandro Manzoni 42
Dal 7 al 19 maggio 2024

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *