Le raccomandazioni di una madre …
Mi raccomando, figlio mio,
quando sarai grande
frùstrati!, e non essere da meno
alle idiozie di tuo padre:
lavora con passione in un convento
industriale, non scrivere,
non pensare, sposati una donna
che parli poco
e sia così deficiente
da volerti accompagnare.
Studia solo materie tecniche,
che ti possono far fare
carriera, e non scioperare mai;
sii sempre dalla parte
del padrone, che ti concede
la tua frustata quotidiana,
non ascoltare
gli operai che si lamentano:
essi sono peggio dei barboni
clandestini che militano
per le strade.
E non far politica, che
stimola solo il pensiero
e ti mette in cattiva
luce con il padrone.
Lavora, figlio mio, sgobba
come un dannato,
fai anche gli straordinari
se puoi, diventa
sempre più coglione,
guadagna tanti soldi,
che tua madre sarà poi
contenta di spenderli.
Fai sacrifici, tesoro mio,
– che, vedi, il soldo è
importante: è la felicità
dei padroni e della schiavitù
che porti!
(Milano, 18 Settembre 1988)
(Raccomandazioni di una madre, da La Congiura di Babeuf (ovvero) Quando l’Arcangelo Sindacalista correva sui verdi prati dell’Alfa Romeo in Poesia di Claudio Elli, OTMA Edizioni, Milano, 1997 – ISBN 88-900257-0-0)
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